Scivolano via pezzi di quel che sono stata e che sono ancora, ma non m'importa. Non più di tanto, almeno. Somiglia a una liberazione non a uno smarrimento. C'era qualcosa di me e poi, senza lamentazioni, non c'è più. Rimangono tracce, grovigli, ombriciattole e prese d'atto che, forse, un tempo m'avrebbero fatto star male. Sarà l'età che dice del tempo che non vivo più? Sarà la stanchezza del dover essere? Sarà l'indolenza senza dolore che ormai mi traveste come un bozzolo? Perdo e continuo a perdere, ma non fa alcuna differenza. Forse perché vincere non ho mai vinto.
[foto by Stelfy Skya]
Io,come dire ...rimango sempre a bocca aperta quando ti leggo
RispondiEliminaScrivi in modo straordinario...
Musicale e poetico e ...vero!!
Sei autentica
Grazie perché condividi!!
Neppure io ,non ho mai vinto...
Mai vinto!
Un saluto
Grazie Marinetta. Ma forse sei troppo generosa.
EliminaScrivo solo quel che mi si presenta, nient'altro.
I vincitori sono sempre pochissimi. Noi no, evidentemente.
Si vince senza proclami, e le perdite pagano forse un pegno maggiore, perché restano quei grovigli indolenti che sottolinei, a ricordarcelo più di qualche volta.
RispondiEliminaForse si vince senza consapevolezza. Chissà. Magari ho vinto senza saperlo!
EliminaStanchezza, dolore, indolenza, cambiamenti... eppure sei qua: secondo me è una vittoria!
RispondiEliminaMagari hai ragione tu, cara Marzia.
EliminaMagari hai ragione tu.