21 ottobre 2017

E resta

Cosa resterà del male fatto? Quale sapore, quale colore o quale scempio? Il male proviene da chi non conosce empatie e non contempla compassioni. Arriva a sferzare con la feroce ed accecata bestemmia di chi non vuole ascoltare. E resta. A piagare un'anima, a frantumare scuse, ad avvelenare sogni. Il male rifiata appena e poi torna ad annegare i pensieri, li sotterra e li dimentica perché deve calpestare altrove. Cambia mira ma non destinazione. Il male può avere le maschere che vuole e il sangue che cerca. Non può fermarsi perché è implacabile come un destino.

[foto by Lissuin]

14 commenti:

  1. A che ne fa, il male non lascia nulla.
    Per chi lo riceve, beh, è tutta un'altra storia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me il male lascia traccia anche in chi lo fa. Ma sono tracce nascoste, latenti che verranno a galla solo con il tempo.
      Ovviamente chi lo riceve non lo dimentica né può annullarlo facilmente perché ne porta i segni spesso per sempre.

      Elimina
    2. Sono d'accordo: "il male lascia traccia anche in chi lo fa".
      Il male lascia il vuoto, il silenzio, infine la solitudine, anche se chi lo fa ci metterà tempo per capirlo

      Elimina
  2. Sono tante le volte che mi viene da pensare che il male sia l'inizio e la fine di tutto. Che il male sia il destino che ci accompagna sin dalla nascita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te. Il male, e ciò che lo accompagna, ci segue un po' per tutta la nostra esistenza sotto le sue innumerevoli forme e voci.

      Elimina
  3. Il male proviene da chi non conosce empatie e non contempla compassioni
    Ecco, chi nasce cattivo non ha coscienza del male che fa. Per lui è la norma fare del male.

    RispondiElimina
  4. Mi sono sempre chiesto da cosa possa dipendere la cattiveria in alcuni soggetti. A volte noto gesti e comportamenti così ferocemente gratuiti che mi viene da pensare si tratti di disturbo mentale. Purtroppo ci sono persone che meditano a tavolino su come ferire. Le mie nonne si chiedevano sempre a cosa potesse servire il male fatto con gusto ...su questa terra non siamo niente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche a me viene spesso da pensare che le persone che compiono il male siano mentalmente disturbate. Ma poi mi chiedo se una malattia vera possa giustificare certe malizie e certe esasperazioni. Forse ci sono ragioni ancora più gravi e più imperscrutabili che non riesco a comprendere.

      Elimina
  5. Male fatto e male subito. Spesso con denominatori comuni.

    RispondiElimina