27 ottobre 2010

Bla, bla, bla...

Avete notato? La maggior parte delle cose dette o scritte potrebbero tranquillamente non essere dette e non essere scritte: nulla cambierebbe. Forse è colpa della TV, dei social network, dei giornali o dei blog (anche i blog, sì), ma tutti pensano (pensiamo) che quello che hanno (abbiamo) da dire sia degno di qualche interesse. Un circuito di egocentrici che trovano ascolto perché, al solito, il silenzio fa una gran paura. Rifugiarsi in un gigantesco "bla, bla, bla" fa sentire più bravi e più uguali.

26 commenti:

  1. Tutto sommato fa sentire più sociali.
    A mio avviso!

    RispondiElimina
  2. Sì, certamente. Socialissimi.
    Parlavo della rilevanza di quanto scriviamo.

    RispondiElimina
  3. beh, dipende da quello che scriviamo.
    Io spesso scrivo delle cagate ma mi diverte scriverle.
    Nei periodi peggiori do il meglio di me, ma divento pesante, tanto che nemmeno io mi sopporto ed è per questo che condivido, perchè spero che mi sopportino gli altri, che abbiano con me quella pazienza che io non ho più.

    RispondiElimina
  4. Capisco. Se non avessi(mo) avuto questo mezzo, come avresti (avremmo) fatto?
    Forse tutto dipende dal fatto che ci siano tanti strumenti per comunicare o dal fatto che pensiamo di dire cose interessanti o, almeno, degne di considerazione.
    Forse dovremmo essere più "preziose"...

    RispondiElimina
  5. Non sei solare: http://sviluppina.co.uk/kill-em-all-pt-xxxix/ .

    RispondiElimina
  6. @ sciuscia: è uno dei tuoi blog?
    No, non sono solare. Anche perché non ho mai capito cosa voglia dire. Tu lo sai?

    @ stream: bello vederti anche qui.
    Sì, ci sentiamo meno soli. Parliamo e qualcuno, in qualche parte del mondo, ci dà ascolto.

    RispondiElimina
  7. Ah, capisco. E chi sarebbe?
    A parte uno nato nel 1972 e non ancora morto?
    Non male il suo blog, dico.
    E tu? Sei il suo agente?

    RispondiElimina
  8. Sono un suo detrattore: http://satirasciusciesca.blogspot.com/2010/05/parlare-male-di-cloridrato-di.html

    RispondiElimina
  9. Rido.
    Interessante.
    E per farlo appiccichi il link del suo blog dove ti capita...

    RispondiElimina
  10. Fatto, letto il tuo post.
    Sei un po' troppo logorroico, ma ho deciso di seguirti lo stesso.

    Faccio un salto da te e te lo dico.

    RispondiElimina
  11. Non so se quello che dico (scrivo) sia interessante. Ma so che dirlo (scriverlo) mi fa stare bene.

    RispondiElimina
  12. Il fatto che il tuo blog mi abbia chiesto di scrivere "papera" in fondo al commento mi pare significativo.

    RispondiElimina
  13. Da quando certa gente ha cominciato ad usare il virtuale,per poi non finire più,ho notato un aumento di analfabetismo.Scrivono poco e nulla,se lo fanno redigono delle formule matematiche con le "K",le "X",abbreviano e l'eccezione diventa abitudine.Dicono e scrivono tutte stupidaggini.Anche la Tv,pur di avere spettatori,fa di avvenimenti delle soap-opera sud-americane.C'entra qualcosa col tuo post,quello che ho detto?Un abbraccio forte Euridice...lo so che ci sei,ma mi manchi tanto,uff :-(

    RispondiElimina
  14. @ espe: sì, espe, capisco. Anche io scrivo perché non posso farne a meno. Ma so altrettanto bene che ciò che scrivo non è affatto indispensabile. Potrebbe non esistere, non farebbe molta differenza.
    "Papera"? No comment, però sorrido...

    @ Veil: anche tu mi manchi. Di là parlavamo di più. Ti ho lasciato un messaggio nella mail che usi qui. Prova a leggere!
    Le tue considerazioni sono attinenti, Veil. Non preoccuparti. Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  15. Euridice,in questi blog non ci capisco nulla.Ogni link che clicco mi apre una finestra invece di farmi passare da una visualizzazione all'altra sulla stessa pagina web.Il messaggio che mi hai inviato non so dove andare a leggerlo.Non riesco a modificare la mia descrizione sotto il mio avatar...è un casino.Poi non riesco a postare la risposta al tuo commento perchè mi chiede di selezionare il profilo:ma se sono io l'autore del mio stesso blog,che me lo chiede a fare?mamma mia,uff :-( Veil.

    RispondiElimina
  16. Veil, serve un po' di pazienza e tanta pratica. Per rispondere devi cliccare su "Entra" (in alto a destra), così il sistema ti riconosce: serve a fare il login.
    Solo così puoi gestire il blog e il profilo altrimenti non è possibile.

    Quando hai creato il tuo blog qui ti sei iscritto indicando un tuo indirizzo di posta valido. Giusto? Bene. E' lì che ti ho scritto. Devi contrallare quella casella di posta.

    Spero di esserti stata d'aiuto.

    RispondiElimina
  17. l'indirizzo è iltesorodipriamo@yahoo.it ... sono andato a controllare ma,di te,non c'era traccia.C'erano soltanto pubblicità e nient'altro.Non ho combinato nessun pasticcio,ho controllato tutto ma della tua mail,nulla :-( Oh,come avrei voluto leggere.Un abbraccio

    RispondiElimina
  18. Penso sia la grande contraddizione di oggi: tantissime possibilità di comunicare; pochi pensieri o concetti importanti da dire; scarsissima propensione ad ascoltare.
    Che si debba tornare ai segnali fumo, per ritrovare un po di equilibro? :-)

    RispondiElimina
  19. I mezzi per comunicare, oggi, sono davvero tantissimi. Che poi vengano usati male, o peggio, è uno dei piccoli grandi drammi della "modernità".
    Tornare indietro (ai segnali di fumo, per intenderci) non è possibile, ma forse potremo fare un miglior uso di ciò che abbiamo a disposizione.
    Hai ragione quando dici che in pochi ascoltano e tutti vogliono parlare. Si finisce per banalizzare e per rimanere perennemente sulla superficie delle cose.
    Un sorriso a te, Diossina!

    RispondiElimina
  20. Su una cosa sono daccordo: ascoltiamo poco e quel poco lo sformiamo a nostra interpretazione.
    Quanto alle troppe parole dette: non è un problema per nessuno se continuano a circolare a vuoto. Per nessuno tranne che per chi le ha dette, ma non è un grosso danno, visto che anche questi le dimenticherà sostituendole presto con nuovi giri.

    RispondiElimina
  21. P.S.
    L'anonimo delle 11:32 era Basilico :-)

    RispondiElimina
  22. Ascoltare davvero comporta attenzione, buona volontà e anche apertura mentale. Qualità piuttosto rare di recente.
    "Panta Rei", diceva il saggio.

    RispondiElimina
  23. Anatomia della blogosfera: concordo con qualche rara eccezzione di cui ovviamente siamo in pochi a farne parte.
    Esiste incombente il pericolo del contagio da bacterium stronzinium: esso si diffonde attraverso i commenti fino a dirigere lui il nostro blog. Straemo a vedere quanto e come ti sei immunizzata.

    RispondiElimina