Sono educato. Faccio segno di sì. Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno. Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali.
Charles Bukowski
Non è un mistero né una colpa. Si vive anche di piccole finzioni. Giusto lo spazio necessario a non farsi soffocare. Perché gli altri dicono e vogliono e chiedono e giudicano. Esattamente come me che sono l'altra di un altro ma forse un po' più muta. Mi accontento di osservare e tacere mentre in troppi guardano e parlano quasi allo stesso tempo. Fingo anche io. Sorrido e passo. Può bastare, di solito. Ammansisce i polemici, scolora i morbosi, disinteressa gli indiscreti. Fingo quel poco che serve a dare la minima soddisfazione. Chi e ciò che mi interessa pulsa e sta lì a ricordarmi che vivo e desidero. Il resto scivola senza troppe afflizioni.
[foto by siddhartha19]
Altera e un'armatura
RispondiEliminaNon so se tu intenda àltera o altèra.
EliminaMi spiegherai...
sono andata a cercarmi il contesto da cui è tratto il brano che hai selezionato perché mi pareva strano che fosse una definizione di sé e infatti è un suo personaggio che parla.
RispondiEliminaa me manca quella saggezza, magari riesco a tacere, ma poi il fegato ne risente...
Non so se sia saggezza, se lo è significa che si impara col tempo.
EliminaAnche il fegato del personaggio di B. ne risente, infatti.
Quando e se riuscirò a farmi scivolare il tutto senza troppe afflizioni non avrò nemmeno più bisogno di scrivere. No, non credo che arriverò ad un tale livello. Invidio te e chi vi riesce.
RispondiEliminaNon ti negare, prego
EliminaNo no, penso che continuerò a rompere i ******* (non sono in casa mia, non posso scrivere epiteti volgari).
EliminaNon credo che chi ama scrivere smetterà di farlo solo perché ha terminato di scavare dentro certe afflizioni. Il lavoro è infinito per cui continuerai a scrivere all'infinito, cara Lisa.
Eliminasei "l'altra di un altro"...mi piace come esprimi sinteticamente questo essere sui due versanti allo stesso tempo (o meglio in tempi differenti): quella che ascolta sopportando e quella che afferma (forse un' più muta).
RispondiEliminaml
Certo, sono l'altra di un altro semplicemente perché tutti siamo l'altro di qualcun altro. Grazie per l'apprezzamento. Soprattutto perché è relativo ad un dettaglio che adoro: la sintesi.
EliminaNon le definirei finzioni, mi sembrano piccole omissioni.
RispondiEliminaOsservare e tacere.
E magari imparare a sorridere in segreto dell'umana idiozia... con buona pace dei fegati suscettibili.
Marzia
Possono essere considerate piccole omissioni. Anche così, certo.
EliminaServono comunque a (soprav)vivere a certe pressioni, a certi imprevisti, a certe invasioni.
Forse dentro c'è una fondo di blandissima ipocrisia, non lo nego.
Infatti ogni tanto è necessario e terapeutico sorridere e passare. Quel giusto che serve per non farmi troppo malanimo.
RispondiEliminaSorrido e passo molto spesso, Martin. Forse più di quanto vorrei o spererei che fosse.
Eliminaho smesso! ho smesso di accondiscendere per quieto vivere, per bontà d'animo, per gentilezza; non è mai meritato, non è mai riconosciuto. Non serve!
RispondiEliminaNon serve... non so sai.
EliminaFarsi il sangue amaro per tante sciocchezze che basta far scivolare in silenzio? Non so...
inizio ad identificarmi veramente troppo, troppo, con il vecchio hank.
RispondiEliminaTu comunque sei sempre leggera e insieme profonda. E sintetica. Brava.
Il vecchio Hank aveva spesso atteggiamenti che mi ritrovo a condividere anche io.
EliminaGrazie per gli apprezzamenti, Bill Lee. Sei molto gentile.
Sì, la finzione è necessaria nella vita. Non saperlo ci espone a vere e proprie ustioni spirituali. Dunque bisogna fingere, per autodifesa.
RispondiEliminaSi recita sempre un po' no?
EliminaNon sono la prima a rilevarlo e non sono sicura che ci siano persone davvero autentiche che riffugano al cento per cento certe piccole vie di fuga esistenziali.
Un'autodifesa, come dici giustamente anche tu.