5 marzo 2019

Quando delle parole fai strame

La crisi di una civiltà manifesta un sintomo evidentissimo quando delle parole fai strame.
Quando non le capisci, quando non ne sai l'origine, quando non ne sai il divenire.

La crisi parte dalle parole, dalla loro perdita, dal loro svuotamento. Parole contraffatte, rinnegate, obliate. Parole come stracci o come cenere. Pezzi disperati e dispersi di chi dovrebbe pronunciarle con cura e proteggerle dal vuoto della propria coscienza e invece le riduce a sterco mescolato a paglia. Qui si frattura il mondo degli uomini, qui si ritrovano i novelli barbari: sulla pelle di una massa ottusa che non vuole sapere da dove viene né vuole capire dove sta andando. Si guasta così una civiltà, anche se non sembra, anche se si fa fatica ad ammetterlo. Le parole sono il riverbero di chi le pronuncia e di chi, come ora, non sa più nemmeno scriverle.

[foto by Mrs-White]

12 commenti:

  1. Dietro le parole c'è la vita, l'agire pratico. Quando questi sono in crisi crolla l'impalcatura del linguaggio.

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    1. Le parole sono essenza vitale, sono identità e radici.
      Se le disprezziamo o le dimentichiamo, rischiamo di perderci e dissolverci nel vuoto.

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  2. C’è da dire, poi, che oggi la parola non porta a nessuna responsabilità. Chi afferma il falso nelle trasmissioni televisive - che può essere smentito con delle prove in qualsiasi momento – chi usa un vocabolario impreciso non subisce alcuna conseguenza, alcun disonore alla sua carriera e alla sua posizione. La parola falsa e imprecisa ha la stessa valenza della parola giusta

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    1. Falsificare una frase, un'affermazione, una parola pronunciata implica una conoscenza approfondita di quel che è stato detto. Purtroppo sono pochi quelli in grado di capire nel profondo il senso di ciò che dicono perché delle parole, come dice Cacciari, spessi si fa strame.

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  3. Quanto fa riflettere questo tuo bellissimo scritto.
    sono qui a riflettere e a pensare , come tutto davvero cominci dalle parole
    Tutta questa lenta disfatta e questo NON comunicare , o comunicare malamente
    E rifletto!
    Un saluto

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    1. Il dono della parola è solo degli uomini. Unici "animali" ad aver creato un sistema comunicativo articolato e complesso come il linguaggio. Un dono che stiamo degradando e consumando senza ritegno per l'abitudine, sempre più frequente, di dire troppo e di dirlo male.

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  4. I segnali sono molti, e preoccupanti, ma pare che viga la regola dello struzzo. Inizio a temere che il punto di non ritorno sia appena passato.

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    1. E' il mio stesso timore. La scarsa attenzione che poniamo nella cura e nella conoscenza delle parole sta conducendo la nostra civiltà al totale sgretolamento culturale, morale, comunicativo.

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  5. Molto bello e molto vero quello che scrivi. Ezra Pound, grande poeta, anche se politicamente molto controverso, ha scritto. “In principio era il verbo. Poi il verbo è stato tradito”. Questo tradimento fa soffrire coloro che sanno quanto siano preziose le parole, quanto sia fondamentale il linguaggio.

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    1. In principio era il Verbo.
      Le Sacre Scritture iniziano così. E non è un caso.
      Il Verbo è stato tradito e mistificato e inaridito.

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  6. "Quando non le capisci..." il punto centrale: quando ci parliamo e non ci capiamo più perché le parole diventano slogan e ci accontentiamo di ripeterli; quando leggiamo con pregiudizio cercando nelle parole una giustificazione ai nostri preconcetti.
    Siamo in macerie.

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    1. Spesso non ci capiamo perché non vogliamo farlo. Vogliamo dare alle parole la forma e la sostanza che desideriamo per cui le usiamo male o per fare del male.

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