Parlare a nome di tutti: a che titolo? Niente potrà mai contenere tutti. Dentro quel "tutti" si vuole atrofizzare coscienze, imbellettare maschere o, più banalmente, camuffare la propria malafede? Tutti non è e mai sarà veramente tutti, men che meno un intero Paese. Soprattutto se fino a un minuto prima una parte dei tutti ha espresso un altro parere e fatto un'altra scelta. Tutti chi, dunque? Non c'è alcuna inclusione (figuriamoci), non c'è alcuna franchezza, non c'è alcuna amabile benevolenza. Al massimo un errore di grammatica o la tracotanza di chi farebbe meglio a riconoscersi e tacere.
[foto by MWeiss-Art]
Fin'ora è stato tutto un "noi" (i giusti) e "loro" (i deviati)
RispondiEliminaCome sempre.
EliminaEh ... a nome di tutti, tipo le 'pecorelle del Signore' ed altri molti esempi che si potrebbero fare. Sarà anche che una gran parte di questi tutti è molto brava a delegare semplicemente perché non pensa affatto.
RispondiEliminaSì, anche quello. Sicuramente è meno faticoso e poi va di moda.
EliminaCerto dovrà tentare, ma ho idea che non ne abbia idea neanche lei..
RispondiEliminaMi sembra evidente.
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