Non sto qui a pontificare sui gusti, ché ognuno ha i suoi e guai a chi li discute. Sto qui a meditare sul fatto che quel che piace a uno possa diventare discredito da riversare su qualcun altro. Il gusto e il disgusto, per quel che ne so, rimangono sostanza singolare, non imprescindibile pietra di paragone con la quale soppesare il valore di tutto e tutti. I gusti comuni accomunano chi ha gli stessi gusti, mi pare evidente. Quel che mi lascia attonita, a volte, è il furore di chi ritiene che ciò che piace a uno debba piacere a chiunque, senz'altra soluzione. Tutto è opinabile, anche l'inopinabile. Figuriamoci!
[foto by Alshain4]
Vige l'uniformità di pensiero e di gusto, a questo tende una larga fetta di società, penso principalmente per fini commerciali. Quanto ciò sia pericoloso lo si scopre di frequente, tuttavia...
RispondiEliminaChe ci sia una uniformità e un appiattimento in molti ambiti, è vero. Ciò che mi lascia perplessa, però, è la difficoltà ad accettare le anomalie.
EliminaA me, per esempio, piace la pasta appena cotta al dente bianca, con vicino un po' di yogurt bianco turco (che è come lo yogurt greco, bello denso, ricco), un po' di limone spremuto fresco, e un filo d'olio. :)
RispondiEliminaSono italiana, e all'inizio inorridivo a pensare "pasta e yogurt", invece è buonissimo (ovviamente, non yogurt dolce...)
De gustibus!
EliminaOvviamente non ho mai provato un accostamento del genere. Chissà, magari proverò.