Wislawa Szymborska da “voce” a quel “silenzio dipinto” … la spontaneità di un gesto semplice e quotidiano e l’ascolto di se stessi lontani dal frastuono: in una sola parola, la pace.
straordinaria la Szymborska. questo è un esempio significativo di sintesi poetica in contrasto agli "accumuli di parole" ("mi punge vaghezza"!) massimolegnani
Grande poetessa. Ho letto e commentato anche io il post di Guglielmo. La sintesi è un dono immenso ma si può imparare e applicare. Peccato che i logorroici siano più diffusi dei "sintetici".
"E poi lei, quella fantastica ragazzina dall'orecchino di perla: entro nella sala dedicata, approfittando di un momento meno affollato, mi avvicino, e lei, giuro, sembra guardare proprio me: “Eccoti”, le leggo negli occhi luminosi che ribaltano bagliore tutt'attorno, come se la luce non fosse magicamente dipinta ma emanasse, di vita propria, da quel piccolo rettangolo. E rimango lì incantato coi suoi occhi puntati nei miei, quasi attendesse me... e io tra l'estasiato e l'intimidito, come se anche gli altri potessero accorgersi di questa premura nei miei soli confronti; e non me ne vorrei andare.. ma esco alla fine, e ricadere, ancora inebriato, nell'artificio convenzionale delle altre tele, sottolinea ancor più questo appuntamento che rimarrà indelebile... Bologna - Vermeer
Wislawa Szymborska da “voce” a quel “silenzio dipinto” … la spontaneità di un gesto semplice e quotidiano e l’ascolto di se stessi lontani dal frastuono: in una sola parola, la pace.
RispondiEliminaDirei in una sola parola: la bellezza.
EliminaPerché fino a quando esisterà certa bellezza e certo incanto, il mondo non merita la fine del mondo.
straordinaria la Szymborska.
RispondiEliminaquesto è un esempio significativo di sintesi poetica in contrasto agli "accumuli di parole" ("mi punge vaghezza"!)
massimolegnani
Grande poetessa.
EliminaHo letto e commentato anche io il post di Guglielmo. La sintesi è un dono immenso ma si può imparare e applicare. Peccato che i logorroici siano più diffusi dei "sintetici".
<3
RispondiEliminaBene...
Elimina"E poi lei, quella fantastica ragazzina dall'orecchino di perla: entro nella sala dedicata, approfittando di un momento meno affollato, mi avvicino, e lei, giuro, sembra guardare proprio me: “Eccoti”, le leggo negli occhi luminosi che ribaltano bagliore tutt'attorno, come se la luce non fosse magicamente dipinta ma emanasse, di vita propria, da quel piccolo rettangolo.
RispondiEliminaE rimango lì incantato coi suoi occhi puntati nei miei, quasi attendesse me... e io tra l'estasiato e l'intimidito, come se anche gli altri potessero accorgersi di questa premura nei miei soli confronti; e non me ne vorrei andare..
ma esco alla fine, e ricadere, ancora inebriato,
nell'artificio convenzionale delle altre tele,
sottolinea ancor più questo appuntamento che rimarrà indelebile...
Bologna - Vermeer
Non ti sembra d'aver un tantino esagerato?
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