28 settembre 2018

Conosci qualcuno?

Conosci qualcuno? Che so, un politico ammanicato, un notabile bene in vista, un prelato rispettato? Se conosci, potresti anche pensare di arrivare da qualche parte o appoggiarti dove lui può. In caso contrario, l'anima tua deve rimanere in pace e pure in silenzio, ché è molto meglio. Chi comanda sceglie e fa scegliere, gli altri coi denti sui vetri a guardare. Il meccanismo è ben radicato e più che scivoloso, funziona da secoli e nei secoli rimarrà quel che è sempre stato. Spalle scoperte e testa a posto non danno pane né sogni, non ti fanno speciale né migliore perché tanto va chi deve e non chi dovrebbe. E se prima speravi comunque, ora ti rassegni e passi.

[foto by AmandineVanRay]

18 commenti:

  1. Gli stronzi stanno a galla, e conoscere merde aiuta. Lieto e orgoglioso di stare sul fondo, in mezzo ai coralli più colorati e spettacolosi. Ma prima o poi la merda sarà così diffusa da uccidere il mare e tutti i coralli.

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    1. Sto sul fondo anche io ma ho la certezza che il fondale e i suoi coralli sono morenti.

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  2. ricordo una frase che mi disse un assistente quando iniziai l'università: hai dei parenti nel ramo? non mi dirai che ti sei iscritto per passione!!!

    Ho sempre creduto tenacemente che non era così, che impegno e professionalità avrebbero fatto la differenza da conoscenze e raccomandazioni. Sbagliavo! clamorosamente SBAGLIAVO.

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  3. sorrido perché nella mia zona ci sono ancora un sacco di persone alla disperata ricerca di un aiuto e che quando mi vedono mi dicono "Ma sei il nipote di Antonio?"...peccato che mio zio è morto nel 1997.....

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    1. E tu come nipote di Antonio non puoi fare nulla?
      Potresti aiutare qualcuno.

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  4. Non conosco nessuno.
    Sto coi denti sui vetri a guardare.
    Amen.

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    1. Anche io. E i denti si stanno consumando.

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    2. La richiesta tendenzialmente è: un posto di lavoro sicuro per loro, figli e nipoti.
      A me chiedono: portami in Svizzera.
      La risposta: Ma anche no.

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    3. Sei il solito egoista!
      Perché no?
      Portateli a Lugano. Fai vedere loro il lago, la città, il lungolago e poi con te nel luogo in cui lavori per dieci giorni di seguito e senza pause.
      Vedrai che scappano da soli.

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    4. A parte che tendenzialmente mi stanno sulle spalle...ma questa è gente abituata a fare tre turni, lavorare 10 ore al giorno anche al sabato, straordinari a ciclo continuo e magari avere anche un secondo lavoretto la domenica...non credo si farebbero molti problemi coi miei turni...

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    5. Ti stanno sulle spalle?!?!
      Ma se lavorano così tanto di cosa hanno bisogno e, soprattutto, dove trovano il tempo per vivere?
      Li trovo un po' tristi.

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    6. (sulle palle)
      diciamo che erano abituati a questo tipo di vita ma poi con la crisi, i cambiamenti, le chiusure tutto si è un po' ridotto. con quei soldi hanno costruito e comprato case, fatto sacrifici per i figli e si sono garantiti quel benessere di cui tanto si parla...

      è l'etica produttiva della Brianza. fino a qualche anno fa nel mio paese al sabato alle due, fine turno, le fabbriche e fabbrichette vomitavano fuori operai dai cancelli. adesso è tutto scomparso. confesso che un po' di malinconia mi viene perchè adesso sembra un cimitero per benestanti e anime tranquille

      potrei fare il cinico e il nichilista ma lasciamo stare..

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    7. "adesso sembra un cimitero per benestanti e anime tranquille".
      Un'immagine molto eloquente e desolata, mi pare.

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  5. Pensa che avrei voluto fare lo scrittore, ma scrivo con i denti sulle vetrate delle case editrici, mentre ogni giorno sugli scaffali sfoglio robe da accapponare la pelle..

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    1. Scrivere coi denti deve essere faticoso. Prova ad usare carta e penna.

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