Ci sono assenze che si fanno presenze per il solo fatto di saper esserci senza esserci. Non è un castigo e neppure una maledizione. E' la sola legge che governa le attese, il solo morbido deliquio degli spazi e dei tempi. Nutrimento fatto di pensieri e ricordi e desideri che si tramuta in particelle di coscienza. Non ha misura né densità come i corpi o le cose, ma si fa comunque materia. Esserci senza esserci è un privilegio di cui gode solo chi ha inoculato le proprie radici nel sottosuolo della mia anima percorrendone le vertebre ed esplorandone gli anfratti. Percorso obbligato per chi rimane presente seppur assente.
[foto by Bombattack]
..è privilegio e segno di ambizione sfrenata che riuscire a diventare presenza impalpabile nell'assenza materiali richiede doti non comuni e circostanze fortunate. Però non so se si tratti di un'attesa (quindi un momento di passaggio verso una materializzazione) o uno stato autonomo, difficile da mantenere ma gratificante per se stesso.
RispondiEliminaml
E' privilegio ed ambizione. Hai ragione.
EliminaIo vivo questa "condizione" in senso "passivo", ossia percepisco la presenza di certe persone che non ci sono affatto. Alcune non ci sono perché non sono più. Altre sono ma sono altrove ma non qui. E forse, chissà, potrebbero persino materializzarsi un giorno decidendo di tornare a farsi presenza.
Anche io ho un paio di presenze-assenze cui quasi senza volere faccio riferimento se non quotidiano però molto frequente. Si tratta di qualcuno o qualcuna che "ha inoculato le proprie radici nel sottosuolo della mia anima". La relazione affettiva si è da tempo conclusa, ma la mia anima -rimanendo nel bel paragone da te scelto- ne è impregnata di ombre, di punti e di virgole, tanto è vero che mentre leggevo questo tuo post metafisico mi è uscito attraverso le righe il bel volto di questa lei. Esserci senza esserci è il privilegio di costei.
RispondiEliminaPsomoi Andròmeoi
Chi è presente ma assente deve aver necessariamente aver lasciato dentro di noi qualcosa di veramente speciale ed indelebile. Un affetto imprescindibile e che, proprio per questo, è aprioristico. Esiste a prescindere da tutto, persino a prescindere dalla morte.
EliminaSpero sia una bella presenza non presenza. :)
RispondiEliminaSono splendide presenze-non-presenze.
EliminaNon so come vedere il tuo scritto, ma l'unico volto che mi viene in mente è un mio caro amico che c'è pur non essendoci materialmente. Nelle ultime settimane ci siamo ripromessi più volte degli appuntamenti ai quali poi siamo mancati, vuoi il tempo, gli impegni, qualunque evento improrogabile. Eppure non ne sento la mancanza, siamo in sintonia, siamo senza esserci. Questa è una constatazione serena. Buona serata. A.
RispondiEliminaOgnuno legge ciò che desidera. Psomoi vedeva una donna che deve aver amato molto, tu vedi un tuo carissimo amico...
EliminaE sono constatazione serene.
A volte le accarezzi queste assenti "particelle di coscienza", e puoi avvertire addirittura calore. ;)
RispondiEliminaCalore e affetto e delizia e mancanza.
EliminaUna strana mescolanza di dolcezza ed amarezza.
Io ci sono sempre anche se sembro assente. A volte passo a leggere senza lasciare traccia. :)
RispondiEliminaA dire il vero non parlavo delle persone che passano sul blog e non lasciano traccia.
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