9 settembre 2019

Il permesso di non sapere

"Non ne so niente, non mi interessa". Questa è la sua risposta quando le chiedo se sta seguendo uno qualsiasi dei fatti che toccano il mondo. Non dico solo dei soliti impiastri politici che riguardano il nostro Paese, ma anche di molto altro. Uragani, omicidi, terremoti, sequestri, brexit, cortei, festival, haters, scomparse, partite, manovre, mafie, proteste, terrorismi. Non sa niente, in effetti. Perché non le interessa niente. Dovrei capirla ma non ci riesco. Come vivesse in una scatola ermetica in cui c'è lei, la sua vita e poco altro. Pochissimo altro. Mi domando: ci si può permettere di non sapere? E' giusto ignorare tutto, ma proprio tutto, per pensare solo a sé e a nient'altro?

[foto by jarrod343]

14 commenti:

  1. credo siano due cose unite e adiacenti, ma che una conduca a una sorta di "livello successivo". si ha il diritto di non sapere (e, come dici tu secondo me giustamente, "... per pensare solo a sé...") ma, così facendo, ci si preclude il dovere di aprirsi al mondo e, per come la vedo io, aprirsi è crescere, evolvere

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    1. Non so se aprirsi al mondo sia un dovere. Non capisco però come si possa pensare di escludere dalla propria vita, dalla propria conoscenza, dalla propria crescita tutto ciò che accade al di là della propria casa o del proprio pensiero.

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  2. È ovvio che non sia giusto “non sapere, non interessarsi, non documentarsi, non approfondire”, anche perché ogni azione che avviene nel mondo tocca, sebbene all’apparenza non direttamente, anche me; tuttavia, personalmente, rispetto e in certi casi “ammiro” questa “beata indifferenza” (magari solo apparente) o meglio mi disseto un po’ alla fonte di questa “beata leggerezza”, che non sempre significa chiusura o egoismo o superficialità. Sovente è semplicemente uno sguardo “impermeabilizzato” verso le innumerevoli brutture del mondo.
    sinforosa

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    1. Credo che ci sia, come spieghi anche tu, una sorta di "impermeabilità" ai fatti del mondo. Non si vuole sapere nulla semplicemente perché non si ha il bisogno di saperlo. Non so se sia indifferenza ma di sicuro credo si tratti di una sorta di auto-protezione.

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  3. Diciamo che conosci questa persona meglio di me, che non la conosco affatto, e probabilmente mi smentirai; ma mi sento di schiantare contro il muro una Lancia (si dice così, no? No? Arrgh!) in favore di questa indifferenza, che per la maggior parte della gente è solo una difesa nei riguardi di situazioni che, anche se se ne interessassero, non è in loro potere modificare. Volpe & uva, eh? Anche la favoletta di Esopo aveva questo preciso significato: manifestare indifferenza di fronte a qualcosa di troppo fuori dai limiti del nostro campo d'azione.
    (Già, io invece m'incazzo riguardo a certe situazioni - vanamente, è chiaro.)

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    1. Ovviamente nessuno di noi può fermare un uragano o risolvere problemi planetari, però non so se sia "etico" (oddio!) estraniarsi da tutto e vivere in una sorta di bolla.

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  4. ma dai? hai conosciuto la mamma delle figlie di mio figlio?

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    1. No, non credo.
      Probabilmente una che le somiglia molto.

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    2. una delle tante... anzi a sentire la pediatra (a cui sono andata a dire di partire dall'abc dato che i consigli delle nonne sono liquidate come cazzate): 'son tutte così: distratte, ignoranti e arroganti'.
      dunque c'è da chiedersi cosa e da chi impareranno qualcosa di utile le creature... forse finirà che saranno i più vispi di loro a insegnare alle mamme (e papà), ma gli altri?

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    3. Distratte, ignoranti e arroganti.
      La persona che conosco io è sicuramente distratta. Non posso definirla ignorante se non per il fatto che si impegni a ignorare ciò che non vuole ascoltare. E di certo non è arrogante.

      Non conosco molte mamme contemporanee. Quelle che vedo e frequento sono per lo più iper protettive, questo è vero.

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  5. eh però si vive bene così, c'è pieno di gente così, e forse è l'unica cosa che possono fare

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    1. Sicuramente ci sono tante persone che preferiscono vivere così.
      Non so quanto sia corretto.

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  6. però ci bombardano talmente di notizie (spesso irrilevanti) che a volte è comprensibile la tentazione di sottrarsi.
    massimolegnani

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    1. Col tempo si impara a fare una bella cernita.
      Si filtra ciò che arriva a pioggia e ci si sofferma su ciò che vale la pena seguire.

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