27 settembre 2019

Anche la libertà di morire

La decisione della Corte Costituzionale crea scompiglio, come capita sempre in Italia quando si vanno a toccare temi che si pretendono intoccabili. Chi aiuta al suicidio, dunque, non è sempre punibile. Questo vuol dire che rimane punibile in altri casi. E tutti i soliti noti a gridare allo scandalo. Chi per convenienza, chi per ottusità, chi per mera vigliaccheria. Libertà di vivere sottintende anche libertà di morire, a mio avviso. Non si muore per scherzo, né per noia, né per negligenza. Chi sceglie di morire lo fa per ragioni serissime e dolorose, nessuno deve arrogarsi il diritto di ritenere che la vita sia necessariamente e sempre la soluzione migliore perché non lo è.

[foto by ayla-es]

20 commenti:

  1. Sono d’accordo con te. Penso che sia allucinante sostenere il contrario. Ma viviamo in mezzo a gente allucinata.

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    1. Non so se sia gente allucinata. Forse è solo convinta di avere sempre ragione.

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  2. Mi auguro che, anche gradualmente, si possa arrivare a una legge sull'eutanasia come in Belgio o in Svizzera. Se poi lo stato non se la sente di offrire questo aiuto che conceda almeno la possibilità di aprire cliniche private dove poterla effettuare (o anche a domicilio)

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    1. Me lo auguro anche io, ma ho il timore che i nostri politicanti non avranno mai il coraggio di mettersi contro i cattolicissimi nostrani. Significherebbe dover dire addio ad appoggi e voti.

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  3. Sottoscrivo le tue parole: nessuno può decidere della vita o della morte di un'altra persona se non la persona direttamente interessata

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    1. Peccato che si faccia un enorme fatica ad accettare questo concetto.

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  4. a onor del vero, occhio e croce, mi vien da dire che al momento l'archiviazione dell'argomento mi sembra la scelta migliore.
    affidare all'attuale classe politica il dibattito e poi l'eventuale decisione è il sistema migliore per abbruttire anche le menti ancora ragionanti e fare un gran pasticcio.

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    1. Probabilmente hai ragione.
      In questo momento storico non ci sono persone sufficientemente preparate, oggettive e lucide per poter affrontare questo argomento con la dovuta attenzione e il dovuto buon senso.

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  5. L'Italia è un paese pesantemente influenzato dalla Chiesa che ha più potere della stessa classe politica. Moralismo e tabù legati a temi delicati (questo sul diritto all'eutanasia è l'ultimo arrivato), negazione di diritti in nome della religione, anche quando questo comporta dolore e danno enormi. Non siamo nel medioevo ma da allora, in questo senso, non è cambiato molto.

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    1. Argomenti come il suicidio assistito e l'eutanasia in Italia generano sempre ondate di indignazione e polemiche senza fine. I cattolici fanno sentire fin troppo la loro voce e i politici non sono abbastanza coraggiosi da non farsi influenzare.

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  6. E' un argomento che mi tocca da vicino, però sono dell'idea opposta, la parola suicidio soprattutto m'indigna.

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    1. Quando una persona sana di mente e pienamente consapevole di ciò che vuole e di ciò che non vuole sceglie di smettere di vivere dovrebbe essere liberissima di farlo.
      Anche quando non ha le capacità fisiche per attuare la sua volontà e deve ricorrere al supporto di qualcun altro.
      Suicidio. Perché indignarsi.

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  7. è dai tempi del referendum sul divorzio che la Chiesa equivoca tra legittime convinzioni dettate dall'appartenenza a un gruppo religioso e la pretesa di imporre tali convinzioni a chi a quel gruppo non appartiene.
    massimolegnani

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  8. Sono cattolica, con tanto di "titoli accademici" da Seminario e ho già detto a medici, parenti e responsabili (con documento scritto) che dovessi ritrovarmi ancora attaccata ad una macchina, non voglio superare la settimana. Un tentativo di recupero è accettabile; l'accanimento terapeutico, no. Non mi interessano le smorfie di una suora che mi dice "la vita è sacra, basta cambiare parole e il tuo no all'accanimento terapeutico diventa suicidio", per quanto simpatica e generosa sia la stessa suora in altre circostanze. Mi interessa il limite. Quel limite che nessun essere umano deve permettersi di violare, soprattutto in nome di Dio, sulla mia pelle.

    Un abbraccio, cara Euridice: passo sempre a leggerti, ma ho difficoltà a stare a lungo di fronte allo schermo. Marzia

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    1. Ciao Marzia!
      Sono felice di rileggerti e di sapere che, comunque, passi di qui spesso.

      Le tue considerazioni, da cattolica "titolata", sono preziose. Mi piacerebbe che tanti leggessero la tua testimonianza. E mi piace la tua visione di quel "limite che nessun essere umano deve permettersi di violare, soprattutto in nome di Dio".

      Ti abbraccio.

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  9. Sono d'accordo. Però attualmente in Italia il rischio è che si verifichi quello che si è già verificato con l'aborto: che la maggior parte dei medici si dichiari obiettore di coscienza.

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    1. Personalmente non capisco perché un medico possa dichiararsi obiettore di coscienza. Se fa il medico deve farlo a prescindere. Ritengo che non sia accettabile una scelta di tale genere.

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  10. Standing ovation, concordo su tutto, nulla da aggiungere hai detto tutto tu benissimo.

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