18 aprile 2018

Brava son brava

Sono brava. Me lo ripetono in tanti. Brava a parlare, brava a scrivere, brava a pensare. Le parole sono un lusso che riesco a permettermi. Non mi spaventano e non mi confondono. Non quando riesco a governarle come mi piace. Sono brava e me lo fanno notare, sottolineando persino il fatto che sono sprecata (sprecata per cosa?) e dovrei farlo per mestiere (quale mestiere?). Ci ho provato e ci provo ancora perché per me scrivere rimane come respirare e sempre così sarà. Essere brava, evidentemente, non basta. Perché serve anche altro. Conoscenze? Spintarelle? Favori? Proprio ciò che non ho.

[foto by CrazyGirL44]

14 commenti:

  1. Risposte
    1. Considerando che nessuno mi si fila, direi di sì. Eccome!
      Cerco raccomandazioni...

      Elimina

  2. Buono dai. A me dicono che sono arrogante stronzo ed egotista.

    RispondiElimina
    Risposte

    1. E' solo una maschera per non farmi ferire dalla brutalità del mondo. In realtà dentro sono una scaloppina con la panna montata.

      Ah, anche sul fatto di essere sprecati potrei aprire una parentesi interminabile ma preferisco di no.

      Elimina
    2. Una scaloppina con la panna montata non è molto invitante. Ergo: ti somiglia.
      Ri-rido!

      Puoi aprire la parentesi sull'essere sprecati, ma ricordati di chiuderla.

      Elimina
  3. trasformare un piacere, una passione, in una fonte di reddito non è facile. bisogna essere portati a promuovere sè stessi ed è un talento che spesso prescinde dalla bravura di base
    ml

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Continuo a notare gente che si auto-promuove e si auto-incensa in ogni maniera. Soprattutto se è mediocre. Nessun talento solo tanta fuffa.
      Però funziona...

      Elimina
    2. Ancora una volta mi viene alla mente l’aforisma XXIV dei “Pensieri” di Leopardi. Da mandare a memoria, nella sua perfezione diamantina:

      “O io m’inganno, o rara è nel nostro secolo quella persona lodata generalmente, le cui lodi non sieno cominciate dalla sua propria bocca. Tanto è l’egoismo, e tanta l’invidia e l’odio che gli uomini portano gli uni agli altri, che volendo acquistar nome, non basta far cose lodevoli, ma bisogna lodarle, o trovare, che torna lo stesso, alcuno che in tua vece le predichi e le magnifichi di continuo, intonandole con gran voce negli orecchi del pubblico, per costringere le persone sì mediante l'esempio e sì coll’ardire e colla perseveranza, a ripetere parte di quelle lodi. Spontaneamente non isperare che facciano motto, per grandezza di valore che tu dimostri, per bellezza d’opere che tu facci. Mirano e tacciono eternamente; e, potendo, impediscono che altri non vegga. Chi vuole innalzarsi, quantunque per virtù vera, dia bando alla modestia. Ancora in questa parte il mondo è simile alle donne: con verecondia e con riserbo da lui non si ottiene nulla”.

      Elimina
    3. Hai scomodato addirittura Leopardi!
      Grazie Ettore.

      Elimina
  4. Serve anche un po' di quella parte del corpo che richiama la fortuna.

    RispondiElimina