Mio padre è un Alpino. Lo è con convinzione. Con la stessa fermezza e lo stesso cuore di quel ragazzo che era e che ha condotto obici lungo le mulattiere innevate delle Alpi o raccolto cadaveri dalle acque e dal fango dell'alluvione di Firenze. Sentire la sua commozione dopo la fine dell'ennesimo raduno nazionale a cui prende parte mi tocca l'anima. Perché per lui che ha le ginocchia in frantumi per colpa di un mestiere massacrante riuscire a non cedere ed arrivare fino in fondo è una soddisfazione che non si può spiegare. E infatti non deve spiegarla. Non a me. Mi basta sentire l'entusiasmo che arriva per telefono tra una bolgia di fanfare ed altre voci.
[foto by photoMick]
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