Dentro la mia testa ci sono altre teste. Ma anche altre mani e occhi e cervelli. Non sono i miei, sia chiaro, ma di qualcuno di cui ho letto, sentito o visto. Rimane tutto impigliato tra i ricci, devo supporre. Oppure si invischiano come collosa appartenenza a un'immagine fatta di tante immagini spesso ridotte in frammenti. E si prestano agli usi più bislacchi e, soprattutto, arrivano a loro indiscreta discrezione. Questi pezzi di vita e facce e suoni diventano miei pur non essendolo davvero, ma devono appartenermi in qualche modo altrimenti non saprei spiegarmi questo dispiegarsi di ricordi e di ombre che arrivano da chissà dove.
[foto dal web]
sai che succede anche a me?
RispondiEliminama, non avendo ricci, devo supporre si impiglino tra le dita...
Almeno so che non dipende dai miei ricci!
EliminaE mi sento meno "anomala"...
Diamine quanto mi piace come scrivi.
RispondiEliminaSere fa in un viaggio immaginario dicevo che questo che descrivi mi capita con i luoghi che ho visto. In effetti succede più in generale con tutto ciò che conosco ed è una benedizione che accada. Anche il post con l'asino mi aveva colpito. Hai un dono rarissimo, oltre ad una scrittura limpida come poche, hai la sintesi. Mettere tutto in poche righe e con questa intensità è oltre. (infatti il mio commento è più lungo del tuo post..) Ciao
Ognuno scrive commenti della lunghezza che preferisce.
EliminaPer quanto mi riguarda, opto per la sintesi. E' una delle mie caratteristiche... ma non so se sia necessariamente una virtù.
Per me lo è, evidentemente, altrimenti non l'avrei fatta mia!
credo sia abbastanza naturale....in fondo siamo quello che leggiamo
RispondiEliminaVediamo, ascoltiamo, percepiamo, intuiamo...
EliminaSiamo così tante cose!
Ora ne parlo con le mie personalità multiple e poi ti dico
RispondiEliminaSo bene quante te ci sono dentro di te. Lo spieghi in continuazione sul blog...
EliminaAspetto notizie.
Uh!
EliminaMi stai dicendo che farei bene a tenerle nascoste?
Per carità. Più siamo, meglio stiamo.
EliminaSicuramente qui dentro.
Mi sento tanto matrioska pure io :)
RispondiEliminaMeno male!
EliminaA quanto pare in giro ci sono molte più matrioske di quelle che immaginavo.
Mi domando quale sia la prima matrioska, quella originale, quella primigenia, così piccola da potersi poi trasformare in tutte le altre.
RispondiEliminaChissà, forse davvero in principio era l'immagine e non il verbo.
Non farmi domande difficili ché non so risponderti!
EliminaLa testa primigenia, forse, è un "capoccione" infinito che ha iniziato ad inglobare il resto. Chi può dirlo?
Salve cara.
RispondiEliminaIeri sono passato per la tua città e ho sostato un po'. Ero in viaggio di ritorno da Teramo a Napoli col bus RomaMarche Linee. Ci siamo fermati vicino ad un Hotel con un'insegna azzurra e metallo, ti ho pensato.
Per "la tua città" intendi L'Aquila?
EliminaAllora facciamo una precisazione: io non vivo a L'Aquila, ma in provincia. Però a L'Aquila sono e resto molto affezionata.