Hanno deciso per un giorno di festa. Poi hanno iniziato a scannarsi. Chi vuole rinnegare, chi vuole cancellare, chi vuole lavorare, chi vuole celebrare, chi vuole ignorare, chi vuole sbandierare, chi vuole ricordare. Patetici. Un solo giorno ogni cinquant'anni e loro litigano come bambini capricciosi ed ottusi, abituati a ricevere troppa attenzione e a ritenersi indispensabili. Se non trovano condivisione su una sciocchezza del genere, come potranno riportare a galla questo Paese che somiglia, sempre più spesso, ad un mostro con troppe teste e nessuna speranza?
[foto by Aracari]
faziosa!
RispondiEliminaSi vede così tanto?
RispondiEliminaHa del ridicolo.
RispondiEliminaIl 17 marzo sarà festa nazionale, è legge, l'hanno approvata loro, che fingono di lavorare tutti i giorni dell'anno. Sono semplicemente ridicoli, e il fatto che un festa per l'unità divida rappresenta lo stato di questa iItalia sempre più povera di spirito.
RispondiEliminacazzo se hai ragione. Scusa, ma non sapevo dirlo altrimenti
RispondiElimina@ espe: sì, è legge. Già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, tra l'altro.
RispondiEliminaL'unità festeggiata con la disunione e il contrasto. Paradossi italici!
@ Ubi: il tuo metodo di darmi ragione è sempre molto incisivo!
RispondiEliminaPerò mi fai sorridere e ti ringrazio.
Se uno non riesce a mettese d'accordo neanche su una vacanza... stiamo messi bene!
RispondiEliminaAppunto!
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