Mario ha novant'anni e due occhietti lucidi da ragazzino impertinente. Disteso nel suo letto d'ospedale riesce a sentire appena i rumori che gli scivolano attorno. Il suo udito, a quanto pare, è stato distrutto da un mestiere che l'ha portato avanti negli anni e nel silenzio. Eppure quando mi vede entrare nella stanza si anima e mi saluta. Dice che le more gli piacciono perché sono le donne più belle del mondo. Poi mi canticchia una canzone che arriva da chissà dove: le more son traditore e le bionde son vagabonde. Rido con lui mentre maledice chi gli ha messo dentro questa odiosa "sordìa", come la chiama lui. Prima di andare lo abbraccio e lo ringrazio.
[foto by PansaSunavee]
Chissà quante ne sono passate davanti a quegli occhietti.
RispondiEliminaCredo parecchie.
EliminaAlmeno una guerra mondiale di sicuro.
Direi anche due... e speriamo non debba vedere pure la terza...
EliminaMah... se la matematica non è un'opinione, Mario è nato nel 1925 e la Prima Guerra Mondiale non l'ha vista né vissuta.
EliminaLe reminiscenze senili mi piacciono sempre: a volte tendono a dilungarsi ed in quei casi mi prende un senso di tenerezza enorme.
RispondiEliminaHanno bisogno di condividere ciò che le loro mani non possono più toccare (non a caso, l'immagine che hai scelto è un bel primo piano di mani "vissute")
Anche a me piacciono molto i ricordi di vita delle persone anziane.
EliminaHanno sempre un racconto da regalarti e un aneddoto su cui soffermarsi.
Mario, tra l'altro, si diverte tantissimo e ride in continuazione dei suoi ricordi.
Un abbraccio virtuale anche da parte mia a questo "ragazzino impertinente" di novant'anni. Solo gli uomini di "altri tempi" sanno essere così...
RispondiEliminaSono sicura che apprezzerebbe anche il tuo abbraccio.
EliminaE poi magari ti farebbe qualche battutaccia...
Frequento montagne di splendidi vecchietti e vecchiette in ambito volontariato. Acchiappo più sorrisi possibili e li metto via, per quando è buio e mi sento affranto dal mio banalissimo nulla.
RispondiEliminaE' un bagaglio prezioso quello che metti da parte.
EliminaFai benissimo!
Confermo: "un giorno questo dolore ti sarà utile" non è piaciuto nemmeno a me :)
RispondiEliminaReb.
Rido!
EliminaQuindi sei tu... che bella sorpresa.
Ottimo.
Sono molto contenta di averti trovata anche su Instagram.
Spesso con banalità, sia in giro, sia nel reale, che nel web si parla, o si scrive di storia finita...spesso per banalità; spesso per stupidità, o per incultura della vita.
RispondiEliminaIl post che proponi, mi pare una vera storia che si vuol vivere sino in fondo, godendo anche di tutto ciò che rasserena momenti...come quel ritornello sulle donne more e le bionde; canticchiando,e recriminando su aspetti della vita vissuta, e legata magari all'attivtà lavortiva o altro.
Tutto come deve essere per chi vive la propria esistenza nella normalità quotidiane comprese le cose gradirìte e non. Si tratta semplicemente di rimanere sempre se stessi.
Buon 25 aprile, W la resistenza al nazi-fascismo!
Quello che ho scritto è tutto vero. Mario esiste e l'ho conosciuto poco tempo fa. E' la realtà che "ispira" i miei post. Non c'è nulla di più facile e più naturale.
EliminaBuona festa della Liberazione a te, Daoist.
l'eredità del tempo, negli occhi delle persone, è qualcosa di davvero impagabile
RispondiEliminaHai ragione Patalice.
EliminaE negli occhietti scuri e lucidi di Mario di tempo ce ne è tanto.