1 ottobre 2018

Bambini senza bambini

Bambini che crescono senza bambini ma circondati da una troupe di adulti consenzienti pronti a rispondere a ogni loro sogno, miraggio o abominio. Bambini come animaletti feroci, preoccupati soltanto di loro stessi e del loro intoccabile territorio rimarcato a suon di capricci furiosi e lacrime per finta. Bambini che non condividono e non sanno perdere, che pretendono perché respirano e che si muovono come minuscoli tiranni deformi. Figli univoci oltre che unici, abituati a possedere per pigrizia e a rifiutare per vizio. Non sanno ascoltare nulla al di là delle loro permalose esigenze e rifiutano ostinatamente quel che non vogliono solo perché non vogliono e basta.

[foto by Justysiak]

20 commenti:

  1. Post interessante perché tratta di un problema che affligge e affliggerà la nostra società x i prossimi vent'anni se non si porrà un freno. La soluzione è semplice educare i GENITORI.

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    1. Infatti credo che il problema vero siano gli adulti non i bambini. I bambini sono semplicemente il prodotto di errori, assenze e incapacità di genitori impreparati.

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  2. "Figli univoci oltre che unici, abituati a possedere per pigrizia e a rifiutare per vizio". Sembra la descrizione di questo bambino: pochi giorni fa, colazione in albergo, al tavolo vicino un bimbetto di due anni con una sfilza di rifiuti irati tiranneggiava i genitori che apparivano sgomenti, assolutamente incapaci di opporsi ai suoi capricci, li ho visti salire a turno in camera e riprecipitarsi giù dal principino a offrirgli ora il ciuccio ora un pupazzo ora un giocattolo, tutti buttati via con rabbia dal piccolo mostro.
    massimolegnani

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    1. Un episodio che somiglia a decine di episodi a cui ho assistito anche io in contesti di vario genere.
      Mi domando come saranno questi bambini quando cresceranno e, soprattutto, come saranno ridotti i loro genitori.

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    2. @Carlo Calati - Non era il bambino il mostro ma i genitori.

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  3. Davvero: vanno educati i genitori. Qualche NO deve provenire da loro, e soprattutto i figli vanno seguiti - non che si ficca in mano uno smart(ma dove?)phone al pargolo tanto per farlo star buono e non doversene preoccupare.

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    1. Non ricordo esattamente dove, ma di recente ho sentito/letto che il telefonini sono diventati la baby sitter preferita da molti genitori.
      Basta piazzare un cellulare in mano a un bambino e lui sta buono e imbambolato anche per ore.

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    2. Potrei non fare un commento, e neanche un post, ma un'enciclopedia intera elencando episodi inerenti a questo tuo pensiero. Come mi trovi d'accordo! E riguardo allo Smartphone, sì, ce li stanno rincoglionendo, facendo perdere loro già da piccolini, l'interesse per il "fuori". Al palio dei cavalli del mio paese, con così tante cose da vedere, ho visto più di un bambino giocare con il telefono invece che guardarsi semplicemente intorno o giocare con la sabbia

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    3. Credo che per i lavori che hai svolto e che svolgi avrai di sicuro molto da raccontare.
      Ovviamente se fai rilevare ai genitori che il cellulare non è la migliore delle compagnie per i loro bambini, soprattutto i piccoli, verrai accusata di essere eccessivamente severa.

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  4. Un argomento che ritorna... i pargoli cresciuti nella bambagia. Temo una, o un paio di generazioni fragili, che dovranno fare i conti con la realtà...

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    1. Hai ragione: un argomento che ritorna. Forse perché mi capita di assistere a certe scene e il pensiero ricorre.
      Diverse generazioni mi sembrano fragili, anzi fragilissime.

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  5. Se poi ci aggiungi uno smerdofono sempre in mano, pieno di cartoni animati che parlano angloide, otterrai dei MUTANTI, per i quali è quasi impossibile provare tenerezza. (Magari fosse solo bambagia! Troppi oggi crescono a bagnomaria nella stolidità, nella cafonaggine, nella vacuità, in una non-intelligenza che arriva addirittura a diventare odio per l'intelligenza.)

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    1. Sì, ne abbiamo parlato anche attraverso i commenti precedenti.

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  6. ...bambini senza genitori. Ero fermo all' autogrill. Accanto alla mia macchina una famigliola composta da genitori (si fa per dire) e due bambini di 5/6 anni. Il padre, quello che avrebbe dovuto dare il buon esempio ai figli, ha trascorso tutto il tempo a selfarsi, mentre mangiava un panino. Non aggiungo altro. PS. Posso commentare i tuoi post solo con il tablet di mia moglie. La postazione fissa non me lo consente...boh!

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    1. Genitori-bambini nel senso che sono ancora talmente infantili e irresponsabili che mi fanno paura. Mi domando che genere di individui possano generare e crescere costoro.

      Non so perché tu non riesca a commentare dal tuo PC. Non ci sono blocchi. Prova a controllare le impostazioni del tuo browser.

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. A me, invece, piacciono molto. Sanno leggere i codici sociali molto meglio di come li leggevate voi ometti del Novecento, smarriti in ossessioni che scambiavate per introspezioni. Vivono in modo totalmente immanente; sociale e soggettivo si identificano nella loro lungimirante decodificazione. Vi spaventano perché appaiono cinici, scaltri, ma sono solo soggetti culturali che pare abbiano implicito, nelle loro strutture mentali, il concetto di valore d’uso. Non nego vi siano degli eccessi consumistici ed edonistici, ma quando avrete modo di affrontare, in qualsiasi spazio di senso sociale, i più lucidi di questi “figli univoci”, voi sensibilissimi e profondi prodotti del secolo passato verrete spazzati via.

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    1. Ahahahahah grande Van Damme!!!
      O sei un provocatore (mi piacciono da morire i provocatori) o sei un...trova tu la rima ahahahahah verrete spazzati via ahahahahah ma questo avrà al massimo 10 anni

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    2. Jean, sei riuscito a commentare col tuo nome! Forse uno di questi scaltri bamboccetti (non li chiamavi così?) ti ha fatto da guida.
      Sicuramente ci spazzeranno via con cinismo e un'eccellente concezione del valore d'uso. Ma quello sarà anche il tempo dell'eugenetica trionfante e ne rimarranno comunque pochi. I più mostruosi tra i mostri.

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    3. Satuknang, spero che Jean non legga il tuo commento e il relativo aggancio a Van Damme. Potrebbe mangiarti vivo!
      Lo farei anche io considerato il parallelismo. Rido...

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