9 marzo 2020

"State a casa". Esattamente cosa non riuscite a capire?

"State a casa". Un ordine preciso, pulito e semplice, mi pare. Ma poi li vedi correre di gran carriera verso treni, bus e aeroporti senza controllo alcuno per scappare dalla zona rossa e rifugiarsi chissà dove. Oppure aggrovigliati come serpenti in attesa di salire su una funivia alpina con sci e snowboard al seguito. Oppure raggiungere trafelati e ottusi il pronto soccorso più vicino per farsi dare una diagnosi dimenticando di comunicare di aver baciato e abbracciato un portatore sano. Cretini? Sordi? Ciechi? Idioti? Probabilmente anche peggio: egoisti, incoscienti, irresponsabili. "State a casa". Un messaggio lineare e serio ma, chiedo, esattamente cosa non riuscite a capire?

[foto by yup12]

20 commenti:

  1. i famosi minus habens... che ci sia una sorta di selezione naturale l'ho sempre sospettato. peccato che il virus non faccia distinzioni

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    1. No, il virus colpisce senza guardare e senza sapere.

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  2. l'unica sono corridoi umanitari per luoghi di svago in cui far confluire i dementi previa sottoscrizione di rinuncia a ogni sorta di cura e ricovero in caso di contaminazione e poi buttare la chiave.

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  3. Che poi si lamentano che vogliono stare a casa, non lavorare e non fare niente, ora che potrebbero vogliono uscire e addirittura lavorare, mah!

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  4. Me lo chiedo anche io: cosa non è chiaro?

    Moz-

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  5. a parte i comportamenti estremi da te descritti e giustamente condannati, credo che la situazione non sia facilmente gestibile dalla gente comune: stare a casa 24ore su 24 in un nucleo familiare di 4-5 persone in ambienti ristretti per un tempo prolungato crea facilmente tensioni e aumenta il panico. Bisognerebbe avere comportamenti il più vicino possibile alla norma, agendo però con accortezza: passeggiate all'aria aperta evitando i luoghi troppo frequentati, fare la spesa scegliendo le ore di scarso afflusso nei negozi e supermercati (alle 8-9 del mattino trovi quasi nessuno),fare brevi gite in campagna. Il resto delle ore passarlo a casa con letture, giochi, televisione.
    massimolegnani

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    1. Stare a casa è una tortura e una noia per chiunque. Anche per chi vive solo, ti assicuro.
      Parli di accortezza. Ed è proprio ciò che, a me pare, manchi a molti. Insieme al buon senso e alla serietà.

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  6. Oggi per nulla improvvisa è calata su me una pesante ombra di demoralizzazione. Vengo da un periodo fecondo, pensa che sto preparando un movimento letterario con degli amici. Mi piacerebbe coinvolgerti. Presto spero di inviarti una mail. Periodo fecondo sì ma non oggi. Ormai qui tutto è spettrale. Ogni oggetto pare contaminato, ogni starnuto è sospetto, che dico? ogni respiro. Si vedono sempre più mascherine, l’angoscia è solida, l’inerzia fatale. La gente è muta e senza sorriso. Tutto mi ricorda l’atmosfera rarefatta di un romanzo di Camus ”La peste”. Non so che fare e che dire. Un bah gigantesco aleggia su ogni atto della vita quotidiana. “La solitudine è un coltello sporco alla nostra gola”, come scrisse un poeta americano.

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    1. Tra ieri e oggi le cose sono precipitate anche dove vivo io. Un paio di persone sono risultate positive e una di loro può aver infettato decine e decine di altri individui. Molti sono particolarmente e comprensibilmente preoccupati.
      Adesso anche qui siamo in zona rossa e uguali a tutti.

      C'è diffidenza, c'è paura, c'è noia, c'è risentimento. Lo stare chiusi in casa sta mandando in tilt molte persone che non tollerano la solitudine, non tollerano la propria presenza.

      Il tuo progetto letterario mi incuriosisce. Se dovesse aver seguito, fammi sapere. Intanto ti abbraccio.

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    2. Grazie Euridice. Qui il momento è tragico e solenne. Bisogna esserne all’altezza. Lo saremo. Ce la faremo. Un abbraccio.

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    3. Cerchiamo di essere all'altezza. Lo stiamo già facendo.
      Un sorriso...

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  7. Un tocco di umorismo "nero":
    ...e si scoprì che tutto il caos fu causato da un enorme esperimento scientifico condotto su scala mondiale...
    Dati e risultati tecnici e legati alla scienza: non pervenuti.
    Sul piano filosofico-antropologico-evolutivo emerse un dato (quantomeno sconfortante): dall'uomo della peste del 1600 all'uomo ipertecnologico del 2000 ci fu un regresso; l'incapacità di pensare in proprio mai fu messa in discussione, come l'inutilità della pulizia e dell'igiene, ma si persero parecchie abilità manuali...
    Ah, dimenticavo: si capì troppo tardi che fu tutta una strategia cinese per appropriarsi delle eccellenze europee, famoso made in italy in primis!
    E visto che nel mondo virtuale si può, ti abbraccio con un sorriso, cara Euridice.
    Marzia

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    1. Guarda che in tanti credono seriamente che tutto potrebbe derivare da un esperimento scientifico andato male o qualcosa di simile: sul web ho letto cretinate di ogni genere. Non ti dico poi i complottisti, visionari pericolosi!

      Ti ringrazio per il sorriso e l'abbraccio che ricambio con affetto. Ciao Marzia!

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  8. Però io ogni tanto mi faccio una camminata al parco Lambro deserto.

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    1. Fai benissimo. Credo che alcuni luoghi svuotati siano ancora più belli.

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  9. Hai già utilizzato tutti i termini che avevo in mente per definire la questione e i soggetti. Non mi resta che essere pienamente d'accordo. Convinto fermamente che il corona passerà, la stupidità no, la più grande infezione di questa epoca.

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    1. No, la stupidità non passa e non guarisce.
      Sconfiggeremo il Coronavirus non gli idioti, purtroppo.

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