27 marzo 2014

Scrittrici

Jean mi ha lasciato Agota Kristof. Lan, invece, Magda Szabó. Flannery O'Connor è arrivata dall'amico Andrea, via Lankelot. Proprio come Cynthia Ozick. Elena Loewenthal l'ho conosciuta grazie a Radio 3 mentre Antonia Arslan l'ho cercata per la sua "Masseria delle allodole". Alice Munro l'ho lasciata in attesa e senza una ragione precisa. Sibilla Aleramo ha fatto seguito alle poesie di Dino Campana mentre a Rosetta Loy ed Edith Bruck sono giunta dopo aver letto altro. Toni Morrison l'ho notata in un programma televisivo mandato in onda all'alba. Alda Merini rimane un amore da tempo. Di Nina Cassian, invece, devo ancora innamorami sul serio.

19 commenti:

  1. Marco Polo lo conobbi visitando le carceri dove scrisse il suo libro :)

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    1. Munro, non Munra.
      Alda Merini, non Merisi.

      Facciamo che ti metti a studiare un po'...

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    3. Vincenzo, la Nostra si formalizza sui refusi, che vuoi farci?
      Per altro la Merini si merita tutti i merisi di questo mondo e pure alla Munro, una munra ogni tanto non fa male.
      Neppur io leggo gli ebook, non riuscirei. Maria leggi tramite ebook?
      Inoltre, non mi "sbatto" troppo per librerie. Anche perché quelle che ho nei paraggi non se lo meritano. Quindi, ho la sensazione fondata di far campare da solo ibs. Inoltre, non farti sviare, non avvicinarti mai alla Loewenthal foss’anche solo per il fatto che la Nostra/dell'altro – ma come, usi il termine compagno? “Il mio compagno” - l’ha citata dimenticandosi clamorosamente un'autrice che mi pare conosca: la sublime Christine Lavant.
      Per maggiori conoscenze sulla sublime: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-e4aea984-3176-47c8-bd00-8c402a1b6b2d.html
      Saluti, Jean Claude.

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    4. @ Vincenzo: ovviamente un po' tutti inciampiamo in qualche refuso di tanto in tanto. E a me pare che la cosa dia fastidio più a te che a me. Hai scritto male il nome di due autrici: te l'ho fatto notare. Ed ho scherzato sul fatto che dovresti studiare un po' di più. Voleva essere una battuta, non un affronto.

      Io leggo i cartacei ma anche gli e-book. Un po' perché per me non c'è grande differenza. Un po' perché le case editrici che mi chiedono delle recensioni, spesso, mi inviano libri digitali. A loro non costa nulla ed io li ricevo in fretta senza i ritardi e gli smarrimenti postali.

      Perché dovresti avercela con te stesso? Sono io che t'ho fatto arrabbiare, mi pare!

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    5. @ Jean: senti chi parla! Mi sembra di ricordare che c'è stato qualcuno che ha tentato più volte di fare a pezzi Vincenzo per il modo in cui scriveva. Rido...

      Sì, Jean: leggo anche gli e-book. Riconosco la bellezza del classico libro di carta, ma per ragioni varie a me vanno bene anche gli e-book. Ho un e-reader e non è poi così male, credimi.

      Anche io compro libri su IBS però giro spesso anche in librerie di libri usati perché riesco a trovare testi difficili da reperire o ormai fuori edizione o semplicemente troppo vecchi per essere venduti nelle librerie normali.
      Vado presso libreria "Serendipity" di Corso Rinascimento, non molto lontano dal Senato. A volte anche alla "Tara" che si trova nella Piazza del Teatro di Pompeo. E di recente ne ho scoperto un'altra che si trova in via dei Sediari (tra Piazza Navona e il Pantheon) e che si chiama Aseq.

      Conosco la Lavant. Ho letto "Appunti da un manicomio", un libro che comprai alla Fiera del Libro di Roma cinque o sei anni fa. Se non ricordo male ne parlai anche su Lankelot.

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    6. Ti prego, Jean, dimmi che non è roba tua!

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    7. No, non è roba mia, tranquilla, tranquilla. Ho visto questa tua "richiesta d'aiuto" leggendo "Chi dice cosa". Puoi rilassarti. Un sorriso.

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    1. Anche a me piace molto soffermarmi nelle librerie – ce ne sono alcune interessanti a Torino in cui si trovano testi complessi da trovare – però so (quasi) sempre cosa leggere. Quando termino un libro il successivo avrà, con molta probabilità contiguità col precedente, trattandosi per lo più di saggi.
      Quindi, ordino il testo tramite internet. Ho notato che degli ultimi due testi che ho letto l’e-book non esiste.
      Una sciocca curiosità: non ti stanchi maggiormente la vista leggendo tramite e-book?

      Tieni presente che la Lavant è una poetessa prima di tutto, purtroppo non si trova più nessuna pubblicazione delle poesie.
      Però si trova una bella raccolta di racconti: Nell.
      È uscito Yoshe Kalb per Adelphi, lo comprerò in questa differente traduzione. Te lo consigliai tempo fa. Non ti fiderai di me, spero almeno di Calasso.
      Saluti, Jean Claude.

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    2. @ Vincenzo: lo sai che notare errori e refusi rientra tra le mansioni che svolgo a lavoro. Capisco che scrivendo in fretta e non rileggendo nulla sia molto facile sbagliare. Ma non posso farci niente. Tu continua a sbagliare, io continuo (lo faccio ogni tanto però...) a farti notare i refusi. Ad ognuno il proprio ruolo!

      Se gli e-book ti stanno antipatici, il problema è tuo e non mio. Continuerai a non leggere gli e-book e, a quanto pare, neppure i libri di carta. E anche in questo caso il problema è tuo e non mio.

      E adesso rido di cuore perché so già che ti sarai urtato...

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    3. @ Jean: so da sempre che sei un lettore molto metodico e concentratissimo. Io no. Io sono estremamente caotica nelle letture. Passo da un argomento all'altro, da un autore all'altro, da un genere all'altro. Non mi crea problemi.

      Leggere su un dispositivo apposito per gli e-book è molto più agevole che leggere lo stesso e-book su un PC. Gli e-reader (ce ne sono decine di tipi) sono creati appositamente per rendere agevole la lettura. Gli occhi non si stancano particolarmente, anzi. Tieni conto che molti di questi lettori di libri elettronici sono dotati di retroilluminazione e permettono di leggere anche quando le condizioni di luce non sono ottimali. Inoltre consentono di scegliere la grandezza del carattere per cui si può modificare quasi ogni dettaglio per adattarlo alle proprie esigenze visive o di lettura, in generale.
      In questo momento, ad esempio, sto leggendo un libro di una scrittrice quasi esordiente che non conoscevo (Barbara Buoso). Me lo ha inviato la Baldini e Castoldi in mezzo secondo. L'ho caricato sul lettore e lo leggo serenamente.

      So che non tutti i libri esistono in versione e-book. Diversi editori mi hanno spiegato che acquistare i diritti per la traduzione e la pubblicazione di un libro straniero non sottintende l'acquisto dei diritti per la pubblicazione dello stesso libro in versione e-book. Se un editore vuole creare anche l'e-book deve pagare di più. Le grandi case editrici non hanno problemi economici e lo fanno, i medi e piccoli editori, invece, si limitano ai diritti principali e quindi pubblicano solo il cartaceo.

      Lavant. Appena possibile farò un giretto nelle librerie di cui ti ho parlato sopra e proverò a cercarla. Secondo me, tra l'usato, qualcosa riuscirò a trovare. Mi fido di te. Forse più di quanto mi fidi di Calasso! Sorrido...

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