I funamboli dei casi e delle parole: quel che serve può mutare forma o senso, e solo perché fa comodo, nell'arco di una stessa proposizione. Ed è così che si annega nelle doppie facce dell'opportunismo, nella sua melensa altalena di controsensi ed incoerenze. Se i calcoli non tornano, ovviamente, si fanno tornare per forza o per strozzature. Si stringe e si strappa fino a quando quel che conviene, qui ed ora, sia chiaro, oltrepassi le ragioni del buonsenso. Almeno fino al momento in cui non conviene più ed occorre, opportunisticamente, ri-stringere e ri-strappare da qualche altra parte.
[foto by ghostrider-in-ze]
Davvero ben scritto(e detto).
RispondiEliminaGrazie.
EliminaDecisamente giusto!
RispondiEliminaMa prima o poi l'impalcatura sarà sempre più sconnessa e crollerà tutto.
RispondiEliminaDici?
EliminaA me pare che certi soggetti (gli opportunisti) se la cavino sempre. In un modo o nell'altro.
Quello che mi preoccupa di più è l'appropriazione indebita di parole. C'è chi parla di "libertà " e la declina a suo uso e consumo. È un meccanismo tipico delle ideologie totalizzante, poco amanti di ciò che non possono piegare al proprio uso e consumo.
RispondiEliminaForme plastiche d'opportunismo. Evidentemente.
EliminaMantenersi in bilico non è poi così facile. L'opportunismo di un dichiararsi o di un affermare oggi, possono rivoltarsi contro in seguito. Che poi.. sapersela cavare per una sfumatura o un cavillo "funambolico", denota solo il sapersi scrivere addosso, uno scrivere superficialmente dorato che il tempo, inesorabilmente, gratterà via...
RispondiEliminaNon sarà facile ma c'è chi è davvero un esperto. Sa reggersi come e dove vuole, arrampicandosi anche su specchi coperti d'olio, se serve.
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