12 aprile 2018

L'incomprensibile mistero di chi non è su Facebook

Il fatto che io non sia (e mai sia stata) su Facebook continua a sconvolgere. E confermare che non uso nemmeno Telegram, Snapchat, Skype e via dicendo mi rende ancora più anomala e deforme. Parlando con un tizio che probabilmente usa LinkedIn a scopo rimorchio ho notato che la mia a-socialità virtuale rimane un incomprensibile mistero. Eppure ho questo blog, scrivo recensioni su un altro sito, pubblico foto su Instagram e comunico via WhatsApp. Mi ritengo piuttosto vivace dal punto di vista internettiano ma, evidentemente, non quanto in molti vorrebbero visto che manco da Facebook e da molti altri universi che non mi mancano affatto.

[foto by AnjaMillen]

32 commenti:

  1. sembra che per taluni l'essere presente su fb sia un obbligo (a)morale.
    nemmeno io sono iscritto, non tanto per il timore di manipolazione dei dati personali quanto per il modello presenzialista proposto. se proprio voglio presenziare ho il mio blog per sfogarmi :)
    massimolegnani

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    1. Essere su FB è praticamente ovvio per tutti perché, si sa, tutti sono su FB.
      L'uso abusivo dei dati è solo uno dei tantissimi danni che un sistema come FB crea ma è difficilissimo far capire alle persone quanto siano importanti le loro informazioni personali, le loro passioni e le loro preferenze. Non lo capiscono nemmeno quando succedono fatti gravissimi come quello di Cambridge Analytica.

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  2. Idem! Soprattutto dopo aver saputo chi erano coloro che venivano a cercarmi. Sono in rete ormai da 20 anni; ho visto bene come funziona tramite mio figlio e va bene così.

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    1. Anche io sono in Rete da circa 20 anni. Ho un blog dal 2005 e scrivo recensioni online dal 2006. Ho lavorato per un web magazine e sto studiando web marketing. Molti sistemi li conosco abbastanza bene e percepisco anche la loro inutilità. Purtroppo molto funziona per moda o per tendenza, nient'altro.

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  3. Anch'io sono fuori da Facebook, per scelta precisa.
    Lascia che si meraviglino, si può vivere senza, e vivere per davvero!

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    1. Vivo benissimo senza FB o TW o altro. Nessuno nota la differenza, tra l'altro. Che io ci sia o meno non cambia la vita di nessuno, men che meno a me.
      Se ho voglia di scrivere e comunicare un pensiero ho questo blog, è più che sufficiente.

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  4. Anch'io sono orgogliosamente senza Fb.
    Ne l'ho mai usato.

    La maggior parte delle persone che mi circondano usa Facebook soprattutto per farsi i cazzi degli altri, cercare qualcosa che ritengono stupido o brutto o sciocco e sbagliato e quindi sentirsi migliori (di questi altri).
    Roba che mi fa venire la nausea.
    Oltre a ciò, lo usano anche per rimorchiare e non credo sia necessario che ti dica quanto sia triste.

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    1. A quanto pare non siamo proprio pochissimi.
      Ma facciamo meno rumore, evidentemente.

      FB ha attratto tanta gente perché tanta gente vuole fare quello che fanno tutti. Seguono l'onda senza nemmeno pensarci su più di tanto. Non valutano né i rischi né i cattivi usi che esistono. Per tanta gente Internet coincide con FB, non sanno usare nient'altro.

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    2. La gente che ho intorno io più che altro vuole vedere quello che fanno tutti per poterlo criticare.

      Lo faccio anch'io quotidianamente, eh. Ma lo faccio nella vita vera. Vedo una al supermercato e mi chiedo come possa vestirsi in modo così volgare, i ragazzini che ascoltano la Trap e mi metto le mani nei capelli, La gente commerciale a parlar di cose commerciali al bar commerciale e me ne vado subito. Non riuscirei proprio ad usare il tempo libero per continuare quest'attività anche su FB. E' già brutto così.

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    3. Spettegolare, polemizzare, criticare, avere sempre da ridire sono attività che mi annoiano da morire. Che la gente si vesta, si pettini e ascolti quello che vuole. A me poco interessa, onestamente.
      Mia nonna, la cara e saggia nonna, diceva: 《ognuno con la propria testa ci gioca a palla come vuole》.
      Santissime parole!

