17 aprile 2020

Della perduta primavera

Ieri sono uscita un paio di minuti. Giusto il tempo per recuperare il secchio dell'umido e ritornare in casa. Prima, però, mi sono concessa qualche istante di primavera, quella che sto (che stiamo) perdendo inesorabilmente. Un ciliegio in fiore mi è esploso negli occhi. Mi sono avvicinata perché è all'interno di un cortile diverso. Quale meraviglia. Mi sono beata di quel fulgore, ho smozzicato la sua bellezza, ho dimenticato di essere solo una reclusa col cuore stanco. L'ho accarezzato a distanza, l'ho ammirato estasiata, con le lacrime sospese: il clamore improvviso e terribile della perduta primavera mi ha trapassato l'anima. E non ce l'ho fatta: sono scappata.

[foto by EmirKurtaran]

10 commenti:

  1. Torneremo a non scappare, di fronte a questa naturale bellezza :)

    Moz-

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  2. L'esplosione della Natura in questa primavera incurante dei nostri drammi è ancora più evidente.

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  3. beh, almeno ti si allenano i sogni che son sempre migliori della realta'

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    1. Quelli si allenano tutti i giorni. E, a volte, fanno pure un po' male: restano indolenziti.
      Bel nick.

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  4. Durante le restrizioni ho continuato, e continuo tuttora, a lavorare, e adesso che è cominciata la bella stagione vado in bicicletta. Un pezzo di tragitto è in campagna e mi capita spesso di assistere a spettacoli come quello che hai descritto. Non ci si abitua mai alla bellezza.

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    1. Per certi versi ti invidio: almeno puoi uscire e pure in bicicletta. Io me la sogno, la bicicletta!

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  5. ma come disse qualcuno: "la primavera se ne fotte" :P

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