Se non ci fossero le parole, in questo tempo di necrologi e gabbie, sarei impazzita. La mia salvezza è affidata a loro. Alle parole che leggo, a quelle che scrivo, a quelle che penso e a quelle (rare) che pronuncio. Se non avessi un legame carnale con le parole, fatto di voglie e immagini, di amore e furia, di ricerca e di spasimi, non potrei essere me, soprattutto adesso. Le parole mi danno l'aria che non posso avere o gli alberi che non posso toccare. Le parole sono un bacio di notte o una risata sguaiata. Le parole sono appiglio, sostegno, rifiato, ombra, spessore, macchina, orizzonte, pane, ponte, ricamo e corpo. Sono tutte le facce che non vedo e tutti gli abbracci che non do.
[foto by eikoweb]
Vero... senza, saremmo isolati. E quindi rinchiusi in una gabbia oscura.
RispondiEliminaMoz-
Siamo già in una gabbia oscura.
EliminaLe parole sono una sorta di consolazione.
..un legame carnale con le parole..magnifica la tua affermazione, apparentemente iperbolica e invece è precisa nel definire il rapporto stretto che in questo momento abbiamo con lettura e scrittura.
RispondiEliminamassimolegnani
Sì, ho un legame carnale con le parole. L'ho sempre avuto, ma in questa fase così surreale e difficile, quel legame mi sembra ancora più radicale e profondo.
Eliminagrande post!
RispondiEliminane farei manifesti da appendere ai balconi (altro che slogan)
le parole sono importanti anche quando vengono a mancare perché sgomitano per trovare il posto giusto dove 'affratellarsi' alle altre.
grande post, l'ho già detto?, no?... allora grande grande grande post!
Rido…
EliminaDubito che questo post finirà sui balconi, è più facile stendere un tricolore.
Grazie per gli apprezzamenti, teti.
Vale lo stesso x me (anche se poi facevo una vita ultraritirsta pure prima ma sono ovviamente gli obblighi restrittivi che mi pesano ma ho la solita sveglia alle 4 e 30 di mattina). Mio zio pensionato e mio cugino invece che vivono x il lavoro e sci e montagna sono stati salvati dalla PlayStation e hanno organizzato sessioni di calcio, motociclismo, football e baseball. Dei mini campionati.
RispondiEliminaC'è chi si salva con le parole, come te o me, e chi con la Playstation, come tuo zio e tuo cugino. Ognuno sceglie i "salvatori" che preferisce!
EliminaMi viene pure da ridere…
Un grande post come ha detto Teti...
RispondiEliminaCondivido ogni tua sensazione,ma tu la sai dire meglio di me e di chiunque altro
Un saluto
Grazie Marinetta.
EliminaSaluti a te.
Post da incorniciare. Passo questo periodo di reclusione forzata leggendo un sacco e scrivendo, attività che comunque svolgevo anche prima.
RispondiEliminaA proposito di parole, mi viene in mente quanto scrisse Stephen King in On writing, autobiografia di un mestiere: "Bisogna avere il gusto delle parole, rotolarcisi dentro, nutrirsi di parole..."
Ciao.
Tu lo incornici. Teti lo mette sul balcone.
EliminaSorrido.
Beh, a me è venuto molto spontaneo. Evidentemente ciò che vivo in questo momento e ciò che mi salva in questo momento è comune ad altri. Sono felice.