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    4. https://www.youtube.com/watch?v=GZgR2rXsRC0

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  5. Quelli che sconvolgono sono, casomai, quelli che si sconvolgono perché non stai su Facebook. Non respiri forse allo stesso modo? Non ti nutri di emozione? Non sai cosa è un tramonto pur non pubblicandolo su FB?.
    Io ci sto su Facebook.
    Trovo molto più strani certi suoi inquilini che altri che ne fanno serenamente a meno.
    Ma sono un blogger.
    E ho sempre sottolineato la differenza... Facebook sono due chiacchiere al volo sulla metro tra due che si incontrano casualmente prima della fermata successiva che li separerà di nuovo.
    Il blog è stare in poltrona davanti al camino con un liquore in mano, senza fretta, dedicandosi al contraddittorio.
    Il furto dei dati meriterebbe un discorso a parte, poi.
    Non crediate che Google sia da meno di Facebook.
    Se poi con le mie carbonare, le mie crociere e i miei lazzi antiJuve riescono a far votare Trump.. tanto di cappello! ;)

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    1. Quelli che si sconvolgono non mi sconvolgono per niente, anzi. Mi fanno solo sorridere.
      Anche se loro su FB ed io no, viviamo più o meno allo stesso modo. Io però vivo senza FB e non mi dispiace.
      Io sono una blogger e credo che abbia un senso a parte rispetto a FB, senza nulla togliere a chi scrive anche su questa piattaforma.
      Scrivo senza liquore in mano e senza particolare fretta. Cerco di leggere e rileggere, di correggere e di ascoltare quel che hanno da dire le persone che qui passano e lasciano un pensiero.
      Su FB non credo funzioni così.

      Se fossi capace di evitare voti a Trump ti perdono persino i lazzi antijuve... e considera che oggi non è proprio giornata!

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  6. Non mi sono mai fidato di Facebook. È un laboratorio perfetto per i totalitarismi 2.0. Ricordo quando nacque, 12- 13 anni fa mi pare, l’entusiasmo delle persone coinvolte nel marchingegno. “Ci sentiamo su Facebook” detto con faccia allucinata. Io sentivo puzza di Grande Fratello. Me ne sono sempre tenuto lontano. Tuttavia non si può più sfuggire alla “società del controllo” di cui Facebook è l’emblema più pericoloso (e direi stupido). Ci sarebbe molto altro da dire.

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    1. Ci controllano in mille modi diversi. Sanno molto di noi attraverso decine di sistemi senza che nessuno di noi ne abbia alcune percezione: è il loro lavoro.
      Anche per questo evito di facilitare loro la vita. Perché offrire loro su un piatto d'argento i fatti miei?

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  7. Una cosa vorrei puntualizzare: comunque siamo noi che offriamo gli eventuali fatti nostri. Possiamo selezionarli, variarli, ricamarli. Non ci estorce nulla nessuno. ;)

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    1. Il "furto" è molto più sofisticato di quanto tu possa ipotizzare.
      Poi se vuoi trovare un alibi per me va bene. Su FB ci sei tu non io.

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  8. Che poi qual'è il problema, ognuno è libero di scegliere se o come fare parte di un mondo comunque "fintamente reale"..

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    1. Sono d'accordo con te. Ma a me pare che nel momento in cui spiego di non essere su FB molti mi guardano come fossi una marziana.
      Chissà, magari hanno ragione! Rido.

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  9. Neanche io sono su FB o TW

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  10. Questi universi possono risultare utili ma possono anche diventare delle trappole quando il pensiero più e più volte al giorno è rivolto là.

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    1. L'utilità rimane relativa, a mio avviso. Penso che ci siano molte persone che vivano più dentro un social che fuori.

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  11. io ci avevo messo pure la Gatta su FB, vuoi non darle una vita sociale?? la cosa interessante è che c'era pure gente che le chiedeva l'amicizia...

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  12. Mi rendo conto di essere pesce fuori d'acqua...Ma io su fb ci sono semplicemente perché penso sia una "piazza" come un'altra, dove si possono incontrare persone ed esprimere opinioni. Per un cittadino semplicemente interessato alla "cosa pubblica" è un luogo come un altro dove scambiare opinioni.

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  13. tempo fa ho scoperto che un mio parente non si era posto dubbi nel pubblicare delle mie foto da adolescente sul suo profilo facebook. Tutte scannerizzate. Quando ho protestato e gli ho detto che almeno poteva chiedermelo lui si è offeso.
    E comunque il problema è che tutte queste piattaforme son diventate invasive anche x lavorare. Son stato costretto a tenere whatsapp solo x lavoro perché altrimenti nn potrei lavorare. Mi chiedo come ho fatto a vivere e lavorare vent,'anni fa

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    1. Le persone non si rendono conto che pubblicare una foto di una persona senza il suo consenso è un abuso, anzi è un reato.
      Purtroppo non si afferra il concetto che mettere la propria faccia ovunque non è una grande trovata e mettere la faccia di qualcun altro senza nemmeno informarlo è un'idiozia.
      Avere whatsapp, ormai, è divenuto quasi un obbligo: ci sono datori di lavoro che ti contattano solo così.

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