6 giugno 2014

Il destino ha la faccia da mago

Carissima, sottomettersi al fato è di certo rassicurante: qualcuno ha già scritto ciò che vivi. Una superstrada verso la discolpa anche se l'assenza di dolore non è di questo mondo. Preferisci contemplare morbidamente gli eventi senza sollevare un dito per farli somigliare a ciò che desideri. Nel frattempo la vita scappa altrove e non sarà disposta a tornare indietro a nessun patto. Il destino ha la faccia da mago e il fascino di un abisso, ma il futuro puoi tratteggiarlo da sola con scelte di voglia ed esclusioni nitide. Sfuggire perennemente alla coscienza di ciò che è non ti fa migliore ma rimanda solo le catastrofi a momenti peggiori di quel che t'aspettavi.

[foto by mj-magic]

22 commenti:

  1. Risposte
    1. Probabilmente non afferri.
      Ma non prendertela, con un po' di tempo e di studio potrai arrivarci anche tu.

      Ah, un'altra cosa: non serve firmarti ogni volta. C'è già il tuo nome incluso nel nick. Ripeterlo è pura ridondanza.

      Elimina
    2. Afferro,afferro e tocco ferro.
      Le tue lezioni di vita, hanno l'alone della 'sfiga', che in qualche maniera, bisogna esorcizzare.
      Cristiana

      Tacciare di ridondanza la legittima firma di una persona, denota un' enorme piccineria (scusa l'ossimoro).

      Elimina
    3. Non c'è nulla di sfigato in questo post.
      Ecco perché continuo a ripeterti: non sei in grado di afferrare in senso di ciò che scrivo. E' una consuetudine, ormai.
      Ovviamente non provo neppure a spiegartelo perché sarebbe uno sforzo vano e, in fin dei conti, non ne ho voglia.

      La legittima firma di una persona che continua a ribadire di chiamarsi Cristiana anche se il suo nick lo evidenzia in maniera palese mi sembra oggettivamente ridondante.

      Elimina
  2. Sono combattuto. Non so se credere al destino oppure no. Di noi c'è già tutto quanto scritto oppure, com'è giusto che sia, le cose vanno nella direzione che noi gli mettiamo davanti? E se poi l'abbiamo voluto noi, consapevolmente o inconsapevolmente, comunque qualcuno ci dirà che il destino così ha voluto. Arcano kafkiano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non credo che tutto sia già scritto.
      La mia sensazione è che chi addossa ogni responsabilità al destino, in realtà, non abbia alcuna voglia di cambiare veramente. Si limita a dare la colpa o il merito al fato senza rendersi conto che, in realtà, molto di quello che ci accade, accade come conseguenza di ciò che facciamo o non facciamo.

      Elimina
  3. Se ammettiamo che Dio essendo onnisciente conosce passato presente e futuro allora tutto è già scritto, il film è già stato girato e nessuno è così sciocco da andare a rivedere il film Ben Hur con la speranza che stavolta vinca la biga con i cavalli neri, per cui la questione del libero arbitrio è liquidata. Se poi c'è un dio che ha posto le regole e poi si è girato dall'altra parte, allora tutto potrebbe essere nelle nostre mani. Comunque se Dio c'è, fa di tutto per non farlo sapere in giro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Libero arbitrio.
      Ecco la parolina magica.
      Dio, ammesso che esista, ce ne ha dotati. E credo lo abbia fatto per permetterci di sbagliare da soli e capire da soli. Forse anche per trasgredire a qualche regola con le conseguenze che una trasgressione alle regole comporta.
      Rimettersi al destino e accettare che tutto accada perché è stato già predisposto, a mio avviso, è una pesante mortificazione dell'intelligenza umana. Oltre che una resa triste e molle agli eventi.

      Elimina
    2. Intendevo dire a proposito del libero arbitrio, che se esiste un dio onnisciente, io sono solo un burattino nelle sue mani, perché nella scelta tra la via A e la via B lui sa che sceglierò la B, potrò mai io scegliere la A? Delle due l'una: o Dio non esiste ed io sono artefice del mio destino (fatti salvi i numerosi determinismi che mi condizionano), o esiste un dio onnisciente e la mia vita è già tutta segnata. Dire che Dio ci ha dotati del libero arbitrio è una stridente contraddizione in termini.

      Elimina
    3. Non sono affatto la prima ad affermare che è stato Dio a fornirci di libero arbitrio. Ci sono tonnellate di teologici e di pensatori che si sono dedicati a questo argomento.

