24 gennaio 2014

Tra amiche

Le facce sono le stesse che non vedevo da un po'. Ci allontanano lavori, geografie, figli piccoli ed altre omissioni. Poi un giro di messaggi e si sceglie di stare insieme. Qualche abbraccio, un riflusso di sorrisi e vecchi tempi. Quelli di "ma ti ricordi quando...", un mare di chiacchiere e minuscole malizie. Nei discorsi ci cade dentro un ex che si è poi sposato, un'amica che non si decide a mollare il marito, io che a sposarmi non ci penso neppure e le nuove fiamme di chi non c'è. Una serata di risate, memorie e qualche piccolo proposito. Perché stare insieme ci piace e un saluto: "dovremmo farlo più spesso".

[foto by kentnek]

13 commenti:

  1. Tu parli di accordi preliminari, messaggi, telefonate, io invece ti racconto brevemente un incontro casuale dopo circa trentacinque anni con un amico di infanzia, di giochi, di liceo, di scambi di ragazze; un amico di cui custodivo i segreti, che odivai miei.
    Incontro casuale, dicevo al cimitero, dove facevo visita ai miei morti.
    Succede quello che hai scritto tu. Ci si lascia sapendo che non ci si rivedrà forse mai più.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A dire il vero quello con le mie amiche ed ex colleghe non è stato casuale ma organizzato da giorni.
      E l'intento di rivederci è reale oltre che molto probabile. Basta organizzarci. Tutto qui.

      Elimina
  2. E sei riuscita a fare questa "cosa", senza nessun aiuto farmacologico?
    Siete ben strani!
    Ma il mio commento è il primo? Ho bruciato sul tempo Vincenzo? Maddai!
    Jean Claude.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccolo là! Lo sapevo che non ce l'avrei mai fatta. Va be' ritiro l'esultanza, mannaggia Vincenzo!

      Elimina
    2. Non te la prendere Jean Claude. Ti ho fregato perché ho dovuto interrompere il mio commento, dato che questa scatoletta mi fabbrica errori puerili. Non hai letto quel "che odivai miei"? Doveva essere un che custodiva i miei. Me lo fa quando ha l'orticaria e allora io mi incazzo ignobilmente e la pianto lì. Per questo ti ho battuto per un minuto scarso. Ma sei più giovane di me (all'anagrafe) per cui puoi rifarti.
      Per Maria volevo aggiungere, adesso che la scatoletta funziona, che in quel posto di morti due vecchi amici che rimembrano trascorsi della gioventù sfrenata e scalpitante ci stavano come i cavoli a merenda. Per cui siamo usciti. Abbiamo fatto una sortita, come i guerrieri antichi dalle mura delle città assediate e ci siamo trovati in mezzo a una strada, perché il cimitero vecchio di Civitavecchia è in riva al mare sulla via Aurelia, proprio alle ultime case della città, che si è sviluppata in tutta altra direzione. Anche lì ci vedo lo zampino dei profittatori, ma lasciamo perdere. Io e il mio amico abbiamo preso una macchina sola lasciando la sua parcheggiata all'ombra (si era in luglio, un luglio civitavecchiese da 35° per capirci) e siamo andati dall'altra parte della città, sempre in riva al mare, la zona di caccia della nostra beata gioventù. Allora sono cominciati i "te la ricordi Giovanna?"; "e come me la potrei scordare con quel didietro ch portava a spasso"; "e tu ti ricordi di Anna Claudia, quando la soffiasti a Paolo?"; "era solo per fargli un dispetto"; ma io lo sapevo che ci si era preso la cotta, ma perché ricordarglielo? Insomma discorsi così, come fanno quella specie di razza inferiore degli uomini, come argutamente certe signore tendono a mettere in evidenza.
      Ciao Euri. Non trascurare la vecchia amica ritrovata, porta buono.
      E ciao Jean Claude, sei un campione di simpatia. Non fare quella faccia schifata, non sono statomai tanto sincero come adesso.
      E allora, sincerità per sincerità, sono contentissimo di averti bruciato in volata. Giusto così tra vecchia amici, no?

      Elimina
    3. @ Jean: Sì, siamo riuscite a fare questa "cosa" senza alcun sostegno farmacologico. Si può fare. Ma questo lo sai già...

      Mi spiace che tu non sia riuscito a battere Vincenzo sul tempo. Credo sia difficile ma ci sei andato molto vicino. In ogni caso non è sempre il primo. Ci sono post in cui è stato battuto da altri. Quindi: può accadere.

      Elimina
    4. Solo quando sonnecchio più a lungo il mattino, visto che tu posti prestissimo. Quindi Jean deve alzarsi presto, cioè più presto.

      Elimina
    5. Di solito scrivo qualcosa prima di prepararmi per andare a lavoro. Al mattino presto. Di solito dopo non ho tempo.

      Elimina
    6. Mi viene in mente adesso, scusa ma è successo ieri durante una breve conversazione via Whats App con una mia carissima amica, di un incontro tra vecchi compagni di liceo. Dopo i soliti abbracci, le pacche sulle spalle e le battutine su pance e capelli, qualcuno ha detto la fatidica frase: "Adesso andiamoci a fare una pizza!".
      Oh gioia immensa di chi, come me, odia le pizze.
      Qualcuna ha detto che non sono italiano. Avrebbe dovuto dire che non sono di questo pianeta.....

      Elimina
  3. Ho anche io degli amici di superiori che vorrebbero fare una cena di re-incontro.
    Mah...
    Non so.
    Mi paiono cose così volte all'indietro, ci sono persone con cui non si ha veramente nulla da condividere e forse non lo si aveva neppure allora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le mie amiche non sono ex compagne di classe, ma ex colleghe con le quali ho lavorato fino a due o tre anni fa.
      Ritrovi del genere, con persone che non si vedono da vent'anni o più e con le quali non si ha più niente in comune, onestamente, mi lasciano molto perplessa. Preferisco non partecipare.

      Elimina
    2. Non siamo pochi a non entusiasmarci per le reimpatriate.

      Elimina