Puro dovere. Si fa perché si deve e non perché si vuole. E' il caso di cerimonie che, potendo, si eviterebbero. Manca la voglia, ovvio. Per pigrizia, per indolenza, per assenza di euforia o di partecipazione. Si deve, certo, si deve e si fa ma si vorrebbe essere altrove a fare tutt'altro. Forzature di socialità che eviterei ma che incombono, di tanto in tanto. Si indossa il sorriso d'occasione, si starnutisce a qualche battuta e ci si domanda a ripetizione dov'è che è andata a finire l'autenticità. Eppure ricordo che da bambina amavo certi eventi e li aspettavo con ansia. Ora l'ansia c'è lo stesso ma è solo un gorgo di noia e disappunto.
[foto by mrs_white]
Lascia stare, mi angoscia questo imminente girone infernale di feste forzate...
RispondiEliminaFossero solo quelle. Ci sono anche cerimonie d'altro genere. Che stress!
Eliminama come Euridix? Official Black Friday !!! venerdì 24 novembre, prova generale dello shopping ossessivo compulsivo... l'evoluzione sarà farsi gli auguri. (sarcastico)
RispondiEliminaShopping che?
EliminaPer Natale regali solo per i bambini. E quest'anno si va al risparmio.
Come sai bene non sono uno che esce molto o frequenta gli esseri umani ma credo che gli incontri più noiosi e disturbanti della mia vita siano stati quelli coi colleghi archeologi di mia sorella e il milieu intellettuale che la circonda. Dio...da svenire
RispondiEliminaTi sembrerà strano ma mentre scrivevo il post mi sei venuto in mente tu. La tua leggendaria misantropia!
EliminaCi sono incombenze sociali a cui non ci si puo' sottrarre. L'unica e' di non aggiungerne altre superflue, virtuali o reali, e vivere quelle obbligate con un po' di filosofia: distacco e sorriso diplomatico, insomma con un po' di sana ipocrisia necessaria alla sopravvivenza.
RispondiEliminaml
E' andata, per lo meno. Sorriso diplomatico necessario, come scrivi anche tu.
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