30 marzo 2020

Se non ci fossero le parole

Se non ci fossero le parole, in questo tempo di necrologi e gabbie, sarei impazzita. La mia salvezza è affidata a loro. Alle parole che leggo, a quelle che scrivo, a quelle che penso e a quelle (rare) che pronuncio. Se non avessi un legame carnale con le parole, fatto di voglie e immagini, di amore e furia, di ricerca e di spasimi, non potrei essere me, soprattutto adesso. Le parole mi danno l'aria che non posso avere o gli alberi che non posso toccare. Le parole sono un bacio di notte o una risata sguaiata. Le parole sono appiglio, sostegno, rifiato, ombra, spessore, macchina, orizzonte, pane, ponte, ricamo e corpo. Sono tutte le facce che non vedo e tutti gli abbracci che non do.


[foto by eikoweb]

12 commenti:

  1. Vero... senza, saremmo isolati. E quindi rinchiusi in una gabbia oscura.

    Moz-

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    1. Siamo già in una gabbia oscura.
      Le parole sono una sorta di consolazione.

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  2. ..un legame carnale con le parole..magnifica la tua affermazione, apparentemente iperbolica e invece è precisa nel definire il rapporto stretto che in questo momento abbiamo con lettura e scrittura.
    massimolegnani

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    1. Sì, ho un legame carnale con le parole. L'ho sempre avuto, ma in questa fase così surreale e difficile, quel legame mi sembra ancora più radicale e profondo.

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  3. grande post!
    ne farei manifesti da appendere ai balconi (altro che slogan)
    le parole sono importanti anche quando vengono a mancare perché sgomitano per trovare il posto giusto dove 'affratellarsi' alle altre.
    grande post, l'ho già detto?, no?... allora grande grande grande post!

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    1. Rido…
      Dubito che questo post finirà sui balconi, è più facile stendere un tricolore.
      Grazie per gli apprezzamenti, teti.

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  4. Vale lo stesso x me (anche se poi facevo una vita ultraritirsta pure prima ma sono ovviamente gli obblighi restrittivi che mi pesano ma ho la solita sveglia alle 4 e 30 di mattina). Mio zio pensionato e mio cugino invece che vivono x il lavoro e sci e montagna sono stati salvati dalla PlayStation e hanno organizzato sessioni di calcio, motociclismo, football e baseball. Dei mini campionati.

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    1. C'è chi si salva con le parole, come te o me, e chi con la Playstation, come tuo zio e tuo cugino. Ognuno sceglie i "salvatori" che preferisce!
      Mi viene pure da ridere…

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  5. Un grande post come ha detto Teti...
    Condivido ogni tua sensazione,ma tu la sai dire meglio di me e di chiunque altro
    Un saluto

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  6. Post da incorniciare. Passo questo periodo di reclusione forzata leggendo un sacco e scrivendo, attività che comunque svolgevo anche prima.
    A proposito di parole, mi viene in mente quanto scrisse Stephen King in On writing, autobiografia di un mestiere: "Bisogna avere il gusto delle parole, rotolarcisi dentro, nutrirsi di parole..."

    Ciao.

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    1. Tu lo incornici. Teti lo mette sul balcone.
      Sorrido.
      Beh, a me è venuto molto spontaneo. Evidentemente ciò che vivo in questo momento e ciò che mi salva in questo momento è comune ad altri. Sono felice.

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