Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un'etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore ed una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un'etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore ed una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
ordine inintenzionale. dicono che questa poesia abbia a che fare con le teorie di Friedrich A. von Hayek.
RispondiElimina(la solita mania di etichettare a posteriori qualunque cosa, fosse anche solo buon senso).
una sorta di anarchia spontanea derivata dal fare ciò che piace senza arrecare danni.
purtroppo se rovesci la poesia ti accorgi che anche il contrario è vero.
nel senso che esiste chi ignora e nel contempo distrugge.
i giusti che alcuni chiamerebbero i semplici io li definisco invisibili (e temo che, a meno di alleanze cosmiche, difficilmente salveranno il salvabile)
hai scelto un bel tema per riflettere.
ti porterò con me giù al mare a più tardi!
Sì, ho letto anche io dell'ordine inintenzionale. A dire il vero non ho approfondito e non mi interessa, non in questa sede almeno.
EliminaNella cultura ebraica i "giusti" sono altro.
Ho scelto questa poesia perché l'ho sentita molto magica e terribilmente attuale. Soprattutto in un Paese come il nostro in cui ci sono tanti che fanno e troppo che parlano.
Proprio in questi giorni sto rileggendo Borges e trovo incredibilmente giusta la sua scrittura.
RispondiEliminaChi si rivede (rilegge)!
EliminaMa che fine ha fatto?
La sua scrittura va ben oltre quel che c'è scritto, direi.
Vista tempo fa su un altro blog: la copiai e incollai per averla sott'occhio ingrandita. Grandissimo Autore.
RispondiEliminaL'avevo letta molto tempo fa.
EliminaMi ci sono imbattuta di nuovo e l'ho pubblicata perché la trovo speciale.