8 ottobre 2015

Under pressure

Citazione musicale a parte è proprio ciò che c'è. E pesa e schiaccia. Ed è in momenti simili che la voglia di andare si fa oltraggiosa. Così, per un po'. Il tempo di iniettarsi pezzi di vita nuova tra il midollo e i neuroni. I giorni sono senza riparo e si sfreccia a singhiozzo tra cose tramutate in vapore perché troppo sciocche per entrare in testa. Non so a cosa serva, non so per cosa mi stia consumando. La mente divora brandelli d'anima come fosse cannibale e li stritola e li sputa. La sera chiudo gli occhi e spero di non aver sogni: sfiancano anche quelli. Però sogno lo stesso e non posso farci niente.

[foto by Ponti55]

10 commenti:

  1. A chi lo dici cara.
    Il mio pensiero più ricorrente é -Mi sono rotta il cazzo. Il secondo, diretta conseguenza del primo, é -Mollo tutto e espatrio.

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    1. Sì. Siamo sulla stessa frequenza cara mia.
      Sfinimento!

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  2. Ho appena superato un periodo simile. Capita a tutti, come sai, non demordere.

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  3. Credimi: meglio sogni sfiancanti che occhi sbarrati.

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  4. Sfinimento. Conosco. Ho capito comunque che il termine trae in inganno: non si arriva ad una fine per sfinimento, almeno in assenza di disagi patologici seri. Ce la si fa, si ricomincia a respirare e poi vai e vai si ricomincia a sfinirsi, ad libitum...
    Mah!
    No, no, l'espatrio non fa per me: quello che da lontano sembra oro, da vicino potrebbe essere ottone :-)

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    1. Il circuito degli sfinimento è infinito. Hai ragione.
      E comunque sono felice di leggerti.
      Ancora convinta di rimanere lontana da questi ameni (!) luoghi.

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  5. Bisognerebbe fare in modo che le cose non sublimassero in vapore ma rimanessero allo stato solido. Ci saranno pure cose non sciocche.

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    1. Ci sono sicuramente cose che vale la pena trattenere. Altrimenti non si vivrebbe neppure.

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