8 febbraio 2023

Sanremo a parte

Che uno ci prova pure a evitarlo, il Festival. Perché non vuol saperne niente. Perché detesta il carrozzone di facce, voci e lustrini. Perché è nauseato già da settimane dal clamore scomposto e dilagante che premette e presenta e prelude e precorre. Insomma: la solita. Il peggio però tracima ovunque e non si sfugge. E quel Festival te lo vedi addosso in ogni anfratto. È lui che ti trova anche se non vuoi, anche se preferiresti non esistesse nemmeno. Passerà, ti dici, ma nel frattempo ti rattrista notare tali e tante fesserie rincorrersi leggiadre verso il nulla assoluto.

[foto by Michal Giedrojc]

10 commenti:

  1. Io lo vedo passivamente, pur non sopportando mediamente nulla di ciò che propina. Certo per gli abituali fruitori - quelli che ne provano anche piacere dico - i Depeche Mode ospiti sabato saranno chicca aliena, come sostituire a un bimbo di otto anni il suo libro di Pera Toons con Centuria di Manganelli. Come reagiranno? :)

    RispondiElimina
  2. ...e pensare che è stato pure istituzionalizzato dal sigillo della Presidenza della Repubblica. Manca solo la benedizione del Papa alla sua inaugurazione e il quadro è completo...

    RispondiElimina
  3. i Santi se ben gestiti fanno guadagnare un sacco di soldi

    RispondiElimina
  4. Anche io non lo guardo e in questi anni, salvo spezzoni o alcune canzoni, ne so veramente pochissimo e poi penso a mia zia in pensione, l'ho sentita ieri, che dorme poco e dall'alba si dedica ai suoi classici (sta finendo Alla ricerca del tempo perduto), poi passa alla cucina e poi i vari Grande Fratello, Uomini e donne ed era felicissima di seguire il Festival perché le fa un po' di compagnia la sera. Ognuno trova quello che va bene per se stesso. Benigni una roba da ospizio...

    RispondiElimina