15 giugno 2015

Quel che non so leggere

Forse ne ho già scritto. Ma, visto che non mi riesce di ricordare tutto, potrei tornare a parlarne. Non morirà nessuno. Ecco: ci sono libri che non so leggere. E dico di quei generi che non riesco a farmi piacere. Ci penso tutte le volte che vado in libreria e vedo scaffali sepolti di volumi che non comprerei mai. Fantascienza, tanto per cominciare. Non la amo e non mi ispira. Così come non sopporto il fantasy e tutti quei mondi che paiono fatti per bambini un po' troppo cresciuti. Non amo granché nemmeno gli horror: li ho letti da ragazzina ed è sufficiente. Non mi ispirano neppure i gialli o i noir che spuntano fuori come funghi. Lo so: sono noiosa, ma c'è molto altro da leggere.

[foto by Fontarija]

26 commenti:

  1. Siamo in due, compare. E se parliamo di film... quanto è lunga la lista di quello che "non so" guardare...

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    1. Quello che "non so" guardare al cinema rispecchia esattamente quello che "non so" leggere. Le due cose procedono in parallelo. E immagino sia lo stesso anche per te.

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  2. Io coi generi cerco di spaziare però mi capitano degli autori che voglio e devo leggere ma proprio non riesco.
    Dostojevskij, per esempio, mi annoia a morte. Non ce la posso fare.

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    1. (tiro un sospiro di sollievo: non sono lìunica, allora. )

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    2. @ Bill Lee. Io sono più spaventata da alcuni libri piuttosto che da alcuni autori. Ci sono singole opere che non ho il coraggio di leggere (ne ho parlato sicuramente in qualche passato post).
      E Dostoevskij rimane uno dei miei idoli, mentre non reggo Tolstoj.

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    3. @ Lisa: non riesci a leggere Dostoevskij? Che strano... mi sembri proprio tipa da romanzoni ottocenteschi russi.

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  3. Farei meglio ad astenermi dal commentare, in quanto non solo scarto a priori i generi da te menzionati, ma mi ritrovo molti libri (appartenenti a generi che invece trovano il mio consenso) lasciati a metà. La convinzione che io sia una lettrice " quasi impossibile" (quindi ben oltre "noiosa" o "difficile") inizia a farsi varco..
    Entrare in libreria per me è sempre un piacere ma, come avrai capito, nel contempo un timore, perché so già che sarà un successo se di quattro libri me ne piacerà uno. E sono stata generosa.

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    1. Il fatto che tu lasci a metà anche libri che, in teoria, dovrebbero piacerti non mi sorprende affatto. Sei la donna delle opere incompiute, ricordi?
      Io tento sempre di portare a termine una lettura, anche se non mi convince o non mi seduce particolarmente. Abbandono pochissimi libri anche perché posso "vendicarmi" scrivendo stroncature.

      Andare in libreria è e rimane una necessità. Ovviamente la selezione che faccio è severa ma mi capita raramente di uscire a mani vuote da una libreria.

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  4. Concordo: sono noioso anch'io. :-) Basta vedere i libri che recensisco sul mio blog. :-)

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    1. Siamo tipi estremamente noiosi, temo.
      Ma mi sa che ci importa davvero poco.
      No?

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  5. Il punto è che finchè non inizi a leggerlo, non sai se il libro che hai preso ti piacerà o meno. E' per questo che sono passata agli ebook: costano molto meno e se non mi piace il libro che ho scelto, almeno ho risparmiato sul prezzo. Però quando vado in libreria non mi dispiace vedere tanti generi, anche quelli che scarto a priori. Non si sa mai che anche tra quelli, ne possa saltare fuori almeno uno che mi piaccia...

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    1. Prima di comprare un libro, in linea di massima, so che sarà un libro che vale la pena leggere. Molto difficilmente compro qualcosa che non mi interessa. Forse perché conosco i miei limiti e anche i miei gusti.

      In libreria, al contrario di te, mi tengo alla larga da generi che non mi ispirano minimamente. Che posso farci?

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  6. Neanch’io sono attratto dalla letteratura di genere. Talvolta, però, faccio un’eccezione per la fantascienza e i noir.

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    1. Tu vivi di poeti e poesia. Però, da quel che vedo e leggo da te, ti dedichi anche a grande letteratura. Per fortuna.

      Fantascienza e noir? No. Non ce la faccio.
      Forse perché non riesco a credere al poco credibile.
      Diffido.

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  7. E i saggi di ontologia fenomenologica? Lettere e filosofia. Lettere o filosofia! Un sorriso, mia cara.

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    1. La lettura di saggi di ontologia fenomenologica la riservo a te.
      Non possiamo leggere tutti gli stessi libri no?
      Quindi a te i saggi, a me la letteratura.
      Tu filosofo, io no.
      Sorrido anche io, naturalmente.

