8 febbraio 2018

La scuola dei piccoli mostri

Ritiro le pagelle dei miei nipoti al posto della madre che non poteva. Piccola scuola, pochi bambini per ogni classe. Aspetto e seguo gli sguardi di donne che non conosco neppure. Incontro un maestro e una maestra entrambi esausti. Sono concordi nel notare la fatica di un mestiere che pare peggiorare ora dopo ora a contatto con bambini sempre più pigri, distratti, pieni di sé e poco inclini all'ascolto. Bambini drogati di video game, tablet e telefoni, succubi di una realtà che non sanno più inventare né immaginare perché qualcuno l'ha già confezionata e messa in vetrina solo per loro. Non sanno scrivere poiché non hanno voglia di leggere. Ovviamente.

[foto by MWweiss-Art]

23 commenti:

  1. Fossi un insegnante sarei disperato, fossi un genitore sarei disperatissimo, e come scrittore mi sto mettendo il cuore in pace: qualcuno ha deciso che servono generazioni di mutanti provvisti di protesi cerebrale, per trasformarli in schiavi consumatori obbedienti, ottusi e acritici, con l'aggravante che si sentiranno superiori e ci chiameranno bullescamente "obsoleti" (o non ci chiameranno del tutto, semplicemente non si cureranno di noi). Con la complicità e la gioia dei loro genitori, che li considerano davvero "più intelligenti" solo perché a due anni sanno interagire con lo smerdofono (cosa che riuscirebbe a fare anche un cucciolo di scimpanzé...) Esisterà una via di salvezza? Se qualcuno la scopre, me lo faccia sapere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti credo che molti di loro sfiorino la disperazione più nera. I genitori non sono per niente coscienti della deriva a cui stanno destinando i loro figli.
      Quanto ho detto al maestro N. che vedo mio nipote totalmente privo di spirito critico a 11 anni, mi ha guardato perplesso. Sono bambini che pretendono molto, che comprano molto, che scelgono molto ma senza capire né desiderare davvero.

      Elimina
  2. Bambini spesso spalleggiati (sviati direi..) da genitori spavaldi, aggressivi e arroganti. Se viene a mancare quella sintonia genitori/insegnanti, crolla l'impalcatura principale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I figli sono, per lo più, l'immagine riflessa dei loro genitori.
      Gli insegnanti, sono sicura, ce la mettono tutta. Ci sono maestre che insegnano da decenni ma sono davvero stremate e soprattutto insoddisfatte.

      Elimina
  3. sono perfetti, saranno dei consumatori modello.
    produci-consuma-crepa

    RispondiElimina
  4. tempo fa hai scritto un post di te bambina in cui esprimevi un modo di essere diverso e lontano dai bambini descritti in questo post ... bisogna ri-scoprire il modo di essere bambini di una volta … fatto anche di fantasia e di immaginazione e al tempo stesso di forza e speranza … voglia di imparare, di crescere culturalmente, di affrontare i problemi e gli ostacoli della vita …

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io bambina ero diversa da mia madre bambina che, a sua volta, era diversa da sua madre bambina.
      Ogni generazione ha un'infanzia diversa, questo è ovvio.
      Mia nonna cuciva bamboline di pezza a mia madre.
      Mia madre mi comprava bamboline di plastica.
      Le mie nipoti giocano con le bambole che vestono o truccano sulla Play Station.
      Va così.

      Elimina
    2. mah ... magari si potrebbe dire che le droghe sintetiche che ci sono oggi non cerano tanti anni fa ... se va così e così deve andare non lamentiamoci del giuggiolone o dei mostri ... ogni generazione ha non solo una infanzia diversa ma anche una maturità diversa e contesti economici e sociali differenti ... e pur tenendo conto di questa differenza, bene ha fatto il Capo dello Stato, nel suo discorso di fine anno 2017, a fare il paragone rispetto ai ragazzi di un secolo fa ... dobbiamo decidere: o le cose vanno così verso un sistema nichilistico-pessimistico-individualistico oppure si devono attivare meccanismi per un ritorno alla serietà: è appena di qualche giorno fa la notizia di uno studente che ha ferito la maestra ...

      Elimina
    3. Le droghe ci sono da secoli, in realtà.
      Volevo solo dire che ogni infanzia ha le sue caratteristiche e i suoi tempi. Nessuno va demonizzato, forse solo analizzato e compreso per capire cosa sta succedendo e perché. E nel caso rivedere qualche "anomalia".

      Elimina
  5. Mio marito è reduce da una settimana a scuola dove ha fatto lezioni di protezione civile.
    È distrutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ..bell'ossimoro...distrutto dalla Protezione Civile.. ;)

      Elimina
    2. @silvia E pensa agli insegnanti che sono a contatto coi bambini per mesi e mesi!

      Elimina
  6. Penso che da sempre i bambini siano vittime degli adulti. Nulla di nuovo sotto il sole. Questa società desidera solo sudditi idiotizzati. Leggere è già un atto rivoluzionario, da sediziosi, come in “Fahrenheit 451” di Bradbury.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggere è visto come un atto noioso, lento e vuoto. Dai genitori prima, dai figli-bambini poi.

      Elimina
  7. ...Erode, ma dov'eri negli anni '60? Quanti genitorucoli (quello che non ho avuto io, i miei figli devono averlo) ci avresti risparmiato!
    Ridacchio: dici che sono troppo drastica?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I genitorucoli sono molti e appartengono a tutti i decenni.

      Elimina
  8. Tempo 1/2 decenni e a furia di ditate su uno schermo, non sapranno più scrivere in corsivo. Personalità appiattite dallo stampato o su una tastiera.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema che poni lo hanno già evidenziato molti esperti di didattica e non solo. Purtroppo scrivere è per lo più scrivere su una tastiera, da PC o da tablet o da cellulare.
      Il problema è che anche così non siamo immuni da errori ed idiozie di ogni genere.

      Elimina