Rubo un'idea a Zio Scriba, tanto l'ho già avvisato. In un suo post recente lui ha regalato un'idea per un libro, io ne offro almeno tre. Tre libri per Natale. Tre perché non si sa mai, tre perché forse qualcuno ha voglia di farsi più bene del solito, tre perché lasciarsi un'alternativa doppia è come godere dei propri sbagli. Ci metto accanto anche qualche aggettivo, giusto per regalarvi un indizio che poi tanto indizio non può essere visto che arriva diretto da certe sensazioni, quelle sui libri che ho letto che sono mie e non è detto che siano di tutti. Ma io tre libri ve li suggeriscono lo stesso. Voi potreste suggerirne altri tre.
1. Il padre americano, Rocco Carbone: elegante, fluido, compiuto.
2. Accabadora, Michela Murgia: magico, sorprendente, amaro.
3. Memoriale del convento, José Saramago: complesso, affascinante, sconfinato.
2. Accabadora, Michela Murgia: magico, sorprendente, amaro.
3. Memoriale del convento, José Saramago: complesso, affascinante, sconfinato.
[foto by Kateripotography]
Semplicemente splendido MEMORIALE DEL CONVENTO. Per gli altri due sono andato a documentarmi su ibs: assai intriganti gli argomenti e le trame, forse un poco scoraggianti i giudizi negativi di alcuni lettori, ma fra questi sconosciuti e te preferisco certamente fidarmi di te... :D
RispondiEliminaDovendone scegliere uno da mettere in lista, mi faccio guidare dai miei pregiudizi, e siccome la Murgia ha il grave torto (ai miei occhi, ovviamente) di aver vinto un grande premio italico, decido per Rocco Carbone (sperando non salti fuori che ne ha vinto uno anche lui... :D).
Grazie per la citazione: in realtà "rubando" certe idee si fa solo del bene!
Ciao! :-))
L'idea di regalare tre libri per Natale è bellissima!
RispondiEliminaEcco i miei tre:
<< Creatura di sabbia>> di Tahar Ben Jelloun: un libro che non ho ancora finito di leggere ma che fin d'ora mi cattura!
<< Il Conte di Montecristo >> di Alexandre Dumas: per assaporare un classico sempre avvincente.
<< Dona Flor e i suoi due mariti >> di Jorge Amado per scoprire un autore meraviglioso e farsi trasportare in atmosfere frizzanti e colorate!
Prendo nota.
RispondiEliminaBasilico
@ Zio: la mia musa! Dei commenti di IBS non mi fido praticamente mai. Preferisco leggere da me e farmi un'idea.
RispondiEliminaAnche io avevo parecchi pregiudizi sulla Murgia, ma devo ammettere che mi sono dovuta ricredere. E' una buona scrittrice. E l'ho inserita in questo trittico perché è italiana e perché è una donna. Finalmente!
Rocco Carbone è uno dei miei grandi amori. Questo è un libro ritrovato non molto tempo fa e pubblicato dalla Cavallo di Ferro (che me lo ha gentilmente inviato per la recensione).
@ Fiore: i tuoi tre libri sono meravigliosi. Quello di Ben Jelloun l'ho letto qualche anno fa grazie alla mia amica M. che ha avuto la bella idea di regalarmi questo libro. Il primo di T.B.J. che abbia letto, il primo di una discreta serie.
RispondiEliminaDi Amado devo leggere ancora parecchio, compreso Dona Flor. Mentre il Conte non l'ho letto per intero, purtroppo.
@ Basilico: bravo. Poi mi dirai...
RispondiEliminatre libri che mi sono piaciuti? sono tanti ma non ho memoria:( ma tre sicuramente ne trovo: "venuto al mondo" margareth mazzantini, "l'ora di pietra" margherita oggero, "kafka sulla spiaggia" haruki murakamy( che sono sicura non si scrive così!!!)
RispondiEliminaOh, Accabadora l'ho appena finito. Davvero una buona scrittrice la Murgia! Prossimamente ci penso e ti lascio i miei tre consigli, allora! Buonanotte intanto, Euri, un abbraccio!
RispondiElimina@ mpt: per la Mazzantini ho una sorta di allergia, ma spero di poterla superare e leggere qualcosa. La Oggero non la conosco affatto, ergo: grazie per la segnalazione. Murakami è già in programma!
