10 agosto 2017

Linguesporche

Evaporano e rotolano e spurgano e intrappolano. Linguesporche stanno lì a sputacchiate alle spalle, a farsi spinose o solo maligne per il gusto di infettare o inacidire. Parole lanciate come pietruzze incandescenti a ribadire una cattiveria che si spalma facile proprio perché nascosta e pavida; ché dire lo stesso in faccia e al livello della nettezza d'un paio d'occhi di cornee e pupille sarebbe di certo un'opera ben più complicata. La codardia ha la coda mozza, un mezzo sorriso rancido e il fiato che sa di veleno. Ma si riconosce da lontano perché strepita sempre a vuoto e, soprattutto, perché prima o poi si paga. Col conto del tempo e della pazienza.

[foto by gutku]

4 commenti:

  1. (…devi aver passato un periodaccio di emme… spero ora tu possa riciclare il letame.)

    Conosco parecchie lingue così.
    Per una in particolare ho dovuto sedermi ad aspettare che si strozzasse da sola. Alla fine non ho provato neppure un briciolo di soddisfazione, anzi. No, non mi è dispiaciuto, ma ho provato una specie di tristezza disgustata per la meschinità di certi esemplari.

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    1. Sì, ho passato un brutto periodo. Spero di venirne fuori definitivamente a breve e tornare al blog è un passo in più.

      Con le linguesporche basta aspettare e basta. Come scrivi tu, prima o poi si strozzeranno da sole.

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  2. Dobbiamo imparare a farcela scivolare addosso, la codardia e la pusillanimità. A guardarle sempre più da lontano come un'ombra che svanisce.. ci vorrà tempo e quello strepitìo dovremo confonderlo col nulla afoso, e col buio che ingoierà tutto, quasi risacca feroce, senza restituirlo più.

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    1. Scivolano, certo, ma lì per lì la rabbia monta in fretta e il desiderio di far volare qualche insulto si fa sentire. Poi ci si ferma e si pensa che non vale la pena.

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