13 aprile 2016

Occhi troppo occupati

E' pur possibile che qualcosa sfugga. Serve immensa attenzione e quel fiuto tutto speciale che giunge da un senso che non è affatto l'olfatto. La bellezza sta lì. Incuneata tra bacche e ruscelli, in una spianata di pietre, fra le risate di foglie ed astri o sotto la crosta ballerina di veli e tremori. Per scorgerla servono occhi sgombri e prospettive insolite. Virtù necessarie affinché tanta grazia non sfugga e non si eclissi. Ma di sguardi di tal fatta, purtroppo, ne scorgo sempre meno poiché ci sono solo occhi troppo occupati a guardare quel che di bello ha poco o nulla o, semplicemente, chiusi su quel che viene mostrato senza mai andare un passo più in là.

[foto by glitterdarkstar]

15 commenti:

  1. vero, sono sempre più rari gli occhi che sanno guardare oltre gli stereotipi, dove davvero si annida la bellezza.
    Ma se si ha il fiuto che dici, allora di fronte a un paesaggio, di natura, di cultura, di corpo umano, qualunque dettaglio su cui cade l'occhio è una scoperta di bellezza.
    massimolegnani

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    1. E' che scoprire prevede, solitamente, una ricerca e una ricerca prevede anche un minimo di impegno e di sforzo.
      Sarà anche per questo che certi occhi preferiscono essere occupati facilmente da tutto quel che appare e non da tutto quel che è.

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  2. Questo è uno dei problemi più seri del nostro tempo, soprattutto di noi italiani, ma non solo. È come guardare le cose della vita attraverso un tubo di metallo, vile o nobile importa poco, perché vediamo solamente il poco spazio alla fine del tubo. Viviamo dentro un tunnel buio, vedendo soltanto in fondo tra il lusco e il brusco quel poco che ci interessa: l'uscita.
    L.A.

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    1. Non so se sia un problema prettamente italico. Non mi pare. Anzi, probabilmente noi italiani lo abbiamo "importato" da altri mondi.

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  3. Gli sguardi occupati di cui parli hanno un'aria pregiudiziosa, sono in qualche modo schiavi e guardano solo ciò che "bisogna" guardare ovvero ciò che attira l'attenzione. Non è uno sguardo sgombro, come dici tu. Eppure ciò su cui si soffermano non necessariamente ha poco o nulla di bello..forse è solo un mio flasco mentale ma sospetto che la bellezza sia anche nell'oggetto di milioni di sguardi, anche se sicuramente la si guarda dal lato sbagliato..si occulta bene, o se ne è perso il senso.

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    1. Sì, gli sguardi di cui parlo guardano solo quel che attira l'attenzione. E si limitano alla superficie di quel che si mostra.

      La bellezza è sempre oggetto di milioni di sguardi. Ma c'è anche la bellezza appartate, muta e dimessa che, chissà perché, è anche quella più sfuggente e preziosa. Di certo la bellezza autentica non viene sbattuta in faccia come fosse merce scadente.

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    2. Sono d'accordo con te: esiste una bellezza appartata che non tutti sono in grado di cogliere. Solo occhi attenti sanno percepirla

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    3. Servono, appunto, occhi attenti. Ma di occhi attenti, veramente attenti, ne vedi molti?

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    1. Gentilissima, grazie.
      Invece a me piace il tuo "nom de plume".

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    2. cecco angioleri docet.grazie.
      se vuoi passa per il mio blog.

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    3. Eh sì, il buon Cecco.
      Passerò...

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Credo che la bellezza delle piccole cose o dei dettagli o delle preziosità cosiddette "nascoste" la si possiede per talento naturale oppure la si conquista sotto gli strattoni della vita (parlo di quelli seri...) capaci di aprirti gli occhi per davvero e per sempre.
      Chi passa indenne attraverso questi ultimi (intendo gli strattoni seri) è perso per sempre e pace all'anima sua, detto senza mezzi termini.

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    2. Non so, forse serve un talento speciale o, come dici tu, passare attraverso degli "strattoni". In ogni caso, credo che in troppi trovino comodo prendersi quel che viene, senza andare troppo in là. Pigrizia? Meschinità? Indifferenza? Scarsa intelligenza?
      Forse tutto insieme.

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