Spleen. Potrebbe bastare a dire. Ma forse non dice abbastanza di questa cupezza che riluce stanca tra il desiderio di allontanarsi e la fame di silenzio. Malanimo sinuoso, spalancato su chiunque osi oltrepassare la linea circolare del sentirsi. Dura giorni o qualcosa in più, mi (ri)conosco! Non avverte e non grida. Arriva e si adagia molle sui buoni propositi e sulle mie ciglia brune. Mi trasforma in un'isola imbrattata da disincanto e rancori amarognoli. E' per questo che mi limito all'inerzia. Vado solo perché qualcosa mi induce ad andare.
[foto by Hengki24]
secondo me,inquesti momenti, dovresti scrivere un libro :)) [coraggio che oggi Silvio se ne va aff....]
RispondiEliminaEcco, questo è uno di quei post che spero abbia origini esclusivamente ormonali e nulla più.
RispondiEliminaBasilico
"Gemito ostinato d'anima senza pace né dimora".
RispondiEliminaMa sono convinta che sia sempre valido il concetto di causa-effetto.
Chi è stato causa di questo tuo umor nero?
Capita anche a me, e spesso non riesaco a capirne la ragione o il fattore scatenante (almeno cosciamente).
RispondiEliminaNel mio caso, credo sia un insieme di micro-arrabbiature quotidiane, di cose che non vanno come vorrei, di piccole ingiustizie non risolte: ad un certo punto, il vaso è colmo, e può sfociare in una violenza cieca, o in una chiusura totale verso il mondo esterno, che si manifesta in un umore nerissimo....
@ Halmv: ah, scrivere un libro... divertente!
RispondiEliminaNo, Silvio è ancora dov'era. Non so per quanto, ma per ora resta lì. E quando si schioda?!
@ basilico: forse una componente ormonale ci sarà pure, ma davvero non so da dove arrivi questa cupezza.
RispondiElimina@ Marisa: sei Marisa Marisa?
RispondiEliminaSpero di sì...
Non lo so da dove arrivi, non so quale sia la causa. Forse stanchezza, forse pesantezza, forse qualche frustrazione. Passerà. E' sempre passata.
@ Diossina: forse è così anche per me. Ci sono stati dei piccoli (ma grandi) problemi per me in questi ultimi tempi. Qualche nervosismo di troppo, qualche delusione lavorativa (soprattutto)... A questo si sarà affiancato un momento "mentale" non esaltante ed il risultato è ciò che sento ora.
RispondiEliminaSarà anche la condizione atmosferica?Ma non credo che Euridice sia una persona vulnerabile a queste cose...ha un carattere molto forte perchè la pioggia ed il vento la faccia oscillare come i rami di un salice.Mi dà l'impressione di Briciola:una gattina del mio palazzo che quando è di umor nero è meglio non strapazzarla.Un abbraccio forte,amica mia.
RispondiEliminaBriciola? sorrido...
RispondiEliminaNon sono così forte e invulnerabile, Veil. Anzi.
Ti ringrazio per l'abbraccio, che ricambio.
Sì, Euridice sono Marisa Marisa (ho l'impressione di aver fatto un po' di pasticci con i profili per non apparire anonima).
RispondiEliminaL'umore nero a me fa pensare a rabbia, aggressività, rancore (stati d'animo negativi, ma di forma attiva); mentre mi sembra che il tuo stato somigli più all'umore grigio e uggioso della malinconia, della rassegnazione (stato d'animo passivo).
No, no; non ti appartiene... Hai la linfa resistente e vitale dei tuoi boschi dentro te.
Sai che tutto passa. Tutto scorre.
Hai solo bisogno di poggiare un attimo la testa e prenderti una dose più forte di affetto.
Quindi... ti mando un abbraccio grande grande.
Ah bene! Sapevo che non potevi che essere Marisa Marisa...
RispondiEliminaSì, hai ben interpretato e percepito. Non è rabbia né aggressività quella che mi invade. Ma un senso di stanchezza, di abbattimento.
Forse dovrei proprio tornare tra i miei amati alberi per qualche ora. Loro mi danno una pace che nessuno al mondo sa infondermi.
Panta Rei, certo. Infatti passerà anche stavolta.
Ti abbraccio anche io e ti ringrazio.
prosa poetica di grande spessore. Di questa potresti fare un libro, tra l'altro appari qui meno indigesta. Ma forse non te ne importa nulla
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