9 gennaio 2018

Dare e dimenticare

Del bene che si fa e si scorda diceva spesso mia nonna e di quel bene fatto e scordato ho già scritto come ho già scritto di molto altro. Mi ripeto le sue parole di saggia ogni giorno o più volte al giorno. Almeno tutte le volte in cui quel che do e quel che faccio viene rapidamente cassato dalla fretta di chi riceve o dalla superficialità di chi ascolta. Non vedo ingratitudine in senso stretto ma, in molti casi, la leggerezza di chi dà troppo per scontato, l'evanescenza di chi scorre senza badare a nulla. Dare e dimenticare di aver dato è la regola ma a volte lascia dentro un velo d'amarezza.

[foto by Alshain4]

10 commenti:

  1. quelli del 'tutto dovuto'... un mio antenato navigante diceva: nove dita per te e un dito per il bastimento.
    Una blanda forma di egoismo, ma quello buono.

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    1. Certe forme di egoismo sono necessarie.
      Altre dovrebbero essere "abolite".

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  2. la mia nonna paterna mi invitava sempre a dimenticare le buone cose fatte appena le si faceva. non è che poi lei credesse verramente che esistessero cose buone a questo mondo visto che è stata un'estremista del pessimismo e del nichilismo sin da ragazzina.

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    1. A dire di dimenticare il bene fatto, nel mio caso, era la madre di mia madre. Ma lei non è mai stata cinica né pessimista.

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  3. Regola saggia e quasi sempre disattesa, seguiamo piu' spesso quella del bottegaio degli affetti con il quaderno a doppia colonna e il lapis dietro l'orecchio (parlo per me, ovviamente)
    ml

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  4. il bottegaio segna i dati e gli avuti e controlla che siano sempre in pari
    :)
    ml

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  5. A tradurre in bella quello che sento? Da giorni ci pensavo a come sia possibile che tutto venga preso e poi accartocciato,come la carta di un Lindt. ma no non ho pensato a velo di tristezza. Più di "fottiti" non son stata capace di andare.

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