Acquisto libri costantemente. Ora entra in vigore una legge (Levi) che impedisce di applicare sconti che superino il 15 per cento. Ottima mossa, dico io, per disincentivare ancora un po' la lettura. Visto che in Italia si legge così tanto! Per me è solo uno dei metodi, tutto all'italiana, di mettere mano ad un sistema partendo dalla parte sbagliata. Comprare libri su Internet è comodo ed intelligente: in Rete posso trovare cose che in libreria non ci sono più o non ci sono mai state. Devono tutelare il mercato, dicono. A me sembra che uno Stato proibizionista non faccia altro che strozzare ciò che potrebbe (e dovrebbe) respirare a modo suo.
Forse anche questa mossa rientra nella diseducazione alla lettura e al pensiero libero che è caratteristica di questa classe governante, d'altronde i regimi come prima cosa bruciano i libri...ora li rendono difficilmente accessibili e tutto torna..:(
RispondiEliminabeh, se si chiama legge Levi non ci si poteva aspettare niente di buono, sgrunt!
RispondiEliminaOvvio che fa comodo a chi governa avere da gestire un popolo ignorante.
RispondiEliminap.s. molto carino il tuo blog!
Il tuo post riassume il mio pensiero...Anche io leggo moltissimo...E approfittavo degli sconti...Con quello che costano i libri...
RispondiElimina@ mpt: loro non li bruciano, ma stanno complicando o rendendo meno abbordabile l'acquisto. Probabilmente visto che guadagnano migliaia di euro al mese per loro non fa molta differenza. Per me (e per altri) invece sì.
RispondiElimina@ Ricardo Franco Levi. Questo il nome del genio che l'ha proposta. Tutti gli altri politicanti si sono limitati ad approvarla.
RispondiElimina@ FruFru: loro sono del tutto incapaci di gestire il popolo che governano. Lo stanno dimostrando giorno dopo giorno. Questa è solo una delle ultime idiozie che è venuta loro in mente.
RispondiEliminaP.S. Grazie...
Non capisco il motivo di una legge così, quando sono loro i primi a danneggiare tutto ciò che concerne la cultura. Un contentino, come al solito, per tenere la barca a galla.
RispondiEliminaLevi è il solito che, durante il governo Prodi, aveva presentato un disegno di legge per mettere il bavaglio ad internet. Mi pare evidente che non agisce nel bene del cittadino, ma di qualche lobby: vorrei tanto sapere, dal PD, chi ha sponsorizzato questo tizio....
RispondiElimina@ Memole: mi fa piacere che ci siano altre persone che la pensano come me. Anche io approfittavo di qualche sconto per l'acquisto dei libri, visto che non costano pochissimo. Ecco: avrebbero dovuto prendersi la responsabilità di intervenire sui prezzi imposti, non sugli sconti. Ma lì sarebbero andati a toccare gli interessi di qualche "sovrano" di nostra conoscenza.
RispondiElimina@ espe: il motivo è che eliminando alcuni passaggi, si sono accorti che sui libri si può guadagnare discretamente anche vendendoli col 20, 30 o persino 40% di sconto. Questo accade prevalentemente su Internet, soprattutto da quando in Italia è arrivato Amazon.
RispondiEliminaOvviamente ai signori della nostra editoria, soprattutto a quelli che gestiscono grandi catene di librerie (vedi Feltrinelli, Mondadori, ecc.) tutto ciò non piace. Inoltre in questa legge si vede la totale mancanza di lungimiranza visto che si va anche a impelagare ed appesantire il mercato degli e-book.
Chiaramente il commercio elettronico di libri (normali o digitali) subirà un piccolo crollo ma a loro non importa. A loro interessa solo che le librerie continuino a fare i grandi interessi. Senza contare che non hanno avuto il minimo rispetto per chi i libri li acquista, come facciamo noi.
@ Pachino: esatto! Ne aveva parlato un bel po' anche Beppe Grillo, al tempo.
RispondiEliminaIo non so se questi tizi si rendano conto di cosa sia o di cosa sarà Internet nelle nostre vite. Non possono fermarlo con una legge né con un decreto.
Ora hanno puntato i loro artigli nel mercato dei libri, senza rendersi conto che le librerie tradizionali (volenti o nolenti) tra qualche decennio spariranno comunque.
Il mondo dei libri si evolve e le persone anche. Se così non fosse, scriveremmo ancora sulle tavolette di argilla!
Se ricordo bene è stata una protesta dei librai a far nascere tutto questo. Io non acquisto mai on-line perchè non ci so fare ma onestamente,visitando spesso IBS, ho l'occasione di notare tanti titoli che davvero in libreria,seppur attrezzata,non riesco a trovare.Vedo spesso molte percentuali di sconto abbastanza alte in libreria che riguardano tanti marchi come Mondadori,Einaudi,Tea ecc ecc....ma toglieranno anche quelli? Mah!
RispondiEliminaPS ma la canzone è di Patty Smith? Ha una voce conosciuta ma non riesco a visualizzare il video.Bella.
No, Veil nemmeno le librerie tradizionali potranno applicare sconti superiori al 15%.
RispondiEliminaP.S. E' Tracy Chapman.
Non mi è rimasto che comprare libri like there's no tomorrow, un paio di giorni fa. Che tristezza. Online ne compravo a valanghe, ora dovrò cercare di coprire la stessa montagna della mia voglia di sapere a suon di palle di neve. Che fatica.
RispondiEliminaStelassa
Anche io ne compravo spesso online. Anche se non mi facevo mancare nemmeno dei giri in libreria.
RispondiEliminaMa perché certi tizi non si mettono a coltivare banane invece di fare politica?
Ah, che bello stare ore in libreria! Mi fa l'effetto che faceva alla Hepburn la colazione da Tiffany :-)
RispondiEliminaAdoro stare in libreria. Poi ne esco sempre con la sensazione di non aver preso tutto quello che avrei voluto. Ma è solo un ennesimo buon motivo per tornarci!
RispondiEliminaIo l’ho saputo dalla commessa di una libreria, ma devo veder bene la legge nel dettaglio, perché mi sembra una cosa onestamente assurda. Oltretutto non vedo cosa abbia da guadagnare lo stato da un aumento del prezzo dei libri.
RispondiEliminaFaccio davvero una gran fatica a capire il senso di certe scelte.
Immagino tu sia Basilico che ha dimenticato di firmarsi.
RispondiEliminaLa legge puoi leggerla cliccando sul link che ho inserito nel post: è tutta lì. Mi dirai.