Per leggere tutto ciò che vorrei questa vita non mi basta. Consapevolezza o limiti che nulla tolgono alla mia voglia di continuare a farlo. La libreria rimane il luogo magico e perfetto nel quale accedo ogni volta come in un tempio. Libri che chiamano altri libri: una catena che non può aver fine, neanche se volessi. Pagine che pretendono pagine, nomi che si fanno voci e storie che crescono in me mentre io invecchio. Loro possiedono l'eterno, io passo. Tento di afferrare frammenti con il desiderio latente di sfiorare una porzione di vita che è appartenuta a qualcuno e arriverà a qualcun altro. Nel mezzo, e nel mio piccolo, voglio esserci anch'io.
[foto by YourForgiveness]
Hai detto tutto: io sottoscrivo e ti abbraccio.
RispondiEliminaTutto tutto?
EliminaNon credo.
Ricambio l'abbraccio!
effettivamente a volte mi sgomento anche per via che dimentico subito tutto, salvo recuperarlo casualmente e a sprazzi. poi quando riapro il libro e verifico quasi mai trovo le parole che dicono quel che pensavo, forse si sono spostate?
RispondiEliminaForse le hai trasformate in qualche altro materiale che hai depositato altrove: nel cuore, tra le dita, in mezzo alle costole.
EliminaI libri fanno anche questo effetto.
Io ho sempre preferito la biblioteca alla libreria. Libera, gratuita, universale. Infatti in casa ho davvero pochi libri.
RispondiEliminaLa biblioteca è un universo incredibile. Ma dove vivo io è anche particolarmente trascurato e poco vissuto. Per questo vado in libreria, perché le biblioteche qui non funzionano e sono gestite da gente che fa tutt'altro e si avvicina ai libri solo per obbligo.
EliminaDesolante, vero?
Ho da molto tempo la sensazione che libro ce ne sia uno solo che comprende tutti quelli che mi hanno attraversato la vita; quando entro in libreria incontro i suoi frammenti. E comincio ogni volta a riordinarli.
RispondiEliminaHai ragione, enzorasi. La sensazione è proprio quella.
EliminaPerò non so se io sia capace di metterli in ordine. Forse mi limito a conoscerli e ad amarli.
Non avendo molti soldi a disposizione per comprare i libri che leggo e che mi servono, benedico le biblioteche dovunque esse sono. La cosa bella è che mi sto facendo una lista infinita di di biblioteche dove mi sta capitando di entrare.
RispondiEliminaEd io continuo ad invidiare chi, come te, può contare su biblioteche ben fornite e ben gestite. Per il resto, continuo a comprare libri. Anche se, spesso, case editrici interessanti mi scelgono per inviarmi i loro libri.
EliminaAnche a me scrivono le case editrici ma il problema (non è un problema ovvio) è che ciò che recensisco è solo una minima parte di ciò che leggo o rileggo o vorrei leggere e scoprire. direi che mi sto facendo tutta una serie di tessere di biblioteche di ogni posto dove sto o dove mi capita di stare (poi c'è quella interbibliotecaria che è il massimo). del tipo: porto mia madre o mio padre a fare una visita in un posto e nell'attesa o successivamente mi fermo in una biblioteca.
RispondiEliminaIl tuo "turismo" bibliotecario mi sembra piuttosto divertente. Io faccio lo stesso, ma in libreria. Ovunque vada, fiuto luoghi dove ci sono libri. Negozi più o meno curiosi e più o meno forniti nei quali mi reco a spulciare e a comprare libri. Di recente ne ho scovato uno (piccolissimo e soprattutto di testi usati) che si trova a Roma, Piazza del Teatro di Pompeo. Quasi invisibile, ma se ti capitasse di passare di là...
EliminaCiò che io ricerco nei libri non sono tanto delle finestre sulle vite altrui, quanto piuttosto dei riflessi, in esse, della mia.
RispondiEliminaForse il venire a coincidere con questi "frammenti" può "eternare" anche me, in qualche modo; se non altro, però, il ritrovare registrati da altri aspetti salienti della mia esistenza ha, sul mio presente, un effetto catartico: amplificandoli nel bene ma, più importante, lenendoli nel male.
La Filosofia cura le anime e libera dagli affanni, scriveva il Valla...
Ho la sensazione che i libri che ci piacciono di più sono quelli che ci somigliano. Quelli in cui ritroviamo pezzettini di noi, in cui riusciamo a rifletterci con naturalezza.
EliminaCome ha scritto enzo, poco sopra, forse tutti i libri sono parte di un unico infinito libro. Leggerli, nel mio piccolo, mi fa sentire parte di questo meccanismo e mi fa sentire speciale.