5 ottobre 2018

La dimensione perfetta del dimenticarsi

Affogo in un libro quando i circuiti di pensiero stordiscono e tracimano. Un libro come scappatoia, ricovero e ombrello. La mia anima s'acquieta e si rimargina perché leggendo io non esisto più, al mio posto vivono parole che diventano spazi, corpi, storie e altre altezze. Le pagine scorrono mentre mi distacco dalla me che pensa perché per un po' posso pensare ad altro. Mi rannicchio comoda e tiepida tra le frasi già pensate e scritte e tutto ciò che sanno farmi immaginare o ricordare. Mi incastro nello spazio lieve che esiste tra i miei occhi e quel che gli occhi leggono perché è proprio lì che si posa la dimensione perfetta del dimenticarsi.

[foto by xetobyte]

14 commenti:

  1. Più o meno sono le stesse sensazioni che provo quando leggo un libro. L'unica differenza sostanziale è sicuramente che non trovo e/o non cerco la dimensione del dimenticarsi.
    Sempre profonda e sensibile.
    Buona giornata.

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    1. Invece io mi dimentico di me anche se non voglio. A volte però è ciò che voglio e mi fa bene.
      Grazie per il resto.

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  2. A me questo effetto lo fa la musica. Scelta accuratamente in base all'umore. Mi porta via tutto ciò che di pesante hp addosso.

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    1. Non ascolto più molta musica. Mi limito a seguire la radio, ma sempre Radio 3 e lì ritrovo soprattutto tante parole.

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  3. mi piace questo elogio della lettura come strumento per entrare in un'altra dimensione che non contempla noi stessi e i nostri affanni.
    massimolegnani

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    1. Per me la lettura è molto spesso una dimensione diversa e lontana da quella che mi circonda.

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  4. Mi accadeva, oggi tendo ad evitarlo perché vivevo le ultime pagine come un tradimento..

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    1. Tradimento?
      Addirittura!
      Magari un pizzico di amarezza per ciò che si sta per concludere, questo sì.

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    2. eh ma se il libro mi piace molto, ci resto proprio male... potrei dirtene un paio: Narciso e Boccadoro, Il potere della spada, I pilastri della terra...

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    3. Ci sta. Ma a furia di leggere il malessere passa.

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  5. Anche io vivo la lettura come un allontanamento, desiderato e cercato, dalla realtà che mi circonda, in cui non mi ritrovo più. E i libri che inseguo ed in cui mi ritrovo difficilmente sono ambientati nel condominio del presente. É davvero raro che il contenuto di un romanzo in cui mi piace perdermi sia di stretta attualità.

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    1. Vedo, attraverso il tuo blog, che le tue letture sono spesso legate ad autori lontani nel tempo. È una scelta.
      Io leggo di tutto, non faccio distinzioni purché siano buoni libri.

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