23 giugno 2014

In fondo è solo un grazie

In fondo è solo un grazie. Arrivato in sordina tra le altre e-mail. Un piccolo grazie digitato al principio di un foglio bianco. Neppure un nome: quello l'ho dedotto dall'indirizzo di posta elettronica da cui quel grazie è partito. Un grazie per aver scelto un libro, per averlo letto e poi recensito. Nulla di particolare, tutto sommato. Eppure chi ha scritto quel libro mi ha scritto grazie. Nient'altro. Tre sillabe a confermare il senso di una passione nutrita di pagine e parole. Sei lettere a gratificare (per l'appunto) la mia voglia di continuare a circondarmi di libri. Non ricevo molti grazie in cambio, ma quando ne arriva uno mi dona l'onore della felicità. Che poco non è.

[foto by nnoik]

28 commenti:

  1. I grazie sussurrati e buttati lì così fanno più piacere dei ringraziamenti solenni...

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  2. Un grazie nella sobrietà. Merce rara e quindi preziosa di questi tempi.

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    1. Sobrio, gentile, essenziale e assolutamente spontaneo.
      Per questo preziosissimo.

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  3. Lo avevi già scritto in risposta ad un commento, mi ricordo di averlo letto. Adesso ci fai un post. O quello è stato finora l'unico grazie ricevuto in vita tua, oppure ti ripeti. Scegli tu, ma senza inalberarti, te l'avevo detto che io sono un tantino polemico.
    Cucciolo

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    1. Se l'avevo scritto in risposta a un commento, evidentemente, era un commento non un post. Questo episodio, per la cronaca, caro il mio polemicone, è avvenuto nel corso del fine settimana appena trascorso.

      Per le mie recensioni ricevo dei grazie tanto spontanei molto, molto, molto raramente. Gli altri grazie sono quelli delle case editrici che mi inviano i libri in lettura, ma sono grazie un po' scontati e normali.

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    2. Visto? Ti sei inalberata. Ci avrei giurato. Cos'è, diventi aspra solo a contraddirti blandamente? Come i gatti, che amano che il pelo venga lisciato solo per il verso giusto? Mi spiace, ma io dico quello che mi viene da dire, non per adulare né per far dispetto, solo per coerenza.
      Cucciolo

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    3. Non mi sono inalberata. Ho risposto con estrema tranquillità, credimi.

      Però tu non fare il permaloso, ok?
      Già hai ammesso di essere un polemico di primo ordine, se mi diventi pure permaloso probabilmente andrà a finire male.

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    4. Dove la vedi la permalosità? Mi sembravi contrariata e te l'ho detto, tutto qui. Mai stato permaloso in vita mia. Ci sto allo sfottò, mi piace sempre che chi sfotte ci stia a prendersi la risposta, che non gli faccio mai mancare. La polemica mi piace, è il sale di ogni conversazione. Soprattutto polemizzo con chi sta in cattedra, ma non mi sembra il caso tuo. Perché polemizzo con te allora,ti chiederai: forse perché sei donna e con le donne c'è più gusto, non rimangono col muso e zitte come gli uomini.
      Cucciolo

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    5. Vedo la permalosità nel modo di interpretare a rovescio determinate parole. Che poi, alla fine, è anche colpa del fatto che siano scritte. Qui non è che sia possibile dare un "tono" come se si parlasse a voce.

      Il sale della conversazione è nell'intelligenza di chi è coinvolto, non nella polemica. Ma ognuno si diverte come meglio crede.

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    6. Appunto: le parole sono scritte e non dette. Non se ne sente il tono. Completamente d'accordo. Forse ho sbagliato io, in fin dei conti non ti conosco che superficialmente.
      Il sale della conversazione è nell'intelligenza? La polemica deve essere intelligente, altrimenti è fine a se stessa. Confesso che polemizzare -in modo intelligente- mi diverte e non ci trovo alcun male, purché si diverta anche il mio interlocutore o la mia interlocutrice, altrimenti la smetto subito.
      Cucciolo

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    7. Buono a sapersi.
      Quindi nel momento in cui dovessi smettere di divertirmi con le tue polemiche, mi sentirò autorizzata a fartelo presente.
      Sei d'accordo?

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  4. uhm comunque: grazie
    grz come dicono alcuni ...

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    1. Di nulla, Pier.

      Grz?
      Non mi piace. Preferisco che ci siano anche le vocali.

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  5. Assolutamente d'accordo. La polemica fine a se stessa è una cosa da cretini.
    Pertanto finché ti ci diverti anche tu polemizzeremo su qualsiasi cosa a te piaccia, ed a me si capisce, nel caso ti sentissi infastidita non hai che da dirlo.
    Naturalmente penso di capire da solo se una cosa scoccia, se va oltre le linee del lecito e del carino e quindi di chiuderla prima che degeneri, Comunque patti chiari.
    Cucciolo

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    1. Esatto. Lo avevo scritto fin dai primi scambi: non amo la polemica sterile e fine a se stessa. Se polemizzare porta a qualcosa di costruttivo e dialetticamente divertente, mi sta bene. In caso contrario, come d'accordo, sarò la prima a dirtelo e ad interrompere lo scambio.

      Patti chiarissimi, direi!

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    2. Comunque non è che io stia al mondo solamente per polemizzare. In compagnia sono ricercato perché -dicono- assai divertente e burlone.
      In confidenza, a volte riesco ad essere anche veramente serio...
      Cucciolo

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  6. Il potere del ringraziare.
    A volte strabiliante negli effetti che ha.

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    1. Ebbene sì.
      Un atto tanto semplice, eppure a suo modo strabiliante.

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  7. Anche un semplice "grazie" è importante; ricordo ancora quando lavoravo a contatto con l'utenza...

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    1. E non ti ringraziava nessuno?
      Vero?

      Gli utenti sono spesso sgarbati...

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    2. era molto difficile incontrare delle persone che si rendevano conto che io ero li per aiutare, però da una parte posso comprendere...

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    3. Non potrei mai fare un lavoro come quello che hai fatto tu.
      Essere a disposizione del pubblico: no, non potrei.
      Ringraziare è una piccola virtù. Un po' dimenticata e spesso sottovalutata. Eppure renderebbe tutto più gradevole, anche il proprio lavoro.

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  8. le piccole gratitudini, le umili riconoscenze, nude di ogni tornaconto, spostano di un milionesimo di grado l'asse di questo mondo sbilenco, (e non è poco)
    massimolegnani

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    1. Esatto.
      Sono queste minuscole gratitudini che fanno capire che forse vale la pena fare ciò che si fa. Regalando minuscole stille di gioia personale.

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  9. A volte basta poco per "strappare" un grazie. Un porsi cortese e un sorriso reale. Il grazie è in fondo una reazione spontanea, se si avverte il disinteresse e la disponibilità, "gratitudini nude di ogni tornaconto", concordo con Massimo. ;)

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    1. Sì, anche io concordo con Massimo.
      E con te, ovviamente!

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