Nel guscio di silenzi gommati e disperazioni sto piuttosto bene ormai. Mi basta rannicchiarmi tra le spore intangibili dei miei pensieri, tra le spinose questioni del mio carattere riottoso accontentandomi di quel poco che ho già messo via tra gli scaffali del mio divenire-a-prescindere. Mi sono accomodata tra i mattoni ripuliti di giorni che paiono stampati in serie e le piccole noie di pulci e starnuti. Un guscio di trasparenze e cecità che mi escludono e mi respingono come se non facessi più parte di alcun contesto, di alcun pianeta. Rimango sospesa e interrotta da inutili fratture di tempo e di memoria. Sono in un guscio da tempo e ora sono davvero stanca di restarci.
[foto by Cattereia]
E allora bisogna avere il coraggio e la forza di infrangere questo guscio e uscire alla vita del mondo esterno.
RispondiEliminaPiù che coraggio e forza mi servirebbe un'occasione o una ragione importante.
EliminaCapisco quello che senti... È dura, però la stanchezza di starci in quel guscio è il barlume che serve per cominciare a romperlo.
RispondiEliminaIn salita, ma la salita non ti spaventa, secondo me :-)
Sì, sono stanca di questo guscio sempre uguale.
EliminaSono abituata alle salite. Così come alle curve e agli sterrati.
Grazie.
Per uscire dal guscio ti servirebbe una ragione importante ma allo stesso tempo per vedere questa ragione devi quanto meno affacciarti a questo guscio! Forza forza!
RispondiEliminaCi provo.
EliminaEcco, quello "stanca di restarci" è davvero un bel proposito..ora basta smuoversi, ma anche di pochissimo, perché un movimento impercettibile smuove le prospettive esponenzialmente... ;)
RispondiEliminaCome scritto: ci provo.
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