24 ottobre 2018

La comicità degli incapaci

È la comicità degli incapaci, quella che non riesce a puntare al sorriso senza bisogno di calpestare qualcuno. Per loro la stoccata deve avere per forza il rumore del bastone e del cranio, più lievi non riescono. Così ogni giorno si irride qualcuno trascinando tutta una categoria (autistici, malati, donne, eccetera) sentendosi fighi perché sani, perché maschi, perché bianchi, perché forti.

[tratto da Vecchi comici stantii di Giulio Cavalli su Left]


24 commenti:

  1. Come la penso? Esattamente come te che hai postato il post. Non solo sono incapaci, ma idioti, superficiali, ipocriti, voltagabbana, falsi, approfittatori e chi si diverte e ride, come beoti, alle loro battute, sono esattamente come loro.
    sinforosa

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    1. Parole non mie, ma che condivido in toto.
      Ho avuto i brividi nell'ascoltare certe parole urlate da un palco e contestate da nessuno. La massa non ha cervello e si vede.

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  2. Fin da ragazzino guardavo gli "spettacoli" di quel certo "comico" e mi chiedevo "Ma chi cazzo è 'sto demente?". Tuttavia la massa, purtroppo, non è la somma di tutte le intelligenze coinvolte, ma una moltiplicazione per zero.

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    1. Che dà sempre zero.
      Il Grillo comico, quello degli esordi, poteva pure essere divertente. I problemi sono iniziati quando ha cominciato a confondere la comicità con i deliri di onnipotenza.
      Esattamente come ha dimostrato qualche giorno fa.

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  3. Non è un problema esclusivo di Grillo, dipende dall'antico vizio dei guitti di assencondare sempre il potere e la cultura dominante. Guarda Luciana Littizzetto, Crozza e tanti altri disegnatori, opinionisti, giornalisti...blogger.

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    1. Pochi giorni fa discutevo, su instagram, con una persona che non conosco in merito al senso della satira politica.
      La satira è una cosa, la comicità un'altra. Crozza e Littizzetto possono fare satira, mi pare. Questo significa che dissacrano i potenti a prescindere.

      Grillo, nel caso specifico, voleva essere "spiritoso"? Gli è andata male perché ha parlato a sproposito.

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    2. Perdonami ma seppur esistente una differenza tra comicità e satira non concordo. Il confine è molto labile e per distinguerlo necessita una cultura raffinata. Non la possiedono nessuna delle persone qui citate.

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    3. Alcuni conoscono la differenza e sanno fare il loro mestiere. Sono fondamentalmente attori non premi Nobel, questo è ovvio.
      Resta il senso del breve articolo di Left che, a mio avviso, pone l'attenzione su una comicità che non ha nulla di comico ma è solo un mezzuccio scadente per calpestare e offendere persone più deboli.

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  4. è stato più umoristico (di un umorismo agghiacciante) quando ha esternato i suoi progetti di ridimensionamento delle prerogative del capo dello stato.
    massimolegnani

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    1. Credo che in quel momento sia stato semplicemente più idiota. Ma almeno ha inveito contro qualcuno che può lottare ad armi pari.

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  5. L'esibizione del peggio, che tanto piace alle maggioranze.
    Qualcuno diceva: "d'altra parte hanno votato Barabba".
    tanto per far capire come gira la questione dai secoli dei secoli.

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    1. E' che quando vengono superati certi limiti, servirebbe fare un passetto indietro e, magari, chiedere anche scusa.

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  6. uhmmm, ma siamo sicuri che dicesse per ridere?
    no, perché in quel caso, mi verrebbe da pensare che anche la scarpata di ciocca sia da prendere in burla... ma come dicevo... temo che invece si dica sul serio, almeno a giudicare da quel che si vede e si sente...

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    1. No, non diceva per ridere. Diceva per denigrare, offendere e mortificare illudendosi di essere brillante. Purtroppo è stato solo truculento e vigliacco.

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  7. Sono sempre più disgustato da questo partito – azienda, sedicente movimento, dai suoi leader, dal suo fondatore che non mi piaceva neanche da comico ma come politico sta contribuendo ad affossare il paese. Quello che mi duole è che ho diversi amici caduti nella trappola che sostengono questi imbecilli, alleati ai neonazisti svedesi in Europa e con i nuovi fascisti padani in Italia. Questi miei amici non li capisco e con loro non parlo più di politica. Più che la terza repubblica è un ritorno della prima: questa coalizione non si è presentata alle elezioni ma si è formata dopo come ai tempi della DC. Grillo è senza scrupoli e senza morale. Guida una manica di opportunisti uguali a lui.

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    1. Il disgusto ci accomuna, evidentemente. Non ho mai capito come ci si possa fidare e affidare a questo gruppo di esaltati senza cervello. Senza tener conto della totale inadeguatezza e superficialità.

      Grillo sarà presto fagocitato ed espulso dal mostro che lui stesso ha creato.

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  8. A me soprattutto turba che quelle parole le abbia espresse il guru inascoltabile, in fase decadente a dire la verità (non so quanto siano lieti di ascoltarlo le nuove e vecchie leve dei cinquestellati, se non utilizzandolo in chiave di distrazione di massa proprio come sta accadendo in questi giorni), di un movimento politico al governo mentre si sta vivendo una situazione difficile.

    Poi però ti dico che per me il vero spettacolo offensivo è stato quello offerto da Di Maio, Fico, Conte durante il resto della kermesse circense, in perfetto stile talk show approfondimento politico alla Barbara D'Urso/Gramellini/Fazio/Venier/Pippo Baudo/Barbara Palombelli/Report. Io sento la mancanza in Italia di una vera propria satira. Crozza, Littizzetto & company non sono certo meglio di Grillo, anzi sono accomodanti e moralisti come da classica tradizione. Io ormai, se voglio trovare qualche spunto, mi limito solo a continuare a leggere Charlie Hebdo , anche se ovviamente non è più lo stesso dopo la strage, o altri autori purtroppo dimenticati, per sentirmi un po' più vivo e anche cattivo.

    Ma come sai io amo Céline e molte delle sue opere sono di una ferocia e bellezza urticante che purtroppo credo che oggi, nell'epoca della paura e di un'ombra di sospetto e giudizio che pervade ogni rivolo del pensiero, nessuno si azzarderebbe nemmeno a prendere in considerazione, se non quei pochi stronzi che lo farebbero solo per un tornaconto di visibilità personale, politica e monetaria e per nulla innamorati della letteratura e dell'Arte in generale.

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    1. Certe adunanze sono semplicemente il trionfo di quanto di piu patetico si possa vedere. Gli show men sono pupazzetti esaltati che non si rendono conto di quello che dicono e perché lo dicono.

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  9. Grillo è da un po' fuori registro, e dato che deve piacere alla sua gente, continua fa farla fuori del vasetto senza neanche rendersi conto. Le motivazioni alle sue uscite patetiche sono quasi peggiori delle "battute".
    Ormai è un tipo che non teme il contraddittorio e la critica. E' uno che non può sbagliare, perché il popolo lo ha investito di onnipotenza.

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    1. Questo si chiama delirio. Ed è una condizione che si avvina pericolosamente alla follia più pericolosa.

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  10. Il mondo va a destra e la destra è questa.

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  11. Il problema è che noi del verso opposto ci andiamo assottigliando sempre di più. Piango per il Brasile!

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