      Ovviamente è lecito farsi una domanda: se Dio conosce il destino di ognuno quanto ha senso parlare di libero arbitrio?
      Scegliere tra il bene e il male. E' questa la sostanza del "libero arbitrio".

      Ti lascio questa pagina di scritti di Sant'Agostino, magari può servire.

      Elimina
    4. Ho letto un po' de le confessioni e le ho trovate di una banalità sconfortante. Leggere quel po' po' di roba che mi hai proposto? Non ci contare: ne ho fin sopra i capelli dell'aria fritta che vanno sventolando teologi e teosofi. Non avercela a male.

      Elimina
    5. Banalità?
      Le Confessioni di Sant'Agostino?

      Preferisco non ribattere. Sarebbe inutile.

      Elimina
    6. Io ti propongo un'altra lettura: Vito Mancuso - "L'anima e il suo destino" e, dello stesso autore, " Io e Dio". Almeno dice qualcosa su cui si può anche discutere.

      Elimina
    7. Ho seguito diverse interviste di Mancuso durante il programma di Fabio Fazio, "Che tempo che fa". Eppure non mi sono mai convinta a comprare qualche suo libro.

      Elimina
  4. E se il nostro destino fosse di scrivere da noi i nostri giorni? Le scelte che facciamo, è scritto che le avremmo fatte? Noi siamo liberi di fare e disfare perché ciò che è scritto non lo conosciamo. Ma è scritto.
    Ho sempre domande e raramente risposte.
    Buon week end :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le domande sono sempre necessarie. Senza domande saremmo ancora nelle grotte a maneggiare le clave.
      Pensi che anche ribellarsi al destino sia già scritto nel destino?
      Non lo escludo.
      Anche se l'idea di non farsi affliggere dalle cose che accadono subendole in silenzio ma di reagire e fare qualcosa per cambiare mi dà la sensazione di godere di un piccolo potere che, per quanto minimo, possa intralciare le manovre imperscrutabili del fato.

      Sereno fine settimana anche a te.
      Dimenticavo: felice di trovarti nel mio blog. Ben arrivata!

      Elimina
  5. Libero arbitrio mi sa tanto di scusa.. ma sono convinto che siamo artefici in gran parte del nostro destino ciufolotico, e la faccia da mago mi intriga.. per dirla alla The Prestige.. il trucco c'è sempre, ma siamo noi a non volerlo vedere ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il libero arbitrio ti sa di scusa?
      E perché mai?

      Il libero arbitrio è tutto l'opposto di una scusa. Rappresenta la nostra libertà di poter scegliere e sbagliare. Ma anche di optare per la cosa migliore.

      Domanda: ma tu non eri in Grecia?

      Elimina
  6. Ma dici a me? Proprio a me - me - me?! No, perché mi ritrovo specularmente nel post.
    Io credo nel destino, ma in un modo personale, vale a dire credo che conosciamo una piccolissima parte ci quello che noi siamo, e che tutto insieme influisca e agisca con e per noi. Le nostre scelte non sono totalmente 'nostre', nel senso che sono precedute da precondizioni e dalle scelte di chi è venuto prima, di quello che eravamo nel passato. Le scelte eroiche quasi mai sono quelle giuste, raramente ci lasciano con il cuore in pace. Le nostre scelte germinano prima ancora che possiamo accorgerci di essere sul punto di compierle. Non so se chiamarlo destino o se è altro il nome di questa che comunque è una strada alla quale sembriamo molto inclini.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi chiedo però quanto sia "giusto" l'atteggiamento di chi, in realtà, non compie alcuna scelta (che, alla fine, è pur sempre una scelta) per addossare ogni addebito al fato. A me sembra solo un'estrema espressione di arrendevolezza.

      E' evidente che se mi trovo a dover compiere delle scelte oggi c'è stata una serie di situazioni e di eventi passati (un'eterna catena, a dire il vero) che ha generato la circostanza attuale e specifica. Non si sfugge. Però rimanere asettici e distanti da una scelta che è (o sarà) inevitabile non è il sistema migliore per evitare danni. Sei d'accordo?

      Elimina
  7. Ma Sartre non aveva detto che scegliamo anche se non scegliamo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì. Anche una non-scelta è una scelta.
      Quello che mi dà fastidio è chi non fa scelte e poi si lagna del destino avverso.

      Elimina