Pensare senza saper dire è una piccola maledizione. Le idee restano embrioni di senso e vacillano tra le pieghe arcigne di parole che non vogliono prendere forma. Sai che ci sono e sono lì ad osservarti mute e marmoree. Ma non si lasciano afferrare né tanto meno immaginare. La lingua inerte è disconnessa dal resto. Eppure in testa, al buio, da soli è tutto così chiaro: il pensiero ha un corpo, delle dita, un flettersi e una dorsale. Luccicante e vivente come solo certe idee riescono ad essere. Poi a contatto con l'urgenza di un suono necessario a dargli voce, si avvilisce smorzato da un silenzio che non avrebbe proprio dovuto esserci.
[foto by prismes]
tante volte non riesco a usare le parole giuste per esprimere quello che sento
RispondiEliminain quei casi, o taccio o mi fraintendono
Anche a me capito. Non molto spesso, lo ammetto. Ché con le parole un compromesso lo trovo di frequente.
EliminaAnche io volevo dire esattamente questa cosa, ma non trovavo le parole. Come hai fatto, tu?
RispondiEliminaCome ho fatto?
EliminaE che ne so...
Come sta quel figo dell'Arturo?
Non dirlo a me...
RispondiEliminaVa bene, non te lo dico!
EliminaSorrido...
Quanto mi piace questo post! Ci leggo la conferma che in principio NON era il verbo ma l'immagine. E quanto dobbiamo tribolare per tradurre quell'immagine in suono disegnandolo poi con le linee spezzettate della scrittura. Certe volte solo i poeti ci riescono, perché usano le parole come cavolo gli pare riuscendo a far comparire un'immagine altrimenti invisibile perchè indefinita.
RispondiEliminaTu però sei bravissima a comporre frasi che rappresentano l'invisibile.
Probabilmente mi aiuta aver scritto tonnellate di poesie in passato.
EliminaSarà per quello...
Quanta verità. Meno male ho una mimica facciale logorroica.
RispondiEliminaA chi lo dici?!
RispondiEliminaCi provo a camuffare, ma sembra proprio che non funzioni con la mia faccia.
Una delle mie maledizioni.
RispondiEliminaNon solo tua, credimi!
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