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  8. I gialli e i noir mi piacciono ma solo se sono quelli d'altri tempi, e mi viene in mente il grande Simenon. Qualche gotico non lo disdegno ma sempre se si tratta di classici. I fantasy mi fanno venire l'orticaria e penso a quella famosa trilogia o tetralogia de Il trono di spade e via discorrendo. Harry Potter, manco a parlarne. S'è aperto il cielo quando su un gruppo virtuale di libri e lettura ho definito i libri del maghetto quattrocchi roba per bamboccioni o adulti che non hanno superato qualche fase. Libri senza i quali posso vivere serenamente. La mia vita sono gli scrittori del novecento italiano e, a seguire, tutti i classici mitteleuropei.

    Sto leggendo Martin Eden di Jack London. Come faccio a non consigliartelo? Un libro magnifico su come i libri e la poesia redimono una persona dal punto di vista sociale, culturale e anche spirituale. Bellissimo.

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    1. A te piacciono i grandi classiconi. Ne so qualcosa...
      I miei inviti a dedicarti a qualche contemporaneo cadono sistematicamente nel vuoto. Ma credo che, col tempo e con l'età, imparerai ad amare anche altra letteratura.

      Uno che ha scelto "Martin Eden" come nick name non può non conoscere e non leggere il libro di London.

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    2. Qualche contemporaneo l'ho comprato: Simonetta Agnello Hornby con "La marchesa", che mi era stato molto consigliato, e ora in arrivo c'è un libro di Benedetta Cibrario. Voglio prendere pure Seta di Alessandro Baricco. E comunque c'è Allende che mi piace. Sul comodino aspetta "L'isola sotto il mare". Piccoli passi però meglio di niente.

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    3. Diciamo che ci stai provando.
      Passando per nomi che non sono proprio l'eccellenza, ma ci stai provando.

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  9. Io ho letto tanta fantascienza (Asimov, da ragazza). Allora mi piaceva tanto.
    Ora no, basta, da un po' non mi ci vedo proprio a leggerla. Stesso il fantasy (ok, eccezione, ho letto Harry Potter, tutto, quello mi e' piaciuto, grosso modo).
    Gialli: mai letti. Non mi piacciono. Horror: non sia mai!

    Leggo un po' del resto (ultimamente leggo troppo poco e lavoro troppo).

    Ultimamente leggo articoli scientifici, notizie, blog.
    Devo decisamente andare in vacanza e comprarmi qualcosa da leggere!

    L'anno scorso ho letto la Masseria delle Allodole. Trovato tutto solo in compagnia dei gialli di Agatha Christie in una edicola di una sconosciuta citta' di mare. L'ho comprato perche' mi incuriosiva il cognome dell'autrice, e perche' c'entrava con la terra che calco ogni giorno.
    Da leggere. Assolutamente!

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    1. Asimov era uno degli scrittori preferiti di una mia grande amica. Anche se non è mai riuscita a convincermi a leggere nulla.

      Il tempo per leggere va "rapito" ad altro tempo. Opera complicatissima in certi periodi, ma si deve almeno provare.

      Ho letto quel libro di Antonia Arslan diversi anni fa. A cui ha fatto seguito il libro collegato a "La Masseria delle Allodole", ossia "La strada di Smirne", anche questo piuttosto interessante per capire il "dopo" la tragedia del genocidio armeno.
      E proprio ieri ho comprato un altro dei suoi libri: "Il cortile dei girasoli parlanti". Ma non so esattamente cosa mi aspetta.

      Qual è la terra che calchi ogni giorno?

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    2. L'Anatolia centrale...

      Grazie per gli altri titoli, vedrò di procurarmeli.

      La lettura arricchisce. E' tanto che non leggo, infatti la mia vita a volte e' arida. Ma non ho tempo. D'estate provo a rimediare, nel mese che sono a casa di mia madre.

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    3. Anatolia!?
      Davvero?

      Molto interessante. Sicuramente curioso.
      Non sapevo ci fosse qualcuno che legge i miei post dalla Turchia.
      E ora capisco anche perché tu abbia scelto la Arslan.

      La lettura, almeno per me, è fondamentale. Non potrei mai trascorrere i miei giorni senza un libro. Impensabile!

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    4. Eh, io leggo ma cose più tecniche e legate al mio lavoro, che mi assorbe moltissimo.

      Si', l'ho scelta per il suo cognome (Arslan e' un cognome turco quasi comune, significa "Leone") ma sono proprio contenta di aver notato per caso il libro: ora penso che dovevo leggerlo, non potevo ignorarlo.

      Chissa' di quanti libri ancora penserò "Come ho potuto non averlo letto finora?"

      Comunque non e' insolito che qualcuno da fuori dell'Italia ti legga: pensa a quanti expat che, per sentire l'Italia più vicina, leggono i blog in italiano! :)

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    5. Leggere testi tecnici o professionali non è proprio come leggere un buon libro di letteratura o saggistica. Ma è comunque leggere, no?

      Non avevo idea che Arslan, in turco, significasse "leone". Curiosità interessante.

      So che ci sono persone che mi leggono da Paesi stranieri. Ma non molti lasciano commenti.

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