RispondiElimina@ Pab: sono felice che la Murgia ti sia piaciuta. E' piaciuta anche a me...
RispondiEliminaAspetto gli altri.
Il memoriale è un capolavoro che mi porto nel cuore, insieme a quasi tutti i libri di Saramago, l'Accabadora mi è piaciuto moltissimo, ne deduco che il padre americano sia un libro da leggere senz'altro.
RispondiEliminaGrazie davvero.
Io, visto il periodo, consiglierei il libro di barzellette di Totti.
RispondiEliminaPer i sadici, invece, i libri di Vespa (o di Alberoni) vanno sempre bene...:-)
I miei consigli anche se non sono esperto come lo sei tu:
RispondiElimina"E non disse nemmeno una parola" Henrich Boll; commovente,profondo,doloroso.
"Che tu sia per me il coltello" David Grossman;bello e penetrante
"Le onde" Virginia Woolf;emozionante che,come un'onda, scava nelle paure,nelle gioie.
Fammi sapere se li hai già letti che io ripropongo altri.
Senza ombra di dubbio Shantaram di Gregory David Roberts (offro una pizza quand'anche venissero deluse le aspettative). Poi qualcosa di Patrick Mc Grath (Follia o il morbo di Haggard)ed infine un po' di leggerezza con Luciano de Crescenzo ( i presocratici, da Socrate in poi ecc..). Mi fermo per rispetto alla traccia data...
RispondiElimina@ ruhevoll: se ne abbiamo condivisi con piacere almeno due su tre, è probabile che anche il terzo sia di tuo gradimento. Mi dirai cosa ne pensi se e quando lo leggerai.
RispondiElimina@ Pachino: visto il periodo io proporrei qualcosa di Cioran.
RispondiEliminaGli altri due nomi che citi non li voglio neppure guardare!
@ Veil: di Boll non ho mai letto nulla. Grossman l'ho provato, ma non riesco proprio a "sentirlo". E della Woolf ho letto altro ma "Le onde" mi manca.
RispondiEliminaGrazie per i suggerimenti!
@ stefy-gav: questo Gregory David Roberts mi giunge davvero nuovo, bene. Di Mc Grath ho letto "Grottesco" e devo dire che mi ha divertito parecchio.
RispondiEliminaDe Crescenzo, per il momento, mi manca. Ma non so se riuscirei a leggerlo... chissà.
Per Natale allora mi regalerò Murgia e Carbone (che in fondo merito. Battutaccia), più Cecità. Il Memoriale già ce l'ho, ed è uno dei miei libri preferiti.
RispondiEliminaRegalo libri ogni anno, a dire il vero senza suscitare grossi entusiasmi. Ma persevero.
Tre titoli fra tutti? Per non dire sempre gli stessi: Gli anni difficili, di Almudena Grandes, Un anno terribile di John Fante (assonanza di titoli, differenze di stile abissali) e, per chiudere in bellezza, una splendida fiaba di Oscar Wilde: Il compleanno dell'infanta.
Ciao!
Io mi limito solo a uno, "Zona" di Mathias Enard.
RispondiEliminaottimi consigli, come sempre
RispondiEliminasaluti
@ espe: io regalo libri solo a chi so che apprezzerà. Ma è un regalo piuttosto difficile da fare.
RispondiEliminaMi piacciono molto i tuoi suggerimenti. Grazie!
@ Andrea: va benissimo and. Una domanda: quante pagine?
RispondiEliminaSorrido.
@ Luigi: grazie!
RispondiEliminaquasi 500 ed è un libro incredibile che per essere apprezzato necessita di un'attenzione spasmodica e totalizzante.
RispondiEliminati lascio un link:
http://www.giugenna.com/2011/06/13/mathias-enard-zona-un-capolavoro/
Oh mamma! Lo sapevo che se lo suggerivi tu non poteva essere una passeggiata...
RispondiEliminaNon per le 500 pagine, ma per la fatica che costerà (o costerebbe) leggerlo.
Una cosa più semplice no eh?!
Allora consiglio quest'altro che ho letto un po' di tempo fa e che purtroppo è passato sotto silenzio: "Il luogo sottile" di Kathryn Davis.
RispondiEliminahttp://www.minimumfax.com/libri/scheda_libro/360
Ecco questo mi sembra più abbordabile. Anche se "Zona", seppur faticoso, rimane molto affascinante.
RispondiEliminaNel frattempo ti ho scucito un altro titolo!