24 settembre 2018

Errori e parolacce

Correggo ortografie se capita. Suggerisco qualche congiuntivo, un apostrofo al posto di un accento, una maiuscola dopo un punto, una "o" invece di un "piuttosto che". Un mio docente li avrebbe forse chiamati interventi filologici tesi al ripristino della corretta lezione. Lui ci invitava a intervenire sui libri stampati. Se lo faccio commentando un post, invece, si scatena per lo meno un'aggressione e qualche insulto. E se il post è scritto da un fantomatico esperto di comunicazione, marketing o che so io, l'irritazione per essere stato corretto da una poveraccia come me lo manda letteralmente su tutte le furie. Io sorrido e continuo a fargli notare errori anche tra le parolacce.

[foto by chryssalis]

24 commenti:

  1. giusto! e all'ora, siccome che non ricordo che a me mi avessi ancora corretto un post, sono ass'hai contenta!

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  2. Sei una piniola e una peddante.
    Ma ke kazo! Ho sballiato.
    Sei un'apiniola e un'apeddante.
    No! Kazo! Ciò messo i postrofi, sono sballiati!
    Seu un apiniola e un apeddante.
    Cosi và mellio!!!!uno, undici, centoundici!!!

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  3. Ed io che proseguo a scrivere: un'altro...
    Tolta la quota di errori da digitazione-distrazione dovuti all'uso dell'iphone, spesso mi chiedo cosa non abbia funzionato nella scuola elementare... l'errore più comune che trovo in rete è gente che confonde il verbo con la congiunzione semplice (ho - o).

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    1. Credo di essere intervenuta per correggere il tuo errore. Almeno mi pare...
      Gli errori dovuti al sistema di autocorrezione del cellulare si riconoscono di solito. Anzi, in generale, il telefonino suggerisce termini corretti e riduce la presenza di refusi.

      Secondo me tanti errori sono il segnale della poca attitudine alla lettura. Se le persone leggessero di più, avrebbero maggior coscienza di come si debba scrivere.

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  4. Esperti di comunicazione… Il più famoso e influente attualmente pare sia Rocco Casalino. O almeno così è stato definito su un giornale che ho letto. Ti lascio immaginare. Ma non c’è da ridere, purtroppo. Oggi con un buon marketing si governano i paesi. Forse da qui viene la mancanza di umiltà.

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    1. Le situazioni di cui parlo nel post si sono verificate per lo più su una piattaforma che si chiama LinkedIn a cui sono iscritta.
      Ci sono migliaia di esperti in comunicazione e marketing lì dentro. Peccato che la maggior parte di loro non sappia scrivere né comunicare decentemente. E quando gli viene fatto notare pubblicamente , si arrabbiano parecchio.
      Non so quale sia il "mestiere" di Casalino. Per me è un tizio uscito dal Grande Fratello che, non sapendo cosa fare nella vita, è diventato lo scagnozzo senza cervello dei padroni dei 5 stelle. In sostanza un poveraccio che si è ritrovato di colpo in un mondo che non conosce e non sa gestire. Un incapace che blatera nefandezze e cretinate varie sentendosi intelligente.

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    2. Lo trovo idiota anche io..però, ragazzi, riuscire a racimolare 170 mila euro l'anno col mestiere di "portavoce", meriterà pure qualche elogio... ;)

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    3. L'elogio che merita un mezzo ladro, più o meno.
      Sai, temo sia questo uno dei problemi più seri del nostro Paese: che contenga gente che si senta di elogiare (o invidiare) un mezzo parassita incapace solo perché con furbizia riesce a guadagnare un mucchio di soldi.
      Abbiamo serissimi problemi etici, mi pare.

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  5. Pochi giorni fa un tizio escrementizio a cui avevo gentilmente suggerito di scrivere "c'è" invece di "ce" mi ha dapprima dato dell'"infame", e poi, in seconda battuta, se n'è venuto fuori con un "impara HA scrivere" che sarebbe esilarante, se non fosse mortalmente tragico. :(

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    1. Capisco perfettamente il tuo stato d'animo rispetto a determinate situazioni.
      Cosa poter dire a certi individui? Sono talmente ignoranti e arroganti che certe nozioni non entrerebbero nelle loro teste dure e vuote nemmeno a martellate.

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    2. Il peggio è che non si limitano a sbagliare, ma fanno tutto esattamente all'opposto, come per sberleffo: magari scrivono "mi AI detto", e la riga sotto "lo dirò HAI miei figli". Sterilizzarli, si dovrebbe, altro che figli!

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    3. Cattivissimo!
      Ma di certo non invidio queste creature anche se spesso somigliano in maniera preoccupante a chi li ha generati.

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  6. Di errori grammaticali è pieno il mondo, e ne faccio anche io, complice spesso la fretta, la tastiera e la dislessia grafica... quello che mi preoccupa davvero, invece, sono certe accezioni divenute correnti e abituali, come il "piuttosto che" del quale accennavi nel post...

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    1. Tutti facciamo degli errori, è normale. Ma se vengono rilevati non è necessario infuriarsi e prendersela con chi li ha notati. Basterebbe correggerli e basta, ammettendo di aver sbagliato. Tutto qui.

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  7. La cosa che mi fa più infuriare è quando, pur avendo disabilitato tutte le correzioni automatiche possibili sul mio "moron-phone" (no, non è affatto "smart", cioè furbo: è un pirlofono come tutti quanti) se in un messaggio scrivo "ce" perché ho intenzione di scrivere frasi come "ce n'è" mi corregge in automatico "c'è"; se vado di fretta e non me ne accorgo mi faccio una figura di palta mostruosa! E questo succede anche con altri termini. Un conto è se sbaglio io, e vabbe'; ma sentirmi dare del "niorante" perché un correttore automatico ha fatto di testa sua (e io andavo troppo di fretta per rendermene conto...) mi fa venir voglia di scatafasciare il pirlofono contro il primo muro!

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    1. Succede a tutti e, se dall'altra parte c'è un lettore sveglio, non ci sono problemi, capirà che si tratta di un refuso dovuto al sistema di digitazione del cellulare.

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  8. "Lui ci invitata" è un errore di battitura, vero?

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  9. A me piace sempre quando il mio vicino tamil scrive una parola metà nella sua lingua tutta curve e una nell'alfabeto occidentale e io gli dico Selva, uhm, non funziona e lui risponde André, troppo dritta e dura la vostra lingua...mescolare no?

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    1. Credo che le lettere della sua lingua siano più sinuose di quelle che compongono le nostre parole. Fare una mescolanza potrebbe essere divertente ma probabilmente verrebbe fuori un ibrido poco comprensibile.

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