23 febbraio 2020

Coronavirus psicosi

Mi informo, ovvio. Seguo l'avanzare dell'epidemia. So come siamo messi (male). E mi faccio bastare ciò che mi arriva sotto gli occhi o nelle orecchie attraverso il web, la TV o la radio. Poi c'è anche chi, come il mio compagno, non riesce a staccarsi dai continui aggiornamenti. Ne parla in continuazione tra uno sguardo avvilito e la voce che sfiata. Coronavirus psicosi. Un'ansia che si aggroviglia al terrore. Di ammalarsi? Di morire? Di non sapere? Ovviamente mi dispiace per chi si ammala e, di più, per chi muore e non vorrebbe. Coronavirus flagello? Coronavirus pandemia? Coronavirus punizione divina? Ne sento troppe, comprese quelle del solito avvoltoio padano. E sono già stanca.

[foto by Softyrider62]

16 commenti:

  1. ti capisco. basterebbe forse che accanto ai dati sul coronavirus che spaventano pubblicassero contemporaneamente il numero di morti in italia nel medesimo giorno per il virus influenzale o per meningite o per altre forme infettive a dare la reale dimensione del problema.
    ml

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    1. Basterebbe far parlare chi sa e chi conosce la materia. I numeri sono sempre relativi e la gente si spaventa con poco.

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  2. io pure 'risento'.
    è tutto l'ambaradan che attiene a disturbarmi.
    in primis la sensazione che sia tutto stato montato ad arte o sfuggito di mano per testare la reazione conseguente al trattare giornalisticamente, strumentalizzare politicamente e incidere economicamente sulle masse così facilmente influenzabili e pilotabili.
    hanno scelto l'epidemia, potevano scegliere l'unghia incarnita che il risultato era uguale.
    una grande distrazione di masse cerebrali da un oggetto ben poco chiaro e sospetto.
    come dico sempre, vorrei tanto che a scoprire il vaccino fosse un ricercatore africano, meglio se in un laboratorio del continente nero, ma va bene anche se si trova altrove, purché sia di colore...

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    1. I giornalisti campano di questo. Poi c'è chi si limita a fare giornalismo e chi si diverte a fare sensazionalismo. I politici, invece, fanno solo scempio, soprattutto quando decidono che tutto fa brodo, anche gli infettati e i morti.

      L'unico lato positivo è che si parla meno di idiozie politiche tout court. Salvini e Renzi andranno in crisi di astinenza ma troveranno il modo di far parlare di sé comunque.

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  3. Un po’ di sintesi e di chiarezza, finalmente. Si intersecano molti livelli, dalla paranoia a un delirio pseudocristiano. Il giornalismo televisivo è tossico. Non sanno niente e più niente masticano e più lo vomitano. Io evito di guardare il tg. Preferisco parlare con i mei amici medici che sono realmente edotti sulla questione. È una pandemia di idiozie, al solito. Aggiungici che io vivo in provincia di Milano, quasi al confine con Lodi. A pochi chilometri dalle zone del paziente zero.

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    1. Oggi ho sentito parlare del coronavirus presentatori e vallette, ragazzini e gente per strada… e non dico nulla di ciò che persone prive di ogni formazione e informazione scrivono su piattaforme social. Lì c'è da aver paura.

      Immagino che dalle tue parti tutto sia amplificato a dismisura.

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    2. Sembra di essere nell’episodio di Godard nel film Rogopac, dove a Parigi esplode una bomba atomica ma non succede nulla, tutto si ferma, il tempo si blocca, tutto è congelato. Ci sono disposizioni di non uscire di casa, non ritrovarsi in luoghi affollati, cioè qui quasi ovunque. I supermercati li hanno svuotati. Ho ricevuto un video su Whattsapp. In tutto questo io non guardo la televisione, per scelta. È una dimensione di rarefazione estrema. Che accade? Avrei dovuto incontrarmi con un gruppo di fotografia per un progetto fotografico legato al mio libro appena uscito ma tutto è saltato. Domani? L’incertezza è assoluta.

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    3. Insomma: tutto cristallizzato e fermo.
      Spero sia solo per qualche giorno.

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    4. Sud Milano, febbraio 2020, secondo giorno di buio e di deserto. Apolcaypse now? Prove tecniche di psicopatologia di massa virale?
      Ne parla Wilhelm Reich: contagio emotivo.
      Wilhelm Reich l’hanno messo in manicomio. Il manicomio oggi legge il telegiornale e fa le leggi.
      Evoluzione della Specie? Concetti obsoleti.
      Ciao Euridice.

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    5. In effetti a me pare tutto surreale. Come in quei film assurdi e rarefatti in cui ci si prepara all'estinzione inevitabile della specie umana.
      Che dire?
      La realtà come la fantasia. O la follia.

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  4. ecco, la dottoressa Gismondi del Sacco di Milano ha pubblicato i dati di confronto tra virus influenzale e coronavirus: nell'ultima settimana 217 decessi contro 1 (non so se solo in lombardia o in tutta italia)
    ml

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    1. Ho letto quei dati e ho notato anche la valanga di gente idiota che ha insultato la dottoressa sminuendo ciò che ha spiegato e ciò che fa. Giusto per far capire il livello di ignoranza e di idiozia di certe persone.

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  5. ci avete rotto i coglioni! (sintesi) Dylan

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  6. Vari virologi si stanno incazzando come delle iene per questa psicosi. È chiaro che è una malattia, e bisogna prendere tutte le precauzioni opportune e soprattutto VA CURATA - ma prima bisogna curare le teste dei "giornalisti" che continuano a soffiare sul fuoco del panico popolare, spinti non si sa bene da chi. Questo non è IL coronavirus, è UN coronavirus: è un'influenza come tutte le altre, e fa vittime (il più delle volte anziani o persone già debilitate da altre malattie) come qualunque altra influenza. Punto. Tutte le menate dei meRdia sono false come una moneta da 3,57 euro.

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    1. Ai giornalisti interessa la quantità: più è temibile l'allarme, più si vende. Quindi vale la pena nutrire il panico anche perché a me sembra che la gente voglia proprio sentirsi dire il peggio.
      Non capisco, ma è così.

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