Tornare dopo aver passato qualche giorno altrove è un po' come doversi riconoscere e ricostruire. Ritrovare lo spazio, la luce, i frammenti lasciati in sospeso. Non serve molto, ma in quell'impercettibile lembo di tempo che racchiude il rientro c'è la riscoperta (e persino una stilla di meraviglia) di quel che si è lasciato. Era lì, nel frattempo, quando tu non c'eri: i libri, i vetri, la polvere, l'aria. L'interruzione momentanea del fare quotidiano porta all'inevitabile ritorno. Un ritorno che conduce a riafferrare la coda dei giorni restituendo un ordine rassicurante, ritmato dal rituale delle abitudini che presto torneranno ad annoiare. Ma intanto.
[foto by Mar10Photography]
Sensazioni di ritrovamento che mi sono quanto mai familiari, dopo questo week end...
RispondiEliminaDevo immaginare che anche tu, il passato week end, abbia avuto modo di andare altrove.
EliminaE di rientrare per tornare alla "normalità" di un lunedì di lavoro.
Giusto?
da bambino erano vacanze lunghe, fuori casa. ricordo l'emozione del ritorno, entrare in camera e ritrovare i giochi, riappropriarmi degli oggetti, stupirmi che fossero ancora come li avevo lasciati.
RispondiEliminain fondo l'unica cosa cambiata da allora è la durata delle vacanze, sempre più brevi.
Non ho mai fatto vacanze lunghe. Neppure da bambina.
EliminaIn realtà credo di non esserne capace. Dopo un po' devo tornare a casa.
Credo che gli "stacchi" facciano bene per questo: cogliere quel "qualcosa" che nella routine spesso si perde di vista.
RispondiEliminaStavolta avevo davvero urgenza di "staccare", Lisa.
EliminaMolta urgenza.
E devo ammettere che ha avuto il suo buon esito.
E si riparte dalla routine.
E' bello andare e tornando, osservare con distacco il brodino quotidiano nel quale siamo immersi. Ci si sente liberi, leggeri e a volte, quello che ci angustiava non lo fa più con la stessa tenacia... Buona serata
RispondiEliminaEcco: hai centrato pienamente le mie sensazioni.
EliminaBrava!
Come hai letto da me, ho piacevolmente staccato anch'io.. si torna poi, si riparte, si riannodano fili, si rientra nei ranghi... "ma intanto"... stò già a pensa' ar prossimo stacco!!... ;)
RispondiEliminaSì, hai staccato e sei venuto nella mia terra: bravo!
EliminaIo, invece, al prossimo "stacco" non ci penso.
Preferisco lasciarmi sorprendere.
Staccare e quindi partire, è bello proprio perchè sai che ci sarà un ritorno :) e il fatto che ci sia un ritorno alla quotidianità, vuol dire che in fin dei conti non è così male :)
RispondiEliminaLa quotidianità non è esattamente un male. Al massimo mi pesa per la sua ripetitività. Però interromperla e poi ritrovarla può far bene.
EliminaDel viaggio fa sempre parte il ritorno, l'ho letto da qualche parte e mi appartiene, proprio nelle modalità che descrivi: la riscoperta, con istantanea stilla di meravilgia, del mio mondo cioè di me.
RispondiEliminaAnche il ritorno a casa, secondo me, rientra nella "filosofia" del viaggio. Senza ritorno può esserci viaggio? Non credo. Per questo siamo d'accordo.
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