5 novembre 2019

Le chiamano opinioni

Difendere l'indifendibile è proprio di chi finge, di chi è vile, di chi non teme. La sfrontatezza oscena e l'ottusa malafede di chi si ritiene intoccabile è quanto di più spregevole si possa immaginare. Ma d'immaginario in quel che vedo, leggo e ascolto c'è poco, direi nulla. Ciò che certi italiani pensano, dicono e scrivono dovrebbe sprofondarli nel fango purulento della loro stessa vergogna. Dovrebbe. Invece no. Esalta l'ego di molti e infiamma masse acefale e ributtanti. Le chiamano "opinioni". Io le chiamo oscenità, bestemmie, insulti, pornografia. Teste alte e coscienze vuote, questo è ciò che mi spaventa. E che, senza girarci attorno, mi fa più schifo.

[foto by Hengki24]

11 commenti:

  1. Ho inserito nel mio blog una citazione di cui per il momento mi è impossibile risalire alla fonte: "Difendere un punto di vista citando la libertà di parola è una sorta di sconfitta finale; stai dicendo che la motivazione più convincente che puoi addurre per il tuo punto di vista è che non è letteralmente illegale esprimerla."

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    1. (E c'è pure un Orrore di stUmpa che mi è bellamente sfuggito: "esprimerlo", non "esprimerla")...

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    2. Mi sembra un concetto molto significativo.
      E, guarda caso, è un'affermazione che ricorre spesso di recente. Soprattutto a cura di alcuni individui solitamente in pessima fede.

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  2. è passato un anno da questa vignetta e l 'unica cosa che è cambiata è la percentuale attribuita dai sondaggi al fenomeno oggetto del tuo post:(

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    1. Non c'è scampo, cara teti.
      Saremo travolti e annientati da queste "masse" di urlatori senza faccia e senza cervello.

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  3. Per il poco che vedo intorno a me, noto che il fenomeno si estende, dalla politica alla popolazione, le manifestazioni di solidarietà come quella di Genova alla Segre dopo la consegna del premio Levi. Voci solitarie nel tumulto dell'arroganza. Non credo che ne usciremo, non più.

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    1. E' un costante dilagare. Forse anche perché non si fanno rispettare le regole e molti pensano di poter affermare in piena libertà il diritto di dire tutto, ma in una società civile questo non è possibile perché alcuni concetti (razzismo, antisemitismo, ecc) sono crimini non opinioni.

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  4. ho letto le dichiarazioni incommentabili di un politico di Lecce, responsabile locale della Lega, su Liliana Segre. Sono il più lampante esempio di quanto affermi qui: spacciate per opinioni non sono che rivoltanti offese gratuite.
    massimolegnani

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    1. Esatto. E si sentono sempre più spesso.
      Definirle "opinioni" è un'offesa all'intelligenza umana.

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  5. Tra il "popolo" e certi politici ormai è una gara su quello che dici. Schifo, appunto.

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    1. Credo che certi politici e molta gente siano gli uni frutto dell'altra. E non se ne esce più.

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