Sento un lieve lamento. Forse d'un gatto, forse. Mi alzo anche se il sole s'è appena fatto vedere e ho le palpebre assenti. Apro una finestra e mi metto in ascolto. Del gatto o di chissà chi nessuna traccia ma, d'improvviso, m'investe un odore di fiori. Verrà dai giardini vicini o dagli alberi bianchi o dalla stessa terra. È la fragranza lieve della stagione che arriva, mescolata al freddo di cristallo di un'altra che va. Mi lascio inondare a occhi chiusi: aria fredda e fiori. Mi piace, mi beo, mi sento viva. Per un frammento di tempo che voglio lasciare solo mio e di nessun altro.
[foto by Mrs-White]
Ma con grazia ce ne rendi partecipi, e allora aguzziamo i sensi..
RispondiEliminaSolo qui, però.
Eliminaun post che mi sa di primavere scandinave e muschio... (e mi porta a pensare al cambiamento climatico. mi sa che presto saluteremo la primavera con immagini di aridi deserti, ma intanto ci godiamo il tuo racconto)
RispondiEliminaScandinavo? Dici?
EliminaSono in Abruzzo, a dire il vero.
La primavera arriva sempre di sorpresa
RispondiEliminaQuasi sempre.
EliminaChe bello il tuo scritto!
RispondiEliminaE li sento anch'io i...profumi e il vento nuovo
Aria fredda e fiori...
Oggi qui è proprio così
Grazie Marinetta.
EliminaForse non tutti possono sentirli. Magari siamo fortunate noi!