30 ottobre 2013

Bella testa

Certe forme d'intelligenza mi hanno sempre colpito al cuore. Non so bene perché né come. Deve esserci un passaggio tra le forme della mente e quelle che della mente, di solito, fanno a meno. Belle teste. Ecco cosa mi piace: menti pensanti e ben strutturate. Come un'architettura impiantata a meraviglia, come un'opera che si edifica senza accontentarsi della fine. In perenne, magistrale costruzione. Nonostante il tempo e nonostante il mondo. Imparare e pensare, pensare e comprendere, comprendere e diventare migliori. Non per sfida e neppure per convenienza. Solo perché avere una bella testa è molto di più che avere solo una testa.

[foto by raun]

18 commenti:

  1. È il privilegio di pochi umani. Essendo pochi preziosi.

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  2. Eh, sì.
    Purtroppo, parlando di teste, quelle che abbondano sono quelle di.
    Di che cosa?
    Non vorrei scrivere parolacce.

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  3. Io ho fatto una comica statistica: più ben fatte sono le teste, più esteticamente perfette, più sono superfici per "belli capelli" e cisterne per acqua sporca e pensieri cattivi. Un bel cervello pensante e pompante alberga spesso, spessissimo, in capocce mal strutturate, come un'architettura astratta insomma, tipo capoccioni con bozzi e ficozze, a forma di pera o piuttosto di banana. Ma fortunatamente esiste l'intelligenza che non sceglie mai la casa dove abitare, ci si installa e basta. Allora può anche capitare la bellissima testa piena di grande e pensante cervello. Mai disperare, mai.

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    1. La mia testa è un po' deforme. Lo dico da quando sono piccola. Ma non mi crede nessuno. Il mio cranio ha una strana forma...

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    2. Che sia strana quanto vuole, tanto ci porti un bel mazzo di capelli in goppa a capa e nessuno se ne accorge. Il fatto però che la tua capoccia sia un po' deforme, come affermi tu, conferma la mia statistica: più le capocce sono malfatte più vi alberga intelligenza.
      Come volevasi dimostrare.

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    3. Ammesso che io abbia una bella testa, allora la tua "formula" è corretta.

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  4. e purtroppo siamo in discesa, la posizione dell'Italia è peggiorata ... :(

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    1. Avevo ascoltato la notizia durante l'ascolto mattutino di Radio 3. Il giornalista di turno si era soffermato su questi dati.
      Credi che tutto dipenda da mancanza di "belle teste"?

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    2. è un discorso articolato, semplificandolo all'estremo:
      la fuga dei cervelli è trasversale, e interessa tutti i settori della società italiana. nella bilancia dell' IN&OUT della cultura media siamo in netta perdita. questo moltiplicato per vent'anni .. ci porta al 49° posto della competitività. e non solo a quello.

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    3. La fuga di "belle teste" è sicuramente un grave danno per tutto il Paese. Volendo pensare all'aspetto positivo, mi rincuora sapere che di "belle teste" ce ne sono eccome. Peccato che non riescano a farsi strada da noi, ma siano spinte ad andare altrove.

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  5. avendo saputo dello sceneggiato su olivetti che la rai ha messo in onda nei giorni scorsi, mi son fatta un ripassino sul personaggio... praticamente ho pianto, tutto il tempo della durata dei video che ho scelto di vedere sul tubo.
    commozione, certo.
    emozione, anche.
    ma soprattutto lacrime di sconforto.
    credo che avesse ragione Pier quando diceva dei cervelli in fuga... anzi voglio sperare che sia proprio per via che la loro fuga è subordinata a quella dei crani che li contengono il motivo per cui se ne trovano poche o nessuna.
    (...certo anche l'uso del casco potrebbe celarle... ma dubito che sia un motivo valido...)
    persone con una bella testa ce ne sono, fortunatamente, ma di veramente eccelse al momento sembra proprio difficile trovarne.
    a meno di cambiare i parametri, come vorrebbero costringerci a fare, e ritenere che basti articolare due frasi di senso incompiuto e digitare con le dita dei piedi per meritare un nobel!

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    1. Non ho visto lo sceneggiato su Olivetti. Ne parlano un po' ovunque, a quanto ascolto e leggo. Ma difficilmente guardo la TV la sera.
      Comunque la penso un po' come te: di eccellenze (come Olivetti, dico) siamo a corto. Ma forse, facendo un discorso molto generico, non ci sono più neppure le condizioni sufficienti a favorire l'arrivo e il successo di un imprenditore di quella specie.

      E intanto si va a scatafascio.

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    2. in effetti, buona parte delle menti geniali del passato, se riportare ad oggi sarebbero anacronistiche... pensa a galileo galilei e a quanto farebbe notizia una sua scoperta.
      tuttavia, vi è in tutti loro la capacità di aver saputo guardare a un'utopia futuristica ed è questo che li rende immortali.
      tutto ciò ci fa domandare cosa mai avrebbero potuto escogitare per il qui ed ora.
      in primis come sarebbero riusciti a evitare l'emarginazione e l'isolamento fomentati dal rogo mediatico che stronca sul nascere qualsiasi iniziativa, non dico geniale, ma almeno di sano buon senso.
      sta a chi è giovane adesso o a chi arriverà dopo trovare un rimedio e poco importa dove riuscirà a farlo, giacchè, a me pare, tutto il mondo è paese.
      la mia impressione è però quella che il mondo finirà prima che arrivi un nuovo messia...

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    3. Certe menti del passato se avessero gli strumenti che abbiamo oggi, probabilmente farebbero faville. Però, come dici anche tu, sarebbe comunque complicato per loro trovare spazio, soldi, credibilità, fiducia e quant'altro.

      Seguendo questa logica, quindi, anche oggi ci sarebbero buone probabilità che "belle teste" esistano, ma non vedo come possano emergere in un Paese come il nostro in cui per diventare qualcuno o per portare avanti un progetto o un'idea bisogna avere un pacco di soldi o avere un papà molto potente.

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